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In caso di usufrutto, quale diritto reale che consente a una persona di utilizzare un bene altrui e trarne i frutti, usufruttuario e proprietario dovrebbero convivere in un equilibrio di diritti e doveri.
Abuso usufrutto - Getty Images
Tuttavia, vi sono situazioni in cui l’usufruttuario supera i limiti del suo diritto, compiendo atti considerati abusivi.
Tra essi vi sono alterazione della destinazione del bene, deterioramento o distruzione del bene, modifiche strutturali, mancata manutenzione ordinaria e vendita o donazione del bene.
L’abuso dell’usufruttuario si verifica ogni volta che il titolare del diritto di usufrutto (diritto di godere della cosa come il proprietario ai sensi dell'art. 981 c.c.) usa il bene oltre i limiti imposti dalla legge, alterandone la destinazione o danneggiandolo.
Un uso corretto e rispettoso del diritto di usufrutto è nell’interesse di entrambe le parti.
L’usufruttuario mantiene il suo godimento legittimo e il proprietario vede preservato il valore del suo bene.
L’abuso dell’usufruttuario si verifica quando questi viola i limiti del suo diritto, arrecando danno al bene o al proprietario.
In particolare, il nostro ordinamento individua diverse forme di abuso, tra cui:
Gli abusi dell’usufruttuario possono avere serie conseguenze giuridiche.
Il Codice civile, all’art. 1015, prevede una specifica sanzione in tali situazioni. Si legge infatti che “se l’usufruttuario abusa del suo diritto deteriorando la cosa o lasciandola perire per mancanza di manutenzione, il proprietario può chiedere che l’usufrutto sia fatto cessare o che il bene gli sia consegnato con l’obbligo di pagargli un canone“.
Tutele in caso di usufrutto abusivo - Getty Images
In pratica, il Giudice può:
Oltre alla revoca, l’usufruttuario può essere obbligato al risarcimento dei danni derivanti dal suo comportamento.
Il proprietario, infatti, può chiedere che gli siano rimborsate le spese necessarie per riparare o ripristinare il bene.
Il nudo proprietario dispone di diversi strumenti per difendersi dagli abusi dell’usufruttuario.
Le azioni da intraprendere dipendono dalla gravità del comportamento e dal tipo di abuso.
In primo luogo è opportuno presentare una lettera di diffida o messa in mora.
Il primo passo è spesso una diffida formale con cui il proprietario intima all’usufruttuario di cessare l’abuso o riparare i danni.
La lettera, redatta preferibilmente da un avvocato, deve indicare in modo preciso: i fatti contestati (es. modifiche abusive, danni, mancata manutenzione), il termine entro cui porre rimedio e l’avvertimento che, in caso di inadempimento, si agirà in giudizio.
Questa comunicazione ha valore legale e può costituire prova dell’abuso in caso di successiva causa.
Se la diffida non produce effetti, il proprietario può rivolgersi al Tribunale civile per intraprendere una vera e propria azione giudiziaria, chiedendo:
Il Giudice in quella sede valuterà la gravità del comportamento e la possibilità di salvaguardare il diritto di proprietà.
In presenza di danni materiali, il proprietario può chiedere un’ispezione del bene o una consulenza tecnica d’ufficio (CTU), utile a quantificare i danni.
Molti conflitti tra usufruttuario e proprietario nascono proprio dalla ripartizione delle spese.
Questo aspetto è estremamente rilevante ai fini dell'accertamento di un eventuale abuso edilizio.
Limiti dell'usufrutto - Getty Images
È importante ricordare che:
Tuttavia, se l’usufruttuario non effettua la manutenzione ordinaria, il bene può deteriorarsi gravemente.
In questo caso, il proprietario può chiedere il rimborso delle spese sostenute per le riparazioni oppure agire per abuso di usufrutto, se il comportamento è reiterato e dannoso.
Venendo ad aspetti di carattere più pratico, per evitare controversie, è consigliabile che usufruttuario e proprietario stabiliscano regole chiare fin dall’inizio:
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