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La presenza di un eccesso di umidità in casa, che si riconosce dalla presenza di condensa, muffa e odori sgradevoli, è sintomo di scarsa ventilazione e, a lungo andare, può ingenerare danni per la salute.
Generalmente l'umidità tollerata è quella intorno al 40-50%, ma la tollerabilità varia in base alla temperatura ambientale. Infatti, lo stesso grado di umidità del 50% è più sopportato ad una temperatura di 20° C rispetto che a una temperatura di 30° C, perché ad alte temperature il nostro organismo è più debole.
Così, mentre a 22° C il tasso di umidità ideale è tra il 35 e il 55%, a 18° C diviene sopportabile fino al 70%.
Un ambiente ad una temperatura superiore a 20° C e con un'umidità superiore al 60%, soprattutto se poco ventilato, favorisce lo sviluppo di muffe, acari, batteri e scarafaggi.
Gli ambienti in cui maggiormente si concentra la presenza del vapore acqueo sono il bagno e la cucina, per la presenza di acqua calda e per la cottura dei cibi.
In questi locali bisognerebbe usare mobili normati, le cui superfici sono trattate con cere naturali idrorepellenti, come la cera carnauba proveniente da una palma brasiliana.
La condensa si forma quando si ha l'incontro di aria calda con superfici fredde, come quelle di pareti, pavimenti e finestre.
L'aria, raffreddandosi velocemente, non è più in grado di contenere il vapore acqueo che si condensa sottoforma di goccioline.
Per evitarne la formazione bisogna garantire la circolazione dell'aria, anche solamente aprendo le finestre, quando la stagione lo consente.
La formazione di condensa quando l'umidità è eccessiva può generare le muffe. Si tratta di funghi dall'aspetto polveroso e dalla colorazione varia che può andare dal giallo ocra al verde muschio, dall'azzurro argenteo al nero.
È pericoloso inalarne le spore, che possono causare disturbi respiratori e fenomeni allergici.
Le spore vagano nell'aria finché, con la presenza della condensa, tendono a posarsi sulle superfici più fredde di pareti, soffitti e pavimenti, laddove si formano i cosiddetti ponti termici, come pilastri, travi, angoli, spigoli o battiscopa.
Possono attecchire sia superfici naturali come il legno, che su quelle artificiali come la plastica.
Le pitture acriliche e viniliche hanno un alto potere coprente e non sono traspiranti, consentendo alle muffe di proliferare.
Se le macchie di muffa sono molto estese, bisogna rimuovere l'intonaco e sostituirlo con uno di tipo traspirante che, creando una sorta di alveoli, permette all'aria di circolare attraverso la parete.
Sull'intonaco va poi applicata una pittura di tipo minerale, come quella a calce, disinfettate e antimuffa.
Per controllare la formazione di muffa, l'evaporazione dell'acqua e la carica batterica dell'aria, si può usare regolarmente un deumidificatore.
Questo apparecchio va usato in modo differente a seconda delle circostanze. In caso di scarsa ventilazione, odori ristagnanti e temperature caldo-umide, il deumidificatore va posizionato a centro stanza, in modo da aumentare il flusso d'aria.
Se invece si vogliono contrastare muffe alle pareti o macchie di umidità, bisogna posizionare la griglia di uscita dell'aria verso la zona interessata.
Nei locali meno soleggiati o più umidi si possono usare più unità da mettere vicino agli angoli.
I deumidificatori sono dotati dell'umidostato, che è un dispositivo che consente di regolare l'umidità ideale e fermare il funzionamento una volta raggiuntolo. Per impostare un corretto funzionamento dell'umidostato bisogna considerare una serie di fattori, quali la temperatura e l'umidità esterne, l'umidità interna, l'ampiezza dei locali da deumidificare, le esigenze personali in base all'attività che si svolge in casa e il proprio stato di salute.
Se il deumidificatore si spegne ma si avverte ancora umidità vuol dire che l'umidostato è stato impostato troppo basso; se invece si ferma raramente, ma si avverte una sensazione di secchezza, vuol dire che è stato impostato troppo alto.
Anche un'aria troppo secca, causata dal funzionamento dei riscaldamenti o dei climatizzatori, può essere dannosa per la salute. In questo caso è utile l'utilizzo di un umidificatore.
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