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18 Gennaio 2012 ore 18:03 - NEWS Impianti |
L'energia elettrica, fondamentale per l'utilizzo di tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche in casae, è distribuita ed utilizzata, nella maggior parte dei casi, tramite il sistema monofase. Sono necessari tre conduttori principali: la fase, il neutro e la terra, generalmente descritti, negli schemi elettrici, come F, N, T (fase, neutro e terra).
La tensione elettrica è fornita dall'ente distributore di energia elettrica con un segnale di potenza che varia in maniera sinusoidale tra -230 Volts e +230 Volts, con una frequenza di 50 Hz, ossia 50 oscillazioni complete al secondo. La corrente elettrica assorbita dalle apparecchiature alimentate è in funzione della loro potenza e, come la tensione, può essere descritta con un segnale di potenza con la stessa frequenza.
Per far fronte alle esigenze energetiche di un appartamento di circa 100 metri quadrati, con dei carichi elettrici standard nel numero e nelle potenze assorbite, gli enti distributori dell'energia elettrica propongono un contratto che rende disponibile una potenza di 3 kW; in genere, con il relativo sovrapprezzo delle tariffe di contratto è possibile drenare dalla rete una potenza fino al 10% superiore, ossia di 3,3 kW.
Nel caso di richieste di energia elettrica,oltre lo standard dei 3kW, generalmente dell'ordine di un decina di kW o superiori, la fornitura dell'energia avviene con il sistema trifase che consente di distribuire in maniera equa la notevole potenza richiesta su tre fasi, anziché una (F) come nel sistema monofase.
Il vantaggio della distribuzioni di grosse potenze su un sistema trifase è che si possono ridurre notevolmente le sezioni dei cavi da utilizzare, riducendo i costi di realizzazione dell'impianto, sia in termini di materiali che posa in opera; sui cavi attraversati da correnti minori sono, inoltre, utilizzabili dispositivi di protezioni e manovre meno costosi rispetto a quelli che lavorano con correnti e tensioni più grandi.
Il sistema di tensioni trifase è costituito da tre sistemi monofase (sfasati di 120° tra loro), oltre all'eventuale conduttore neutro e quello di terra, fondamentale ai fini della sicurezza; le fasi sono individuate di default come R, S, T.
La differenza di tensione tra due fasi è di 380 o 400 Volt, mentre tra una fase ed il neutro è di 220 o 230 Volt ed è quella disponibile nelle comuni prese elettriche nella maggior parte delle abitazioni. Con un cercafase, è facilmente identificabile il conduttore di fase, ad esempio in una presa elettrica in casa o sul morsetto di contatto di una lampada.
L'inserimento della presa di alimentazione di un elettrodomestico tra fase e neutro ne permette l'alimentazione elettrica ed il funzionamento, mentre l'accidentale contatto tra essi provoca il cosiddetto corto circuito franco, estremamente pericoloso. Esso provoca l'intervento della protezione magnetica del dispositivo (magneto-termico) di protezione della linea sul quale è avvenuto il cortocircuito.
Rispettando le più elementari ed efficaci regole da seguire per evitare pericolosi contatti con l'energia elettrica in casa, occorre non avvicinarsi mai agli elettrodomestici o alle fonti di energia elettrica (come le prese) con le mani bagnate o a piedi nudi o mentre si è su superficie bagnate, nè usare elettrodomestici in prossimità di significative quantità di acqua (come la vasca da bagno).
I dispositivi di protezione che intervengono in tali casi o nei casi di piccole dispersioni sono i dispositivi automatici differenziali o magnetici.
È buona norma, inoltre, non utilizzare più apparecchi elettrici contemporaneamente, ad esempio con le multi-prese (comunemente note come ciabatte), e limitare l'utilizzo delle prolunghe a pochi metri dal punto di adduzione dell'energia elttrica.
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