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Quando si usa la dichiarazione di rispondenza di un impianto elettrico

La dichiarazione di rispondenza degli impianti elettrici rappresenta un documento fondamentale nel contesto della sicurezza e della conformità degli impianti
Pubblicato il / Aggiornato il

Dichiarazione di rispondenza: di cosa si tratta


La dichiarazione di rispondenza è un documento che si sostituisce alla dichiarazione di conformità qualora quest'ultima risulti introvabile o non sia stata prodotta.

Dichiarazione di rispondenza degli impianti elettrici
Attraverso la dichiarazione di rispondenza, si attesta la conformità dell'impianto elettrico alle norme vigenti al momento della sua costruzione, tenendo conto delle condizioni di esercizio e dell'uso previsto per l'edificio.


Quando si usa la dichiarazione di rispondenza


La dichiarazione di rispondenza è un documento destinato a sostituire la dichiarazione di conformità, ma soltanto in circostanze particolari:

  • se la dichiarazione di conformità è assente o non reperibile;

  • se l'installazione degli impianti è avvenuta nell'intervallo temporale tra il 1990 e il 2008, per cui sono privi di dichiarazione di conformità;

  • se si deve attivare una nuova fornitura di energia elettrica o richiedere l'incremento di potenza per gli impianti realizzati nell'arco temporale dal 13 marzo 1990 al 26 marzo 2008.


La distinzione fondamentale tra la dichiarazione di conformità e quella di rispondenza risiede nel fatto che quest'ultima viene elaborata esclusivamente in presenza di impianti già esistenti.

La dichiarazione di rispondenza, così come la dichiarazione di conformità, non ha una data di scadenza, poiché sarà valida fin quando l'impianto manterrà le stesse condizioni.


Quando gli impianti elettrici sono rispondenti?


Gli impianti elettrici all'interno delle unità residenziali costruite prime del 13 marzo 1990 vengono reputati conformi qualora siano provvisti di sezionamento e protezione contro sovracorrenti collocati all'inizio dell'impianto.

È necessaria la presenza di protezioni contro contatti diretti e indiretti o protezione con interruttore differenziale che ha una corrente differenziale nominale non maggiore di 30 mA.


La mancata dichiarazione di corrispondenza comporta delle sanzioni


L'assenza di dichiarazione di rispondenza di un impianto elettrico comporta una violazione delle norme di sicurezza.
Tale omissione compromette, infatti, la sicurezza delle persone e dell'edificio stesso.

Sanzioni per la mancata dichiarazione di rispondenza
La mancanza di conformità, pur non incidendo direttamente sulle coperture assicurative, comporta responsabilità sia penali che civili per il proprietario dell'edificio e per l'impresa, soprattutto se la dichiarazione non viene compilata al termine degli interventi.

Le sanzioni variano e possono comportare multe, sospensione dell'attività o procedimenti penali nel caso di gravi incidenti causati da un impianto non conforme.
Le multe, in particolare, possono arrivare fino a 10.000 €.


Chi redige la dichiarazione di rispondenza di un impianto elettrico?


L'incarico di compilare la dichiarazione di rispondenza è affidato a chi riveste il ruolo di responsabile tecnico di un'impresa da almeno cinque anni o a un professionista iscritto a un ordine professionale, come un ingegnere o un architetto, da almeno cinque anni.

In genere, coloro che soddisfano i requisiti richiesti per redigere la dichiarazione di rispondenza hanno anche la possibilità di compilare e firmare la dichiarazione di conformità.
Non vale però il viceversa.

Colui che firma la dichiarazione di rispondenza si assume la piena responsabilità legale della conformità dell'impianto. In situazioni di incidenti o problematiche legate alla sicurezza dell'impianto, il tecnico potrebbe essere chiamato a rispondere delle conseguenze.

Proprio per questo motivo è necessario che chi firma abbia l'esperienza necessaria per assicurare la conformità dell'impianto.


Documenti necessari per la dichiarazione di rispondenza


La documentazione necessaria alla dichiarazione di rispondenza di un impianto elettrico comprende gli schemi e le planimetrie degli impianti, seguiti da esami visivi condotti dal professionista che elaborerà una relazione dettagliata.

Inoltre, sono richieste prove e misurazioni, anch'esse eseguite dal professionista e integrate nella relazione.

Documenti per la dichiarazione di rispondenza di un impianto elettrico
Nell'elaborazione del documento, è fondamentale fare riferimento a dichiarazioni preesistenti (se disponibili) e alle normative considerate nella stesura della dichiarazione di rispondenza.

Il tutto deve essere validato con il timbro del professionista.
La Dichiarazione di Rispondenza deve essere preparata in diverse copie, di cui una destinata al committente, una per il professionista e una consegnata al Comune.


Costo della dichiarazione di rispondenza di un impianto elettrico


Il costo associato alla compilazione di una dichiarazione di rispondenza varia a seconda di diversi parametri. Si raccomanda sempre di ottenere preventivi da vari professionisti o aziende al fine di valutare attentamente le tariffe e i servizi proposti.

