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La ruggine viene considerata uno dei peggior nemici dei materiali di natura ferrosa. Il ferro, come l'acciaio e anche la ghisa, è un materiale che, specialmente se esposto ad acqua o ad ossigeno, va incontro ad un processo di ossidazione.
A seguito di questo processo corrosivo vi è la formazione di quella sostanza che prende il nome di ruggine, ovvero un composto dal colore rossiccio e dalla bassissima consistenza che si forma sulla superficie del ferro, comportando la bollatura e la screpolatura dello strato di vernice presente sulle superficie metallica.
La ruggine non è un qualcosa di incoerente, che interessa solo l'aspetto estetico, infatti questa non va semplicemente ad intaccare la lucentezza del metallo, ma lo corrode in profondità, mettendone a rischio la sua stabilità e la solidità. Soprattutto se si parla di elementi strutturali.
Per evitare la formazione di questo composto che tende a formarsi sulle superfici metalliche in maniera molto rapida soprattutto se ci troviamo in un ambiente aggressivo, bisogna intervenire tempestivamente con una manutenzione adeguata in modo da riuscire ad arrestarlo, prima che causi danni importanti e irreversibili ai nostri oggetti in metallo.
Per interventi si intendono interventi da farsi prima della formazione della ruggine, ma anche dopo, infatti è possibile intervenire anche sul ferro arrugginito, così da rimetterlo a nuovo.
Il convertiruggine è un prodotto che viene utilizzato per il trattamento della ruggine e per la protezione di tutte le superfici ferrose siano esse arrugginite, nuove, verniciate e non, e va applicato prima di un qualsiasi prodotto antiruggine che si può facilmente trovare in commercio.
Ovviamente non si può applicare il prodotto sulla superficie così rovinata dalla presenza della ruggine, ma bisogna eseguire una sorta di preparazione dell'elemento da trattare.
La prima cosa da fare è asportare completamente lo strato di ferro ossidato, che generalmente si presenta sottoforma di scaglie o di materiale polveroso.
Questa operazione prende il nome di carteggiatura è serve per rendere appunto completamente liscia la superficie da trattare.
Ovviamente a seconda della quantità di ruggine da eliminare e della superficie da ripulire, le tecniche e gli strumenti da utilizzare saranno differenti.
La carteggiatura può essere eseguita con la carta vetrata a grana grossa, oppure con delle piccole spazzole che presentano delle setole realizzate in acciaio, questo metodo risulta pratico e veloce, ma può graffiare la superficie del metallo incidendolo con rigature che rendono poi la superficie poco piacevole alla vista.
Ma la ruggine si può togliere in altri modi, infatti a volte si ricorre all'utilizzo di preparati chimici specifici, come ad esempio una sostanza che si chiama il cloruro stannoso, questo è un composto molto irritante, in fatti quando lo si utilizza bisogna indossare guanti e mascherina.
Questa è una sostanza facile da trovare presso i negozi di faidate e ferramenta, ma va utilizzata con le dovute precauzioni.
Il cloruro stannoso, prima di essere adoperato su una superficie metallica, va diluito in acqua tiepida, in questo modo si otterrà un composto in cui poi dovranno essere immersi gli elementi metallici da pulite.
Tutti gli oggetti dovranno rimanere a bagno per almeno 15 minuti, per poi procedere con la rimozione dei depositi di ruggine utilizzando un pennello.
Questa soluzione essendo di natura chimica, sicuramente non ha nulla di ecologico. Se si vuole procedere in modo completamente naturale, si possono utilizzare elementi semplici come succo di limone e sale fino. La soluzione ottenuta avrà una componente piuttosto acida e a seguito di uno sfregamento contribuirà a smacchiare la superficie permettendo l'eliminazione degli elementi di ruggine presenti. Dopo circa mezz'ora, si dovrà risciacquare e rimuovere gli eventuali depositi con l'aiuto di un pennello.
Se la superficie da trattare è di dimensioni piuttosto estese, come ad esempio un cancello o una ringhiera, bisognerà eseguire un'azione abrasiva manuale, che in genere si esegue con l'ausilio di un trapano dotato di una spazzola metallica rotante, che quindi non ci farà stancare e allo stesso tempo velocizzerà il lavoro, senza causare danni estetici, lasciando la superficie trattata liscia e lucida.
Prima di qualsiasi trattamento protettivo del metallo questo necessita di una fase di pulizia e solo successivamente si potrà procedere con l'applicazione di prodotti come il convertiruggine che hanno la funzione di preservare il metallo da un successivo attacco futuro della ruggine.
Il problema della protezione del ferro esiste da sempre.
Prima come antiruggine venivano utilizzati prodotti che nella loro composizione prevedevano l'ossido di piombo, sostanza ritenuta tossica e per questo eliminata dal commercio.
Oggi, invece, proprio per il rispetto dell'ambiente, vengono proposti una serie di prodotti e primer antiruggine a base acquosa, quindi più facili da applicare e rapidi nell'essiccazione.
All'acqua che costituisce l'elemento principale, vengono aggiunte delle resine sintetiche, che creano uno strato isolante e protettivo sul ferro nudo, che potrà poi successivamente essere verniciato con pitture o smalti appositi.
Prima di applicare l'antiruggine è possibile passare una mano di convertiruggine, questo è un prodotto in grado di trasformare la ruggine in un complesso stabile, impermeabile all'umidità e resistente all'azione degli agenti atmosferici.
In questo modo sulla superficie ferrosa si crea una patina piuttosto consistente dal colore nero, che protegge ulteriormente la superficie del ferro da attacchi esterni, infatti questo strato protettivo una volta verniciato resiste all'attacco degli agenti atmosferici ed è impermeabile all'umidità.
Quando si protegge un elemento metallico, le fasi sono quindi pulitura, passata di convertiruggine e poi primer o vernici antiruggine.
Talvolta per velocizzare i tempi del trattamento si possono primer che assolvono ad entrambe le funzioni sopracitate, in questo modo il lavoro risulterà anche più semplice.
Il convertiruggine però può anche essere passato su zone verniciate o su manufatti non arrugginiti, dove forma uno strato trasparente.
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