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Il tufo, rappresenta uno dei materiali da costruzione molto diffuso, il suo impiego lo si ritrova nella realizzazione di ogni genere di costruzione:
Con esso vengono realizzate strutture portanti come murature, pilastri, muri di sostegno archi, volte, ecc.
Il tufo è una roccia sedimentaria piroclastica di origine vulcanica, la cui natura porosa la rende una pietra facilmente lavorabile.
Grazie alle sue elevate caratteristiche tecniche come lavorabilità, leggerezza, tenacità e resistenza a compressione, il tufo, rappresenta uno dei prodotti maggiormente utilizzati nell'edilizia.
La naturale bellezza di questo materiale è infatti molto ricercata da artigiani, designer e architetti per la realizzazione di interni dal gusto semplice e accogliente.
In Italia il suo impiego è molto diffuso dagli albori dell'architettura e pertanto lo si ritrova in costruzioni sparse per tutto il territorio, caratterizzate dalle diverse tonalità del materiale, in relazione alla località geografica in cui l'opera è stata realizzata.
La presenza di una trama particolarmente porosa che lo caratterizza per essere un materiale leggero e facilmente lavorabile, lo espone agli attacchi dell'umidità e di tutte quelle sostanze volatili che contribuiscono al suo degrado.
I fenomeni di degrado più comunemente riscontrabili nelle opere realizzate in tufo, sono riconducibili alla decoesione degli elementi costituenti e si manifestano con il distacco e conseguente caduta di granuli e frammenti di piroclastite di forma e dimensioni variabili.
A questi fenomeni disgregativi, si uniscono spesso efflorescenze biancastre, macchie e incrostazioni scure dovute ad attività biologica e/o a depositi superficiali.
Per affrontare il tema del recupero di tali murature degradate, occorre fare subito una distinzione tra murature a faccia a vista e murature intonacate.
Tale differenziazione è fondamentale per poter predisporre un intervento di recupero adeguato di tali strutture.
Le murature in tufo intonacate, quando sono interessate da fenomeni di degrado, manifestano tale evento con distacchi d'intonaco, rigonfiamenti e presenza di lesioni superficiali.
Queste ultime, quando non sono associate a fenomeni di dissesto statico, seguono l'andamento delle sottostanti convessure dei conci, quando queste ultime perdono la loro funzione di coesione.
In presenza di tali fenomeni, è necessario effettuare una serie di rilievi in sito per cercare di individuare eventuali fenomeni di infiltrazioni di acqua conseguenti a fenomeni di umidità di risalita o a infiltrazioni laterali.
La ricerca di tali infiltrazioni è importante in quanto è proprio l'acqua a generare i pericolosi sali igroscopici, capaci di sgretolare, con il loro aumento volumetrico, la tenera struttura tufacea.
Le fasi operative principali per intervenire nel caso di un muro intonacato consistono nel verificare la tenuta del vecchio intonaco, percuotendo con una mazzola la superficie interessata.
Dal rumore a vuoto di tale percussione, è possibile rilevare il fenomeno di decoesione dell'intonaco, che va rimosso.
Se l'azione di percussione, produce un suono sordo vuol dire che l'intonaco è abbastanza coeso almeno nella maggior parte della superficie.
In presenza di umidità, occorre rimuovere l'intonaco esistente sulla muratura per un'altezza di almeno 50 cm oltre la linea evidente di umidità, provvedendo ad asportare anche i primi centimetri di malta da allettamento esistente qualora si presentasse inconsistente o degradata.
Una volta messa a nudo la muratura, occorre effettuare un'operazione di pulizia del supporto con mezzi adeguati, al fine di rendere la superficie muraria priva di polvere, proliferazioni batteriche, efflorescenze saline, oli, grassi, cere, residui di precedenti lavorazioni, ecc.
Se necessario, tale fase di pulizia può essere realizzata impiegando anche l'idrolavaggio a pressione e nei casi più resistenti la sabbiatura.
In questa fase è possibile inoltre procedere alla ricostruzione dei conci murari o alla loro sostituzione, mediante operazione di scuci e cuci, al fine di realizzare una parete perfettamente ristrutturata e completa di convessure ben stilate.
In seguito ,occorre applicare una soluzione impregnante ecologica, a base acquosa, specifica per eliminare le efflorescenze superficiali presenti, al fine di limitare i depositi cristallini di sali igroscopici presenti, conseguenza dei fenomeni di risalita capillare di umidità.
