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In questo periodo caratterizzato da crisi sanitaria e difficoltà economiche connesse alla diffusione del Coronavirus si segnalano novità importanti in materia di affitto.
Inquilini e proprietari di casa potranno stipulare un accordo per la riduzione del canone di locazione. In questa maniera sarà anche possibile evitare di pagare le imposte sui canoni rimasti insoluti.
Per poter ufficializzare la riduzione del canone applicato su un contratto di affitto occorre redigere una scrittura privata e registrare l'accordo entro 30 giorni dalla sua sottoscrizione.
A seguito dell'emergenza da Coronavirus molti inquilini si trovano in difficoltà con i pagamenti del canone. La perdita del lavoro o la riduzione dell'orario lavorativo possono avere un impatto sulla puntualità dei pagamenti. La questione si riversa conseguentemente sui padroni di casa che hanno bisogno di quelle entrate economiche a fronte di mutui da pagare o di interruzione della propria attività lavorativa. Ecco che la stipula di un accordo che consenta la revisione del prezzo della locazione può rivelarsi vantaggioso per entrambe le parti contraenti.
Gli accordi di riduzione del canone di locazione tra inquilini e proprietari possono essere stipulati sia in riferimento a locazioni aventi ad oggetto unità abitative che ad immobili impiegati per usi commerciali o professionali. Sono ammessi dunque tutti i contratti di locazione, a prescindere dalla tipologia di contratto stipulato. Non rileva in alcun modo la durata dell'affitto o il regime fiscale di tassazione prescelto. Come stabilito dall'articolo 19 del DL n. 133/2014 la registrazione degli accordi di riduzione dei canoni di locazione in vigore è esente dal pagamento dell'imposta di registro e di bollo.
L'accordo di riduzione del canone di locazione deve essere redatto in forma scritta deve essere registrato presso l'Agenzia delle Entrate.
Come deve essere redatto l'accordo di riduzione?
Redigere un accordo finalizzato alla revisione del canone di locazione è molto semplice.
Occorre innanzitutto fare riferimento al contratto di locazione in vigore riportando i seguenti dati:
Anche se trattasi di un periodo di sospensione/riduzione temporaneo non si è obbligati a comunicare all'Agenzia delle Entrate il momento in cui i canoni riprenderanno ad essere versati con regolarità.
Le parti possono prendere visione dell'atto tramite posta elettronica.
Un aspetto che deve essere con chiarezza essere presente è l'oggetto dell'accordo.
Si tratta delle nuove regole fissate dalle parti in ordine al pagamento del canone di locazione. Possono essere le seguenti:
Facciamo di seguito un esempio per maggior chiarezza. Supponiamo che il contratto di locazione stipulato tra le parti stabilisca che l'inquilino è obbligato al pagamento di un canone mensile pari a 700 euro. In tal caso egli dovrà corrispondere un canone annuo per il 2020 di 8.400.
Il proprietario accetta mediante accodo di ridurre il canone a 500 euro mensile per la durata di 6 mesi. Per il restante periodo il canone sarà pari a quello normalmente dovuto. Il canone annuo ricalcolato da comunicare all'Agenzia delle Entrate sarà pari a 7.200 euro (4200 piu 3000 euro).
Le parti non sono obbligate a comunicare alcunché nel momento in cui il canone verrà corrisposto come pattuito nel contratto iniziale.
Per poter effettuare la riduzione del canone di locazione è necessario provvedere alla registrazione dell'atto con il quale le parti stabiliscono l'entità della riduzione.
Il proprietario con questa pratica burocratica darà comunicazione al Fisco del nuovo ammontare del corrispettivo ricevuto per la locazione dell'immobile. Su tale canone il locatore dovrà versare le imposte che saranno quindi dovute esclusivamente in base alla cifra effettivamente riscossa.
Per dare luogo alla registrazione si dovrà utilizzare il Modello 69 che conterrà i dati relativi al contratto di locazione. Il modello è reperibile sul sito dell'Agenzia delle Entrate.
Ad esso dovrà essere allegata una copia dell'accordo tra inquilino e proprietario da essi sottoscritto.
Il Modello 69, debitamente compilato, deve essere inoltrato all'Ufficio dell'Agenzia delle Entrate presso il quale è stato registrato il contratto di locazione.
È evidente, da quanto segnalato sinora, che in un periodo in cui molti versano in condizioni di difficoltà economiche certamente per gli inquilini questa possibilità di revisione del canone è un indiscutibile vantaggio. Anche per il locatore l'accordo presenta i suoi lati positivi.
Il vantaggio che consegue il proprietario è connesso al fatto che diversamente egli si troverebbero a pagare imposte su somme in realtà non riscosse per inadempimento del conduttore.
In questo modo pagherà le tasse solo in base a quanto effettivamente percepito.
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