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Gli interventi di ristrutturazione in campo edilizio spesso prevedono la demolizione dei tramezzi esistenti per poter ridistribuire gli spazi in maniera differente al fine di meglio soddisfare le nuove esigenze dell'utenza moderna.
Tale pratica, anche se apparentemente sembra non comportare particolari pericoli, può riservare delle sgradevoli sorprese con conseguenze anche gravi per l'incolumità delle maestranze e per la sicurezza statica dell'edificio in cui tali lavori vengono eseguiti.
Per poter illustrare al meglio la problematica bisogna partire dal concetto che non è possibile eseguire una operazione di demolizione senza acquisire in anticipo informazioni circostanziate circa le caratteritiche costruttive dell'esistente.
Tra gli elementi da conoscere rivestono particolare importanza il tipo di struttura portante, l'altezza interna effettiva, il tipo di materiali usati per la realizzazione dei tramezzi, le loro caratteristiche geometriche, la consistenza della sommità di tali partizioni, il tipo di solaio soprastante e sottostante ai locali da ristrutturare.
Ciò premesso vediamo ora di capire come ciascuno degli elementi descritti può comportare un pericolo in fase di demolizione dei tramezzi se non attentamente esaminato e valutato.
Per quanto riguarda la struttura portante verticale è necessario individuare se si tratta di muratura portante o intelaiatura in cemento armato (tralasceremo in questa sede altri tipi di strutture portanti).
Per la struttura orizzontale è necessario conoscere le caratteristiche costruttive al fine di valutarne la suscettibilità a deformarsi eccessivamente in seguito alla eliminazione dei tramezzi sottostanti.
Tale situazione è ricorrente nei solai in ferro e laterizio di luci ragguardevoli, di spessori non adeguati.
Vanno inoltre osservate le disposizioni delle travi e le loro caratteristiche geometriche ponendo particolare attenzione alle situazioni in cui sono state adottate solo travi a spessore di solaio senza alcuna trave emergente di maggior rigidezza.
Il rilievo dell'altezza reale interna è indispensabile quando ci si trova in presenza di costruzioni molto vetuste, costruite con controsoffittature diffuse su tutta la superficie dell'appartamento che possono nascondere elementi particolari disposti sulla sommità dei tramezzi (mi riferisco a elementi come poutrelles, piattabande di ripartizione, ecc.).
Delle tramezzature è necessario conoscere dimensioni, materiali di costruzione e posizionamento rispetto alle strutture portanti del solaio soprastante.
Risulta oltremodo necessario verificare lo stato di conservazione dei solai soprastanti con le relative pavimentazioni e dei solai sottostanti, al fine di accertare la presenza o meno di eventuali fenomeni fessurativi o di degrado esistenti, prima di iniziare le opere di demolizione.
Quest'ultima verifica va effettuata di comune accordo con le parti interessate, a tutela della reciproca incolumità e allo scopo di evitare in futuro contenziosi a causa di eventuali danni conseguenti o presunti derivanti dai lavori effettuati.
Una volta verificato quanto descritto, vediamo ora quali sono le problematiche più comuni che possono palesarsi e come comportarsi di conseguenza.
In presenza di solai molto flessibili e con una distribuzione di tramezzi molto accentuata, occorre tener presente che l'eliminazione completa di tutti i tramezzi contemporaneamente potrebbe generare, nella struttura orizzontale soprastante, un fenomeno di rilassamento improvviso. Tale sollecitazione di flessione può causare danni alla pavimentazione e a tutti gli elementi soprastanti come tramezzi, elementi di arredo fissi come armadi a muro, ecc..
Questi casi sono molto frequenti nelle vecchie abitazioni realizzate nel dopoguerra, in cui la funzione dei tramezzi di spessori più rilevanti di quelli tradizionali contribuiva a irrigidire la struttura e a interrompere la freccia di inflessione dei solai realizzati spesso con sezioni ridotte di ferro e cemento a causa della scarsità del materiale disponibile.
In queste situazioni, conviene studiare un piano di demolizione, procedendo per fasi successive, avendo l'accortezza di lasciare al loro posto i tramezzi che interrompono le libere inflessioni dei solai e demolendo quelli meno importanti dal punto di vista del loro contributo statico.
Dopo tali demolizioni, conviene disporre una adeguata puntellatura nelle aree in cui è venuta meno la presenza dei tramezzi demoliti allo scopo di mantenere il solaio soprastante nelle condizioni di posa preesistenti, tenendo anche in conto gli inevitabili scuotimenti che la struttura orizzontale dovrà sopportare in seguito ai lavori nel piano sottostante.
Anche se può apparire superfluo, è necessario precisare che i lavori di demolizione vengano eseguiti per grado, iniziando dall'alto mettendo a nudo l'attacco tra solaio soprastante e sommità del tramezzo e procedendo poi man mano con la scomposizione del tramezzo senza provocare improvvisi ribaltamenti di intere pareti.
Una demolizione non adeguata, oltre a comportare rischi per l'incolumità delle maestranze, può arrecare danni alle strutture comuni, specie in quei condomini in cui gli inteventi di ristrutturazione effettuati in varie epoche hanno alterato l'equilibrio complessivo della struttura a causa di spostamenti di pareti e altri elementi non correttamente studiati, della cui storia non si ha notizia.
L'esame dello spessore e del materiale di cui è costituito il tramezzo è necessaria al fine di mettere in evidenza situazioni che nascondono problematiche di vario genere, infatti uno spessore maggiorato rispetto alla media dei restanti tramezzi, può nascondere il passaggio di tubazioni come quelle dell'impianto di riscaldamento centralizzato.
A un tramezzo più consistente e spesso degli altri potrebbe essere stata assegnata in epoche precedenti una particolare funzione di sostegno dei solai soprastanti, per cui è bene valutarne l'importanza dal punto di vista statico.
Non è infrequente infatti, il caso di tramezzi di mattoni pieni provvisti di soprastante travetto in calcestruzzo armato o di altro tipo di trave disposti a presidio di situazioni statiche precarie, ciò a testimonianza di come non basta solamente effettuare una semplice percussione sul tramezzo per stabilire se la sua presenza contribuisce o meno alla staticità complessiva.
Anche nella fase successiva alla demolizione, è necessario evitare accatastamenti eccessivi in sito del materiale di risulta. Qualora ciò fosse indispensabile, è bene distribuire su adeguate strutture provvisionali orizzontali tali materiali, al fine di distribuire al meglio il peso sul solaio.
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