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Per stabilire entità e portata della ripartizione dell'eredità tra fratelli, si utilizza un criterio basato sul grado di parentela.
Per calcolare le quote si segue la seguente operazione: si somma il numero dei fratelli unilaterali al doppio del numero dei fratelli germani e si divide il patrimonio ereditario per il totale ottenuto.
Si tratta di un metodo che permette di ottenere un risultato con un più ampio margine di precisione in virtù delle rispettive quote spettanti a ciascun erede.
Il tutto, tenendo conto delle differenze di legame parentale con il defunto.
Nel momento in cui una persona viene a mancare e non ha figli, genitori o ascendenti, secondo la normativa sulla successione legittima, il patrimonio viene devoluto e diviso ai fratelli e alle sorelle.
La regola appena descritta trova disciplina nell'articolo 570 del Codice Civile, che stabilisce che i fratelli e le sorelle ereditano in parti uguali, ma con una distinzione fondamentale tra fratelli germani e unilaterali.
Mentre i primi condividono entrambi i genitori con il de cuius, i secondi ne condividono solo uno e per questo motivo ricevono una quota inferiore rispetto ai germani.
Se il defunto non aveva coniuge, figli o ascendenti ancora in vita, l'eredità si trasferisce interamente ai fratelli.
In questo caso, se tutti i fratelli sono germani, la divisione avviene in parti uguali.
Quote ereditarie tra fratelli - Getty Images
Se, al contrario, ci sono fratelli unilaterali, questi percepiranno la metà della quota spettante ai germani.
La differenza si fonda sul presupposto che il legame di parentela tra germani sia più stretto rispetto a quello tra unilaterali, e quindi venga riconosciuto un diritto successorio più consistente.
È importante per capire il calcolo delle quote per eredità tra fratelli, fare una differenza tra fratello germano e fratello unilaterale.
Da un lato ci sono i fratelli germani, ovvero coloro che condividono entrambi i genitori con il defunto.
Dall'altro ci sono invece i fratelli unilaterali, i quali hanno in comune con il de cuius solo il padre o solo la madre.
Questa distinzione è determinante per il calcolo delle quote ereditarie, in quanto l'articolo 570 del Codice Civile prevede che la quota degli unilaterali sia dimezzata rispetto a quella dei germani.
Come anticipato poc'anzi, per determinare in modo corretto la ripartizione del patrimonio, si applica una semplice formula.
Si sommano il numero dei fratelli unilaterali e il doppio del numero dei fratelli germani, e si divide l'asse ereditario per il totale ottenuto.
Il risultato rappresenta la quota di ciascun unilaterale, mentre il germano percepisce il doppio della stessa.
Per andare fino in fondo, facciamo qualche esempio.
Se un defunto lascia un fratello germano e due fratelli unilaterali, la ripartizione avverrà nel seguente modo.
Si somma il numero dei fratelli unilaterali al doppio del numero dei germani: 2 (unilaterali) + 2 (raddoppio del germano) = 4. Dopodiché si divide il patrimonio per la somma ottenuta: l'asse ereditario viene diviso per 4.
Esempi pratici quote ereditarie - Getty Images
La quota di ciascun fratello unilaterale sarà pari a 1/4, mentre il germano riceverà 2/4 (ovvero il doppio della quota degli unilaterali).
Un defunto lascia tre fratelli germani e due unilaterali.
Il numero degli unilaterali è 2 e il numero dei germani, raddoppiato, è 6. Il totale è 8, quindi il patrimonio viene diviso per 8.
Ogni fratello unilaterale riceverà 1/8 del patrimonio, mentre ogni fratello germano riceverà 2/8.
Se il patrimonio fosse di 100.000 euro ogni fratello unilaterale riceverebbe 12.500 euro ed ogni fratello germano riceverebbe 25.000 euro.
I fratelli sono eredi legittimi ma non legittimari, il che significa che non hanno diritto a una quota di legittima garantita dalla legge.
La legge consente al testatore di escludere liberamente fratelli e sorelle dall’eredità.
Non è nemmeno necessario inserire una formula espressa di diseredazione: è sufficiente che il testamento non li menzioni tra i beneficiari.
In assenza di una loro indicazione nel testamento, infatti, fratelli e sorelle restano automaticamente esclusi dall'eredità.
Diritto fratelli eredità - Getty Images
Tuttavia, in assenza di testamento, i fratelli possono essere chiamati alla successione in base alle regole della successione legittima, salvo il caso in cui il defunto abbia avuto figli, nel qual caso l'intera eredità spetta ai discendenti diretti.
Nel caso in cui il defunto fosse coniugato ma non avesse figli, la successione prevede che il coniuge eredità due terzi del patrimonio, mentre il restante terzo verrà suddiviso tra i fratelli, secondo le proporzioni sopra esposte tra germani e unilaterali.
Tuttavia, il de cuius potrebbe predisporre un testamento per destinare l'intero patrimonio al coniuge, escludendo i fratelli dall'eredità.
Quando una persona muore senza lasciare testamento, i fratelli e le sorelle possono essere chiamati a ereditare, ma solo a determinate condizioni.
La prima e più importante è che il defunto non abbia lasciato figli.
Infatti, se ci sono figli, questi escludono completamente fratelli e sorelle dall’eredità.
Testamento per fratelli - Getty Images
Negli altri casi, la legge stabilisce le seguenti quote di eredità per i fratelli e le sorelle.
In assenza di coniuge, figli, genitori o nonn, i fratelli e le sorelle diventano gli eredi universali, cioè si dividono l’intero patrimonio lasciato dal defunto.
In presenza del coniuge ma in assenza di figli e genitori, i fratelli e le sorelle hanno diritto a ricevere un terzo dell'eredità, mentre i restanti due terzi spettano al coniuge superstite.
In presenza di coniuge, genitori e fratelli, ai fratelli e alle sorelle spetta un terzo dell’eredità complessiva, mentre i due terzi rimanenti vanno al coniuge.
Quando esiste un testamento valido, l’attribuzione dell’eredità ai fratelli e alle sorelle dipende esclusivamente dalla volontà espressa dal defunto.
Se il testatore non li ha citati espressamente, essi non hanno alcun diritto sull’eredità.
Questo perché, a differenza dei figli, del coniuge o dei genitori, i fratelli e le sorelle non sono eredi legittimari, cioè non hanno diritto a una quota minima dell’eredità garantita dalla legge.
Quindi, se il testatore decide di escluderli, non è possibile per loro reclamare alcunché.
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