Ecco come risparmiare sull'affitto di casa

Risparmiare sull'affitto di casa, ottenendo un aiuto o una riduzione del canone è possibile. Bonus affitto 2023, riduzione del canone e fondo morosità incolpevole
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Affitto casa come risparmiare


In anni di forte contrazione economica e finanziaria, come quelli che stiamo vivendo, le spese per l'affitto di casa possono rivelarsi gravose e, in taluni casi, insostenibili.

Per tale motivo, sono state varate negli anni importanti misure finalizzate ad aiutare persone e famiglie in difficoltà.

Taluni di questi aiuti sono stati abrogati, altri sono stati modificati e altri ancora sono rimasti inalterati.

Affitto casa
Fra questi provvedimenti si annoverano anche gli aiuti in materia di affitto case.

Coloro i quali abbiamo concluso un contratto di locazione per avere il godimento di appartamenti in affitto e si trovino nelle condizioni espressamente previste dalla legge, possono fruire di importanti incentivi e, in generale, di aiuti per sostenere i costi per la propria casa in affitto.

A oggi, sono previste utili soluzioni per pagare meno le spese affitto e le principali sono essenzialmente:

  • riduzione del canone per le case in affitto, concordata con il proprietario;

  • bonus affitti 2023;

  • fondo morosità incolpevole.


Riduzione dell'affitto appartamento


La prima e spesso più frequente soluzione adottata per la riduzione del canone di affitto è rappresentata dall'accordo fra proprietario e affittuario, generalmente su richiesta di quest'ultimo.

In questi casi si parla di rinegoziazione su accordo fra le parti.
Tale nuovo accordo non deve essere necessariamente comunicato all'Agenzia delle Entrate.

Ciò nondimeno, si ritiene conveniente procedere alla comunicazione all'Amministrazione finanziaria per evitare contestazioni future in merito alla individuazione del momento a partire dal quale è stato concordato il nuovo canone di affitto casa e determinare il conseguente minor reddito da locazione di immobili da assoggettare a tassazione.

Al riguardo, infatti, l'Agenzia, con la circolare n. 60/2012, ha chiarito che la registrazione del nuovo accordo per la rinegoziazione degli affitti case può assumere data certa con la registrazione.

Come chiarito da unanime giurisprudenza, la riduzione del canone e, dunque, il minor versamento delle imposte, ha effetto nei confronti dell'Amministrazione finanziaria a vantaggio del proprietario, dal momento in cui l'accordo tra le parti acquista data certa, ai sensi dell'articolo 2704 c.c.


Come comunicare la riduzione del canone di affitto casa


L'Agenzia delle Entrate precisa che l'accordo, che prevede la sola riduzione del canone di locazione per la casa in affitto, deve essere presentato telematicamente se si è in possesso di codici e si è utenti dei servizi messi a disposizione dal sistema dell'Amministrazione.

La registrazione dell'atto con il quale le parti dispongono esclusivamente la riduzione del canone di un contratto di locazione, è esente dal pagamento dell'imposta di registro e di bollo.

casa in affitto

Tale esenzione dal pagamento delle imposte spetta anche nell'ipotesi in cui le parti concordino la riduzione del canone solo per un periodo limitato rispetto alla durata del contratto.

A seguito della registrazione dell'accordo di riduzione del canone, la relativa imposta da versare da parte del proprietario, sarà calcolata sulla base del nuovo canone ridotto per il godimento della casa in affitto.


Bonus affitti 2023


Se non si riesce a trovare direttamente un accordo con il proprietario dell'appartamento in affitto e se ci si trova in alcune e specifiche condizioni tassativamente previste a livello normativo, è possibile accedere al bonus affitti 2023, confermato dalla Legge di Bilancio per il 2023.

Si tratta di un contributo economico, sotto forma di agevolazione fiscale, finalizzato ad aiutare famiglie e soggetti in difficoltà economica a sostenere il canone per l'affitto casa.

La misura non è di applicazione generalizzata.

Bonus affitti 2023
Ciò significa che ogni singolo Comune gode di una ampia autonomia nel definire i criteri e i presupposti per l'applicazione del contributo, in ragione delle diverse esigenze abitative che si riscontrano nelle diverse regioni del nostro Paese.

