Direttiva Green UE: entro 10 anni obbligo di ristrutturazione per molti italiani
Da tempo se ne sentiva parlare e, la direttiva europea sull'efficientamento energetico degli edifici finalmente volge verso una concretizzazione.
Il primo via libera al testo, infatti, dovrebbe avvenire il 24 gennaio prossimo.
La direttiva europea sull'efficientamento energetico degli edifici non è cosa nuova. Già nel 2021, infatti, il testo aveva suscitato parecchie critiche. Il malcontento era generato principalmente dai termini temporali stretti che imponevano una sorta di corsa contro il tempo per le ristrutturazioni a partire già dal 2027.
Ora, con l'introduzione di nuove scadenze e le opportune modificazioni, il testo sta cominciando il suo iter che dovrebbe culminare verso la metà di marzo alla sua pubblicazione ufficiale.
Stando alle più recenti modifiche apportate, il nuovo testo prevede che entro il 2030 tutti gli immobili a carattere residenziale siano in classe energetica E (rientrano gran parte delle case realizzate in Italia durante il periodo anni 80-90).
Ma non è ancora finita. Sempre stando a quanto si legge nella direttiva, entro il 2033, è previsto l'obbligo di passare alla classe D.
Se si considera che, più o meno il 60% degli edifici in presenti Italia si colloca tra la classe F e la classe G, per noi è un grosso problema!
Per rendere l'idea di ciò che bisognerà fare, basti sapere che, per passare dalla classe E a quella superiore bisogna ridurre i consumi energetici del 25% circa. Cosa che si può ottenere eseguendo interventi mirati come, ad esempio:
- cappotto termico (esterno o interno);
- caldaia a condensazione;
- sostituzione infissi.
Sul lungo periodo, lo scopo ultimo dell'Unione europea è quello di arrivare all'azzeramento totale delle emissioni inquinanti prodotte dagli immobili tra il 2040 e il 2050.
Cominciare a ridurre queste emissioni, fino ad arrivare ad azzerarle, rappresenta per la Commissione europea un passaggio imprescindibile per arrivare entro l'anno 2050 alla neutralità climatica.
La transizione verso un'edilizia più green ha però dei costi importanti e comporta, nel caso specifico dell'Italia, conseguenze non di poco conto. Come già accennato, infatti, nel nostro Paese c'è un grosso parco immobili vecchio oltre a una grande diffusione della proprietà immobiliare.
La direttiva Ue, in pratica, chiede quindi ai proprietari di intervenire sulle proprie case, ristrutturandole, in un periodo di tempo inferiore ai 10 anni. Oltre alla folle corsa contro il tempo, senza delle agevolazioni adeguate, questa operazione green è destinata a presentare un conto assai salato!