|
Un impianto del gas non conforme costituisce una minaccia per la salute e l'ambiente. Le piccole perdite o la combustione inefficace dalla caldaia possono nuocere in modo significativo la salute degli abitanti.
In generale, un impianto è considerato a norma se rispetta la normativa vigente al momento della sua realizzazione e/o adeguamento.
Questo implica che, in caso di cambiamenti legislativi successivi, non è necessario intervenire sulla struttura, a meno che non si stia affrontando una ristrutturazione completa.
In particolare è necessario che ogni singola parte sia conforme, questo implica che l'impianto interno, i raccordi e gli apparecchi utilizzatori devono essere realizzati a regola d'arte.
In questo articolo, andremo ad approfondire ognuno di questi elementi, così da essere sicuri che l'impianto a gas sia a norma.
Nel contesto residenziale, la normativa di riferimento è la UNI 7129 che specifica i requisiti di conformità di un impianto a gas con potenza termica inferiore a 35 kW, includendo aspetti come la tenuta, l'aerazione, la ventilazione e i dispositivi di sicurezza.
In questa circostanza, la responsabilità del dimensionamento dell'impianto ricade sull'installatore.
Per tutte le altre situazioni in cui si supera questa soglia di potenza, diventa indispensabile il coinvolgimento di un professionista abilitato.
Il gas metano alimenta diversi elettrodomestici, compresi il piano cottura e talvolta la caldaia per la produzione di acqua calda sanitaria e per il riscaldamento.
Considerata la natura altamente infiammabile del gas metano e la formazione di monossido di carbonio durante la combustione, nasce la necessità di garantire la sicurezza degli impianti a gas.
L'impianto a gas comprende l'impianto interno, che si sviluppa a valle del contatore. Tramite una rete di tubazioni, esso distribuisce il gas ai dispositivi utilizzatori come la caldaia e il piano cottura.
È obbligatorio inserire un rubinetto di intercettazione generale in corrispondenza di ogni punto in cui la tubazione del gas domestico penetra nell'involucro.
Le tubazioni possono essere posizionate sia all'esterno che sottotraccia.
Per quanto concerne l'installazione sottotraccia, la normativa impone precisi criteri di sicurezza. Questi includono l'adeguata posa di rubinetti, delle giunzioni e dei raccordi.
Nell'installazione sottotraccia, le tracce non devono mai fungere da messa a terra per apparecchi elettrici o per altri usi impropri.
Inoltre, è necessario segnalare adeguatamente l'impianto del gas sottotraccia per evitare possibili perforazioni o manipolazioni accidentali durante l'esecuzione dei lavori o negli anni successivi.
Altre parti fondamentali di un impianto a gas sono i raccordi, che secondo le specifiche della normativa UNI, possono essere realizzati mediante la tecnica a pressare o a saldare.
Nel dettaglio, l'installazione di raccordi a pressare e a saldare è permessa in ambienti non aerati e non aerabili, mentre l'utilizzo di raccordi filettati non è ammesso.
Tutte le giunzioni, salvo i rubinetti, possono essere posate sottotraccia, immerse nella malta.
In occasione di un rifacimento completo dell'impianto o della realizzazione di nuovi impianti, è necessario effettuare una verifica di tenuta, nota anche come collaudo, prima di mettere in servizio l'impianto.
Prima di ogni tubo che collega l'apparecchio all'impianto interno, è necessario posizionare un rubinetto di intercettazione, situato in un posto visibile e facilmente accessibile.
Nel caso in cui la combustione avvenga all'interno di un ambiente chiuso, bisogna prelevare l'aria dall'esterno attraverso un'apposita apertura di ventilazione.
Tale requisito si applica ai locali destinati alla cucina o a quelli che ancora ospitano caldaie del tipo camera stagna (tipo C).
Per garantire l'aerazione del locale cucina è necessario praticare due fori nella parete, adibiti al prelievo d'aria, compensando quella sottratta durante la combustione.
La prima apertura deve essere orientata verso l'esterno, in prossimità del soffitto, la seconda, diretta o indiretta, deve essere realizzata in prossimità del pavimento.
Al completamento dell'installazione e dopo il collaudo, gli installatori sono tenuti al rilascio della Dichiarazione di Conformità dell'impianto.
Tra le principali misure di sicurezza per prevenire malfunzionamenti, è consigliabile sottoporre l'impianto a una regolare operazione di pulizia o, in assenza prolungata dalla residenza, chiudere il rubinetto generale del gas.
Un ulteriore aspetto è l'esecuzione della manutenzione preventiva e delle ispezioni periodiche sull'intero impianto e sugli apparecchi a gas.
L'obbligo di effettuare ispezioni periodiche spetta alla società di distribuzione del gas, ma, in aggiunta, ogni abitazione dotata di caldaia è tenuta a eseguire una manutenzione annuale, anche se si suggerisce una manutenzione più frequente.
|
||