Gli elementi che possono incidere sul costo della dichiarazione di rispondenza sono diversi.
In primis, le dimensioni dell'impianto, poiché la realizzazione di un impianto molto grande richiede una maggiore quantità di lavoro, un fattore che può influenzare l'ammontare complessivo.
La complessità del progetto è un ulteriore aspetto da considerare.
Se l'impianto necessita di soluzioni tecniche avanzate potrebbe servire un lavoro supplementare.

Anche la scelta del professionista o dell'azienda incaricata è determinante.
Le tariffe possono variare in base all'esperienza, alla reputazione e alle competenze specifiche.

Ulteriori costi possono derivare dalle verifiche e dai controlli degli enti competenti.

riproduzione riservata
Dichiarazione rispondenza impianto elettrico
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Commenti e opinioni



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Alert Commenti
  • Karch12
    Karch12
    Giovedì 24 Aprile 2014, alle ore 11:57
    Nessuno sa darmi informazioni riguardo al quesito posto ieri?
    rispondi al commento
  • Karch12
    Karch12
    Mercoledì 23 Aprile 2014, alle ore 11:59
    Salve, per quanto riguarda la Di.Ri la norma dice che deve redigerla un tecnico abilitato alla professione iscritto all'albo di competenza con almeno 5 anni di esperienza di professione in quel campo.Se un tecnico che ha diversi anni di esperienza nel campo degli impianti, perché lavora in uno studio di progettazione, ma non si è mai iscritto all'albo, poi si iscrive all'albo, può redigere una Di.Ri. visto che ha + di 5 anni di esperienza?
    rispondi al commento
  • Lorysamu
    Lorysamu
    Venerdì 17 Gennaio 2014, alle ore 13:17
    Salve,vorrei un consiglio...una casa costruita negli anni 70 con regolare progetto e certificati di abitabilità e conformità,volendo avere un certificato di rispondenza quale adeguamenti bisogna fare per regolarizzare l' impianto alle leggi vigenti?intanto è sprovvisto di salvavita e filo di terrala ringrazio anticipatamente
    rispondi al commento
    • Ing.granato
      Ing.granato Lorysamu
      Venerdì 17 Gennaio 2014, alle ore 16:48
      Bisognerà partire proprio dal salvavita e dall'impianto di terra e verificare lo stato degli altri dispositivi.
      rispondi al commento
  • Giorgino
    Giorgino
    Martedì 10 Dicembre 2013, alle ore 08:46
    Un amico con 37 anni di ingegneria elettrotecnica, vastissima esperienza in impianti civili, industriali MT, BT non iscritto in camera di commercio, ma all'Ordine Ing. per tutte le categorie, con strumentazione ultraprofessionale, un curriculim dalla petrolchimica ai grandi uffici mi può fare la dichiarazione al mio impiantino di 3 kW monofase?
    Sa, ingegnere, quello sa cosa è la sicurezza.
    La burocrazia non lo imopedirà mica?
    rispondi al commento
    • Ing.granato
      Ing.granato Giorgino
      Martedì 10 Dicembre 2013, alle ore 16:17
      Sa Giorgino, verba volant scripta manent, anche l'esperienza deve essere documentata.
      rispondi al commento
  • Filippo
    Filippo
    Lunedì 9 Dicembre 2013, alle ore 23:51
    Per un impianto elettrico di un appartamento, la DIRI può essere fatta dal proprietario se possiede i requisiti professionali?
    Grazie.
    rispondi al commento
    • Ing.granato
      Ing.granato Filippo
      Martedì 10 Dicembre 2013, alle ore 16:19
      Si.
      rispondi al commento
  • Paolo
    Paolo
    Domenica 1 Dicembre 2013, alle ore 19:52
    Buon giorno, appartamento, impianto anni 70 con quadro rifatto anni 90.
    Presenti 2 salvavita e 5 magnetotermici.
    Tuttavia cavi a sezione unica e più piccoli dei moderni (1,00 per i 10A, 2,5 per i 16A), terra presente ma con colore solo giallo e non gialloverde.
    E' rilasciabile una DIRI?
    Grazie.
    rispondi al commento
  • Diego
    Diego
    Mercoledì 6 Novembre 2013, alle ore 00:54
    Avendo un impianto sprovvisto di certificazione, se un elettricista mi aggiunge un modulo in barra din è necessario il rilascio di una certificazione o conformità per la sola installazione?
    E' un problema se il modulo aggiuntivo si alimenta in derivazione dal generale?
    rispondi al commento
  • Rius
    Rius
    Domenica 6 Ottobre 2013, alle ore 17:22
    Salve, Ponendo un mio quesito, desiderei sapere se tale mi comporta una spesa o è gratis.
    Grazie, Invio cordiali saluti.
    rispondi al commento
  • Elvira11
    Elvira11
    Mercoledì 25 Settembre 2013, alle ore 10:50
    Buongiorno, sono in procinto di acquistare un immobile che è sprovvisto di dichiarazione di conformità dell'impianto elettrico, mi interessa capire i costi per poterla ottenere.
    Grazie, Cordiali saluti.
    rispondi al commento
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