Adesso la casa si può comprare in banca

Intermediazione immobiliare delle banche

L'ultima novità sul fronte del mercato immobiliare è l'apertura di sportelli d'intermediazione immobiliare all'interno delle banche: acquistare o vendere una casa grazie alla propria banca è da oggi una possibilità concreta.
Al momento questa novità interessa tre dei principali istituti di credito italiani: Unicredit, Intesa San Paolo e la Cassa di Risparmio di Bolzano, ma è plausibile che ben presto vengano imitate anche da altre banche.
In ogni caso, affinchè una banca possa offrire un servizio di consulenza immobiliare, è necessario ricevere preventivamente il nulla osta della Banca d'Italia.

A dare avvio alla procedura è stata la Cassa di Risparmio di Bolzano, che offre attività di intermediazione immobiliare grazie alla società Sparkasse e a 20 corner aperti presso le proprie filiali.

Non è un caso che tale banca sia stata la prima, operando in zona di confine; infatti, questo tipo di servizio è già da tempo diffuso in Paesi come Austria e Germania.

Ma è stata Unicredit, con l'apertura nel 2014 della società affiliata Subito Casa, a estendere l'iniziativa a tutto il territorio nazionale. La società opera in questo ambito grazie a una rete di 500 agenti immobiliari affiliati, di cui il 20% solo in Lombardia.
Pur essendo ancora in fase di rodaggio, fino a oggi è stata prestata attività di intermediazione per ben 12.500 immobili.

Intesa San Paolo, invece, è appena entrata in questo settore con Casa Insieme, ma conta di colmare il gap con la concorrente in pochi anni, attraverso l'apertura di 300 agenzie entro il 2017. Le prime saranno aperte quest'anno nelle sedi di Torino, Roma e Milano, le città in cui si registra il maggior numero dei contratti di compravendita.
La banca consente di acquistare casa con mutui vantaggiosi, grazie a un accordo con i costruttori convenzionati.

Come funziona l'intermediazione immobiliare delle banche?

Le agenzie di intermediazione immobiliare sono ubicate all'interno delle stesse filiali della banca, ma in spazi fisicamente separati da quelli dedicati alla consulenza finanziaria e alla ricezione agli sportelli.

Il personale impiegato in questa attività proviene sia dall'interno della banca stessa, che dall'esterno, mediante l'assunzione di professionisti già operanti nel settore.
I dipendenti di banca dovranno seguire uno specifico iter di formazione professionale, al termine del quale potranno iscriversi all'albo degli agenti immobiliari.

Il cliente può chiedere di far stimare il valore del proprio immobile, tenendo conto dei valori correnti di mercato, con un margine di oscillazione fisiologico, dovuto a eventuali contrattazioni.
L'incarico di intermediazione affidato alla banca ha durata di sei mesi e non è previsto il tacito rinnovo.

Molto importante e curata deve essere la presentazione dell'immobile, in modo che il potenziale acquirente possa conoscerlo bene, fin nei dettagli, già prima di andare a visitarlo fisicamente.

Infine la banca mette a disposizione anche ulteriori servizi accessori alla compravendita, in modo tale da far risparmiare tempo e fatica, sia all'acquirente che al venditore.

Ad esempio, Unicredit offre il Fascicolo Casa, una sorta di raccolta di documenti, comprendente quelli catastali, urbanistici, relativi al risparmio energetico, ecc., che consente di velocizzare e rendere più chiare tutte le operazioni di controllo preventive alla stipula dell'atto.
A questo è stata di recente aggiunta la Carta d'Identità del Patrimonio Immobiliare, un report di stima del valore degli immobili.

Naturalmente continueranno a essere erogati i servizi finanziari, come mutui e polizze, ma rispettando il principio della separatezza delle consulenze.

Concorrenza delle banche con le agenzie immobiliari

L‘ingresso degli istituti di credito nel mondo delle intermediazioni immobiliari non è stato salutato con grande entusiasmo dalle agenzie immobiliari.

In particolare i mediatori, attraverso il proprio rappresentante nazionale, hanno espresso il timore che questa iniziativa possa portare alla chiusura di almeno 500 agenzie in Italia, nel corso dei prossimi anni.
Si teme soprattutto per le piccole realtà locali, ubicate nei centri minori e poco strutturate a livello di personale e servizi per poter affrontare una tale concorrenza.
I malumori non riguardano tanto concorrenza in sé quanto il fatto che questa possa essere del tutto sleale.

Le banche, infatti, possono contare su canali che agli agenti immobiliari sono preclusi, come l'accesso a dati sensibili relativi al credito.
Per questo motivo le agenzie immobiliari auspicano che venga fornita una opportuna e attenta attività di vigilanza.