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Il Senato ha rinnovato la fiducia al Governo approvando definitivamente la Legge annuale per il mercato e la concorrenza, con una maggioranza di soli 146 voti contro 113.
A due anni dalla sua nascita il ddl concorrenza, secondo stime del ministero dello Sviluppo Economico, dovrebbe portare il Pil a una crescita di +0,2 punti percentuali.
Il provvedimento interessa vari settori, tra cui anche le utenze casa: dal 1 luglio 2018 ci sarà la piena liberalizzazione del mercato retail dell'energia elettrica e del gas, con la conseguente fine del Servizio a Maggior Tutela. Ciò significa che le famiglie italiane passeranno in blocco al mercato libero.
Piombano subito aspre critiche dalle associazioni per la difesa dei consumatori:
Si tratta di provvedimenti che non determineranno benefici tangibili ai cittadini, rischiando addirittura di determinare un danno per i consumatori. Le parti più critiche della legge riguardano il settore dell'energia: la fine del mercato tutelato per luce e gas determinerà aggravi di costi per le famiglie, poiché è stato dimostrato come negli ultimi anni il passaggio al mercato libero abbia prodotto in moltissimi casi sensibili rincari tariffari per gli utenti (Carlo Rienzi, presidente Cadacons)
Un passo indietro per il telemarketing: sono state abolite le norme che imponevano agli operatori di call center di dichiarare l'identità del soggetto per il quale avviene la chiamata, specificando soltanto la natura commerciale della telefonata e proseguendo solo in presenza di assenso del destinatario.
Le misure adottate nei confronti delle aziende che praticano telemarketing appaiono deboli e inefficaci a porre fine allo stalking quotidiano che gli utenti sono costretti a subire giornalmente.
Critiche anche da FederConsumatori
il decreto non apporta alcuna novità positiva per i cittadini e sembra scritto su misura delle grandi aziende, specialmente in campo energetico.
Un altro punto riguarda la rateizzazione delle maxi-bollette: il consumatore avrà la possibilità di rateizzare i conguagli dovuti a ritardi o disguidi del fornitore del servizio.
infine, almeno per quanto concerne il settore casa, sarà più semplice cambiare il gestore della telefonia sia fissa sia mobile, così come la disdetta dei contratti con le Tv a pagamento.
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