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I balconi sporgenti rappresentano uno degli elementi architettonici più presenti nelle architetture di tutto il mondo, a secondo del tipo di sporgenza e della dimensione, a sostegno vengono impiegati elementi strutturali a sbalzo sottostanti il piano del balcone, costituiti da mensole in pietra, ferro, legno, ecc.
Tali opere, avevano nei secoli scorsi una funzione esclusivamente portante, mentre in tempi più recenti il loro impego è stato riservato a episodi esclusivamente decorativi, privi di ogni valore architettonico.
Facendo riferimento ai balconi realizzati con un elemento monolitico in pietra lavorata, sostenuto da mensole in muratura o in pietra, si può facilmente rilevare come, con il trascorrere del tempo, tali strutture risentano delle aggressioni chimiche e atmosferiche moderne, fino al punto da compromettere la stabilità dell'intero balcone.
Le cronache moderne, diverse volte hanno dovuto illustrare episodi tragici, conseguenti a improvvisi crolli rovinosi di tali strutture negli spazi sottostanti, a causa di cedimenti improvvisi, aggravati da precipitazioni atmosferiche insolitamente violente, oppure da scuotimenti strutturali conseguenti a fenomeni di varia natura.
Alla comparsa dei primi evidenti segni di deterioramento di tali elementi portanti, è necessario rimuovere le parti in imminente pericolo di crollo ed effettuare una verifica circa la capacità portante delle singole mensole.
I balconi di cui si argomenta, quasi sempre rappresentano elementi non facilmente sostituibili nel contesto del decoro architettonico in cui sono inseriti, e ciò sia per motivi storico-ambientali, sia per l'impossibilità di ricostruire con gli stessi materiali l'intero balcone, senza dover sostenere costi molto alti.
In considerazione di tutto quanto esposto, quando ci si accorge del deterioramento della parte portante di tali balconi, è necessario intervenire in modo da raggiungere i seguenti due obiettivi:
- salvaguardare l'intera opera;
- consolidare la struttura portante;
- non alterare l'estetica complessiva.
Sfruttando i moderni prodotti messi a disposizione dell'edilizia per consolidare e rafforzare ogni tipo di materiale, di seguito illustro un tipo di intervento utile a raggiungere gli obiettivi precedentemente citati.
La prima operazione da effettuare è la puntellatura del balcone, al fine di assicurarne la staticità durante il corso dei lavori.
In questa sede ritengo di non dover affrontare l'argomento, essendo lo stesso legato alle specifiche situazioni del sito in cui si interviene, oltre alle specifiche caratteristiche costruttive dell'intera opera architettonica.
Una volta messo in sicurezza il balcone oggetto dell'intervento, si procederà con la demolizione delle mensole deteriorate, quindi si eseguirà la spicconatura della muratura sottostante al balcone, per una altezza di 20 cm e per l'intera lunghezza del balcone.
Tale operazione è utile per mettere a nudo la struttura sottostante, al fine di poter procedere al suo eventuale consolidamento, specie in corrispondenza degli alloggiamenti delle mensole demolite.
Inoltre, con questo procedimento è possibile comprendere meglio le caratteristiche costruttive della muratura o dell'eventuale cordolo sottostante, soprattutto nel caso in cui non sia stato possibile acquisire con esattezza informazioni circa le caratteristiche costruttive dell'opera.
Successivamente, si effettua un'ispezione dell'intradosso del balcone in pietra a sbalzo, al fine di verificarne l'integrità; si procederà a tracciare lungo la fascia sistemata, i punti di ancoraggio delle nuove strutture portanti a sbalzo, in sostituzione delle mensole in muratura esistenti.
Le nuove mensole saranno realizzate con acciaio zincato e ancorate alla muratura sottostante impiegando fiale chimiche e tirafondi filettati e bullonati, avendo cura di far rientrare la flangia di ancoraggio in acciaio di ogni mensola, all'interno della muratura del suo intero spessore.
Dopo aver sistemato tutte le mensole portanti e provveduto a controllarne allineamenti e livelli, sarà possibile smontare le opere provvisionali di puntellamento, in quanto non più necessarie.
Sistemata e assicurata l'opera staticamente, restano da ricostruire le mensole demolite.
Quest'ultima operazione rappresenta la parte più complessa dell'opera, in relazione alla difficoltà di realizzare le vecchie mensole, con le stesse modalità dell'epoca in cui furono realizzate.
Per ovviare a ciò, senza dover rinunciare al decoro architettonico dell'opera, si possono impiegare dei materiali estremamente leggeri e facilmente lavorabili, come il polistirolo resinato, con il quale è possibile realizzare qualsiasi forma architettonica, completa di rivestimento esterno identico a quello preesistente.
Per questo motivo è buona regola, prima di demolire le vecchie mensole, provvedere al rilievo architettonico di esse, unitamente a un rilievo fotografico, per acquisire una documentazione utile in fase di ricostruzione delle stesse.
Una volta raccolti gli elementi necessari per riprodurre le mensole in questione, sarà possibile fornire alla ditta specializzata nella loro costruzione, le caratteristiche geometriche dell'opera, la quale verrà realizzata in due parti simmetriche, facilitando così il montaggio attorno alle mensole portanti in acciaio, precedentemente ancorate alla muratura.
Le due parti costituenti i gusci dell'intera mensola verranno assemblati con collante idoneo e successivamente rifiniti nelle parti a contatto, mediante prodotti specifici, in modo da rendere le superfici trattate prive di rilievi e sconnessioni.
I vantaggi del tipo di intervento descritto sono diversi, sia dal punto di vista operativo che dal punto di vista economico;infatti, l'impiego dei materiali descritti, principalmente realizzati fuori opera, limita buona parte dell'intervento a una semplice operazione di assemblaggio.Inoltre, la leggerezza e versatilità del materiale adoperato per la realizzazione delle nuove mensole, favorisce una posa in opera priva di imperfezioni, oltre a limitare notevolmente i costi d'intervento.
Il consolidamento così realizzato garantisce nel tempo una durata dell'opera notevole e offre la possibilità di poter eventualmente intervenire per effettuare verifiche e controlli delle parti portanti, senza dover rinunciare al decoro architettonico dell'opera facilmente ripristinabile.
Non deve assolutamente preoccupare l'uso del polistirolo quale materiale per esterni: il trattamento superficiale della sagoma prodotta, realizzato con resine speciali, unitamente a materiali lapidei opportunamente miscelati, è ampiamente sperimentato, garantisce durata e inalterabilità nel tempo.
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