Obiettivo emissioni zero con la nuova Direttiva Green

Tutti gli immobili dovranno raggiungere un soddisfacente livello di efficientamento energetico. Vediamo cosa prevede il nuovo testo della Direttiva Green.
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Tutte le novità della Direttiva Green


Obiettivo green è la parola d'ordine per dare un impulso all'efficientamento energetico, soprattutto per quanto riguarda il parco immobiliare, comprendendo sia gli edifici civili sia quelli industriali.

A che punto siamo?

È stato confermato lo scorso 15 gennaio in Commissione Industria Ricerca ed Energia (ITRE) del Parlamento Europeo il testo della nuova EPBD (Energy Performance of Building Directive) cioè, in altre parole, la Direttiva Green.

Questo strumento non riguarda naturalmente solo il Belpaese ma tutti gli Stati membri.
Rilevazione efficienza energetica degli immobili GettyImagesRilevazione efficienza energetica degli immobili GettyImages

Rispetto a quanto emerso durante il Trilogo del 7 dicembre 2023, sono stati rivisti e leggermente ammorbiditi alcuni punti.

Vediamo di cosa si tratta.


Gli obiettivi stabiliti dall'attuale Direttiva Green


Gli argomenti-cardine di questo testo sono:

  • efficientamento energetico degli edifici;

  • caldaie e pannelli solari;

  • attestati di Prestazione Energetica (APE).

La Direttiva EPBD, o Direttiva Green, è in continua evoluzione e il suo scopo è quello di eliminare gradualmente gli edifici aventi prestazioni energetiche inadeguate.

Questo processo di rimozione può avvenire in due modi:

  • attraverso la demolizione degli edifici ritenuti obsoleti sotto il profilo energetico e delle emissioni, però naturalmente solo se privi di vincoli artistici e/o storici.
    Si opta per questa soluzione quando non risulta conveniente o realizzabile la riqualificazione degli stessi (ad esempio, in presenza di limiti legati alla natura dell'immobile);

  • operando la riqualificazione degli edifici energivori. Con questo termine si indicano gli immobili caratterizzati dal binomio elevate emissioni/alti costi.


Il timetable della Direttiva Green


Vediamo le scadenze imposte dal nuovo testo appena approvato.

  1. Gli edifici pubblici di nuova costruzione dovranno essere a emissioni zero già dal 2028.

  2. Gli immobili di edilizia privata dovranno raggiungere questo risultato entro il 2030.

  3. Per gli immobili di edilizia pubblica già esistenti questa deadline si sposta al 2050.

  4. Entro il 2028 su tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere installati impianti fotovoltaici.

  5. Gli immobili oggetto di ristrutturazione hanno tempo fino al 2032 per realizzare l'installazione di pannelli fotovoltaici.

  6. A partire da gennaio 2040 cesseranno di essere incentivabili l'acquisto e l'installazione di generatori a combustibili fossili.

Di conseguenza, dal 2040 le nuove costruzioni nonché gli interventi di ristrutturazione, potranno includere solamente impianti alimentati da sistemi ibridi o a idrogeno.


Le deroghe consentite dalla Direttiva Green


Sono escluse dai sopraccitati obblighi le seguenti tipologie di immobili:

  • edifici vincolati e protetti;

  • immobili storici;

  • chiese;

  • abitazioni indipendenti con una superficie complessiva inferiore a 50 metri quadrati;

  • case vacanza. Per rientrare in tale categoria, deve trattarsi di seconde case che vengono utilizzate dal proprietario per meno di 4 mesi l'anno.

Deroga per l'edilizia sociale pubblica


Il nuovo testo della Direttiva Green ha un occhio di riguardo anche per l'edilizia sociale pubblica in virtù della sua funzione.

Infatti, saranno esentati dal processo di riqualificazione gli immobili appartenenti a questa categoria per i quali si comproverà che il costo di tali opere farebbe aumentare, e di molto, i canoni d'affitto perdendo così in convenienza.


Perlomeno, rispetto alla nuova efficienza energetica conseguibile e al relativo risparmio in bolletta per gli inquilini.


L'indice di energia primaria massima


Ogni Stato membro dovrà stabilire le proprie soglie massime di prestazione energetica basate sul consumo di energia primaria massima.

Tali limiti sono fissati sulla base del consumo energetico del parco immobiliare nazionale risultante alla data del 01/01/2020.
Sono consentite variazioni a seconda delle diverse categorie immobiliari.


Cosa cambia per i nuovi APE


La novità principale che interessa l'APE (Attestato di Prestazione Energetica) è l'introduzione di una nuova classe energetica.

Si tratta della A0 e corrisponde agli ZEmB ovvero agli edifici a emissioni zero (Zero Emission Buildings).
Maggiore efficienza energetica degli edifici con la Direttiva GreenMaggiore efficienza energetica degli edifici con la Direttiva Green

L'altra news riguarda gli APE degli immobili con classe inferiore alla D per cui si è stabilità una validità massima di 5 anni.

Le altre possibili novità, a tutt'oggi non ancora confermate, potrebbero essere:

  • l'assegnazione di un “+” alle classi A per gli edifici che offriranno un ulteriore contributo alla rete energetica attraverso le fonti energetiche rinnovabili;

  • stilare ed emettere un nuovo APE in occasione di ogni rinnovo del contratto d'affitto;

  • obbligo per gli edifici pubblici di esporre la targa energetica.


Introduzione del passaporto di ristrutturazione


La nuova Direttiva Green conferma l'introduzione del passaporto di ristrutturazione.

Si tratta di un documento attraverso il quale il proprietario dell'immobile può stendere un planning degli interventi di riqualificazione che ridurranno gradualmente le emissioni dell'edificio in questione, fino ad azzerarle del tutto.

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Direttiva Green: ecco quali sono le novità nel testo approvato
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