Cessione del credito e cessione del contratto: quali differenze

Quali sono le regole poste dal codice civile in merito alla cessione del credito tra privati. Quali sono le differenze rispetto alla cessione di un contratto.
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Cessione credito e cessione contratto: due istituti diversi


Anche i crediti, al pari dei beni possono circolare, ossia possono essere venduti, donati e così via.

Si ha l'effetto di sostituire all'originario creditore un altro creditore e a questo un ulteriore creditore ancora, fino al momento in cui, con l'adempimento da parte del debitore o a seguito di una causa di estinzione, l'obbligazione non venga meno.

La figura giuridica che attua questa forma di circolazione di ricchezza futura è la cessione del credito.

Cessione del credito
La cessione del credito tra privati è un'ottima opportunità, ad esempio, per ottenere una richiesta di finanziamento presso una banca oppure una prassi diffusa tra le imprese.

Vedremo le differenze con l'istituto della cessione del contratto.


Che cos'è la cessione crediti


Con la cessione del credito il creditore trasferisce ad altri, a titolo oneroso o gratuito, il proprio diritto di credito, senza necessità del consenso da parte del debitore.
Si tratta di un sistema in uso per effettuare spostamenti di denaro.

Il primo soggetto che trasferisce è il cedente, il secondo che riceve il credito è il cessionario mentre il terzo è il debitore ceduto. Il suo consenso è superfluo poiché egli è comunque tenuto a pagare e dal suo punto di vista è indifferente che adempia nelle mani di uno piuttosto che di un altro dei creditori.

Con la cessione si trasferiscono anche elementi accessori del credito, ossia eventuali garanzie personali o reali che assistono il credito oggetto della cessione.


La notifica della cessione del credito al debitore


La cessione del credito è disciplinata dal codice civile all'articolo 1260 e in base a quanto previsto dalla normativa può essere a titolo gratuito o a titolo oneroso.

Con la cessione si ha il trasferimento del credito da un soggetto all'altro ma, nei confronti del debitore ceduto, essa non è immediatamente efficace.
È necessario che il passaggio del credito sia stato notificato al debitore.

Fino a quel momento il debitore si libera della sua obbligazione adempiendo anche nei confronti del cedente, salvo che il cessionario non provi che egli era comunque a conoscenza della cessione.

In sostanza il cedente deve avvisare il debitore ceduto di effettuare il pagamento non più nelle mani del creditore iniziale.

Immaginiamo inoltre che il credito sia stato ceduto a più persone successivamente; non prevale la cessione di data anteriore bensì quella che sia stata notificata per prima al debitore ceduto.


Documenti da allegare alla notifica al debitore


La notifica al debitore ceduto è un adempimento che può essere effettuato sia dal cedente che dal cessionario.
In quest'ultimo caso, per riscuotere il suo credito, il cessionario del credito dovrà dare prova dell'avvenuta cessione, in forza di un atto idoneo a produrre l'effetto traslativo del credito.

Egli dovrà dunque allegare alla notifica il contratto con il quale è avvenuta la cessione, affinché il debitore sappia con certezza che si tratta di una cessione effettiva e che il cessionario sia dunque il nuovo creditore cui pagare.


Che succede se il debitore non adempie


Dopo l'avvenuta cessione del credito possono verificarsi alcune situazioni.

Il debitore potrà opporre al cessionario l'inesistenza del diritto di credito.
È evidente che questo rende insicura la cessione e costituisce una remora alla circolazione dei crediti. Il cedente, se la cessione è a titolo oneroso, deve tuttavia garantire l'esistenza del credito al tempo della cessione.

Cessione del credito tra privati
Inoltre, può accadere che il debitore decida o non possa adempiere.
Il cedente non garantisce la solvenza del debitore ceduto (cessione pro soluto).
Il mancato adempimento dell'obbligazione nei confronti del cessionario addossato unicamente a quest'ultimo che avrà inutilmente pagato la cessione.

Si ha invece cessione pro solvendo quando il cessionario può rivalersi non solo sul debitore inadempiente ma anche sul creditore cedente che quindi fa da garante.
La cessione pro solvendo deve essere esplicitamente pattuita nel contratto di cessione poiché per legge la cessione del credito è sempre pro soluto.


La cessione del contratto


Una volta descritto quello che è l'istituto della cessione del credito ci soffermiamo adesso su quello che è il significato della cessione del contratto, figura giuridica differente.

La cessione del contratto è infatti una vicenda circolatoria che non riguarda unicamente un diritto di credito ma la complessiva posizione della parte di un contratto che può comprendere (e solitamente questo accade) sia crediti che debiti.

Si trasferiscono dunque tutti i rapporti patrimoniali, sia di debito che di credito, relativi alla parte contraente che effettua la cessione.

Cessione del contratto
Con la cessione del contratto il cedente sostituisce a sé un terzo, il cessionario, nei rapporti derivanti da un contratto caratterizzato da prestazioni corrispettive con la conseguenza che il cessionario, rispetto all'altro contraente, detto contraente ceduto, assumerà la medesima posizione prima occupata dal cedente.

Il contratto che si cede deve essere a prestazioni che non sono state ancora eseguite; diversamente non potrebbe più avere luogo la cessione del contratto.

Come per la cessione del credito, anche la cessione del contratto può essere a titolo oneroso o a titolo gratuito.


Il consenso del creditore ceduto


A differenza delle cessioni del credito dove nei confronti del debitore ceduto era sufficiente la notifica, per perfezionare la cessione del contratto è necessario il consenso espresso del contraente ceduto.

Questo si spiega perché nei confronti del contraente ceduto il nuovo contraente non è solo un creditore bensì anche un debitore le cui qualità personali o le condizioni patrimoniali sono rilevanti.

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Differenza tra cessione del contratto e cessione del credito
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