In tal senso l'aiuto appare più attento alle criticità e alle esigenze locali e, dunque, tagliato su misura rispetto alle difficoltà che i concittadini di una realtà comunale si trovano ad affrontare, non solo in ragione delle diverse situazioni economiche e finanziarie ma anche geografiche e territoriali.

Per tale motivo, al fine di essere correttamente informati sull'effettiva ampiezza della misura, occorre consultare i canali ufficiali del proprio Comune di appartenenza per conoscere i presupposti applicativi del contributo bonus affitti messo a disposizione dal proprio ente locale.


Come funziona il bonus affitto casa 2023


Il bonus per la casa affitto è fruibile esclusivamente da parte di affittuari che stabiliscano presso l'immobile locato la residenza.

Il bonus, come anticipato, prevede una detrazione fiscale dalle imposte pari al 20% per i primi quattro anni di affitto fino a un massimo annuo di 2.000 euro.

Funzionamento bonus affitti 2023
Fermo restando la necessità di consultare i bandi dei singoli enti comunali per avere certezza dei requisiti da possedere per fruire dell'agevolazione fiscale, i principali beneficiari della misura sono i giovani, con una età compresa dai 20 ai 30 anni, che dimostrino di avere specifici requisiti previsti dalla legge, quali in particolare:

  • reddito complessivo non superiore a 15.493,71 euro;

  • contratto di locazione per l'intera unità immobiliare o parte della stessa da destinare a propria abitazione principale, con la conseguenza che deve essere dunque stabilita la residenza;

  • canone di affitto annuo non deve essere inferiore ai 991,60 euro.


L'importo complessivo del beneficio può variare da Comune a Comune.

Per presentare la relativa domanda occorre utilizzare il canale telematico, secondo le modalità indicate dall'ente locale, il quale provvederà a stilare una graduatoria degli aventi diritto in base al punteggio ottenuto.

L'erogazione del contributo sarà effettuata direttamente nei confronti del proprietario dell'unità immobiliare in affitto.


Fondo morosità incolpevole 2023 per sostenere l'affitto casa


Ulteriore alternativa per consentire di risparmiare sul canone di affitto è rappresentata dal fondo morosità incolpevole, istituito dall'art. 6, comma 5, Decreto Legge 31 agosto 2013, n. 102.

Si tratta di un ulteriore aiuto riconosciuto non principalmente per questioni di carattere anagrafico, ma per sostenere chi si trova in difficili condizioni economiche, come il destinatario di un provvedimento di sfratto o il contribuente che abbia ridotto la propria entrata reddituale in misura superiore al 25%, rispetto al 2020.


In particolare il Fondo sostiene le famiglie destinatarie di sfratto per morosità, con sopravvenuta impossibilità a provvedere al pagamento del canone di locazione in ragione della perdita o consistente riduzione della capacità reddituale.


Cosa si intende per morosità incolpevole


Come chiarito dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per morosità incolpevole si intende l'impossibilità al pagamento del canone di locazione a causa della perdita o della consistente riduzione del reddito del nucleo familiare per:

  • licenziamento;

  • accordi aziendali o sindacali con consistente riduzione dell'orario di lavoro;

  • cassa integrazione ordinaria o straordinaria che limiti notevolmente la capacità reddituale;

  • mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipici;

  • cessazioni di attività libero-professionali o di imprese registrate, derivanti da cause di forza maggiore o da perdita di avviamento in misura consistente;

  • malattia grave, infortunio o decesso di un componente del nucleo familiare che abbia comportato o la consistente riduzione del reddito complessivo del nucleo medesimo o la necessità dell'impiego di parte notevole del reddito per fronteggiare rilevanti spese mediche e assistenziali sono le principali cause identificate di morosità incolpevole.


Requisiti per accedere al fondo morosità incolpevole


Oltre a requisiti di natura reddituale, per accedere al fondo morosità incolpevole, occorre soddisfare altri specifici requisiti, quali:

  • ISEE non superiore a euro 26.000;

  • avere la cittadinanza italiana;

  • avere contratto di affitto regolarmente registrato;

  • dimorare nella casa in affitto per cui richiede l'agevolazione da almeno un anno.

Sono esclusi dall'accesso al beneficio coloro che hanno già beneficiato di un contributo per la prevenzione degli sfratti per morosità.

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