Il veicolo acquoso permette una buona penetrazione delle sostanze attive nelle capillarità delle murature soggette al fenomeno di umidità di risalita, producendo così un'azione di contrasto della formazione dei sali all'interno dei pori presenti.
L'applicazione può avvenire con due passate a pennello o spruzzo su murature omogenee soggette a umidità di risalita capillare in tufo, sia interne che esterne.
Per ottenere una buona continuità strutturale, è utile impiegare uno specifico prodotto come il tufo liquido.
Malta di calce idraulica pozzolanica per l'iniezione consolidante e traspirante di murature storiche.
Questa è ottenuta dalla miscelazione a freddo di pura calce aerea ad alto titolo di idrato di calcio e pozzolane naturali scelte, misto ad aggregati carbonatici micronizzati ed elementi espansivi per il controllo del ritiro plastico.
Non contiene solfati, né calce libera, né alcuna forma di clinker, è altamente traspirante e non altera la permeabilità al vapore delle murature, esente da materie dannose per la salute e l'ambiente.
Riciclabile come inerte a fine vita. Il prodotto citato, è idoneo al consolidamento di murature in tufo e al riempimento di crepe e lesioni mediante iniezioni anche a bassissima pressione, da eseguire preferibilmente dopo intervento di placcaggio murario o per la conservazione e il consolidamento di intonaci di pregio.
A struttura muraria ormai ricostruita e consolidata è possibile applicare uno stato adeguato di intonaco costituito principalmente da malte idrauliche con legantiesclusivamente derivati dalla cottura di calcare puro a temperature inferiori ai 900/1000°C.
Ciò al fine di garantire una completa compatibilità tra l'intonaco e la sottostante struttura muraria in tufo.
Come operazione di prevenzione per proteggere pareti, volte e altro ancora in tufo faccia a vista, è consigliabile impiegare prodotti specifici con azione consolidante e protettiva.
Tale metodo vale per tutte le diverse varietà di tufo esistenti sul territorio, la cui caratteristica principale è la presenza di pori su tutta la superficie dei conci murari.
Anche se tale presenza di porosità, contribuisce a garantire una eccellente traspirazione al supporto, purtroppo è allo stesso tempo causa di assorbimento di acqua e sostanze inquinanti dannose per l'integrita della pietra di tufo.
I fattori descritti, sono di conseguenza causa del fenomeno di sfarinamento della pietra, il quale se trascurato può nel tempo produrre il completo sgretolamento del materiale.
La fase di inizio di tale degrado sulle murature di tufo a facciavista, la si può facilmente rilevare dalla presenza sul pavimento sottostante di polveri precipitate a seguito di tale fenomeno di degrado.
Tra i prodotti utili ai fini del consolidamento dei materiali tufacei, troviamo Compatto®Eco di Camp S.r.l. un consolidante per pietra formulato espressamente per il trattamento di materiali edili da costruzione sfarinanti e decoesi, come il tufo.
Le piccole dimensioni delle micelle che costituiscono il prodotto, consentono sia una buona penetrazione in supporti porosi e assorbenti che la conservazione delle ricercate caratteristiche di traspirabilità del materiale.
Grazie alla sua atossicità il prodotto è utilizzabile anche in ambienti chiusi e poco ventilati. La sua azione di consolidamento superficiale, rafforza la struttura del supporto trattato e ne previene lo sfarinamento, il suo impiego non comporta operazioni particolari essendo già pronto all'uso e facile da utilizzare.
Si presta efficacemente all'applicazione tramite rullo o pennello, ma risulta ottimale, soprattutto nel caso di trattamento di supporti molto sfarinanti, l'applicazione tramite nebulizzazione.
Un altro prodotto utile al consolidamento superficiale dei materiali porosi è Armostone di Draco Italiana consolidante corticale traspirante ad elevata capacità di penetrazione, a base di esteri dell'acido silicico in veicolo alcoolico.
Armostone è un prodotto specifico per il consolidamento corticale di elementi in muratura, intonaci, pietre porose, tufo e supporti deboli o incoerenti.
Non altera le superfici, resiste agli agenti chimici, non è reattivo agli alcali ed è ideale per interventi su edifici di interesse storico-artistico.
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