Il cavolo è un alimento da sempre presente sulle nostre tavole, in natura ne esistono tante tipologie, eccone alcune varietà ed il modo per coltivarle in casa.
Il cavolo da tavola, se così lo vogliamo definire, viene coltivato e numerose sono le specie disponibili.
Abbiamo ad esempio la brassica oleracea meglio nota come cavolo cappuccio, la caratteristica di questa tipologia è quella di avere delle foglie prevalentemente lisce che però presentano una nervatura poco pronunciata, la forma delle foglie è concava e queste sono strettamente raccolte fra loro a formare una testa globosa il cui colore esternamente si presenta di un verde chiaro, mentre internamente tende al bianco.
Questa tipologia di cavolo viene consumata sia cruda sia cotta e di solito serve per la preparazione dei crauti, della cassoeula lombarda.
Ma in natura esistono anche altre varietà di cavolo, a foglie rosso-violacee, che proprio per il loro colore vengono chiamate testa di negro, se la tonalità è più scura e rosso zenith, se invece la tonalità è più chiara.
Altro tipo di cavolo da tavola è la brassica oleracea bullata sabauda meglio conosciuta come cavolo verza o cavolo di Milano o anche verzotto, che presenta un fusto eretto, delle foglie grandi, che si presentano bollose o gibbose lungo i bordi. Le foglie esterne sono rivolte all'infuori mentre quelle interne sono raccolte quasi a formare una forma di palla ma si presentano meno strettamente embricate di quelle del cavolo cappuccio.
Per quanto riguarda l'uso, questo tipo di cavolo si consuma in modo analogo al cavolo cappuccio. Poiché sono cavoli da coltivazione, i cavoli verza si seminano in autunno o a fine inverno.
Importante è assicurarsi che il terreno in cui vengono seminati sia ben lavorato, fresco, molto ben concimato. Questa tipologia di cavolo di solito si trapianta quando le piantine hanno emesso la quarta foglia. Sempre tra i cavoli da coltivazione abbiamo la brassica oleracea gongylodes, comunemente chiamato cavolo rapa, questa tipologia di cavolo presenta foglie lobate in basso, che generalmente assumono un colore tendente al verde pallido, i fiori sono cruciformi, dal colorito giallo, e sono facilmente riconoscibili perché presentano la parte inferiore del fusto ingrossata, quasi come se fosse una grossa rapa.
Quest'ultima parte della pianta di cavolo ne costituisce la parte commestibile, il sapore di questa specie di cavolo è molto particolare, la polpa ha un sapore che ricorda quello della rapa e viene consumato sia crudo sia cotto.
Poi abbiamo la brassica oleracea bullata gemmifera o prolifera, questa specie è anche meglio nota come cavolino di Bruxelles. Questa, a differenza delle tipologie precedenti, presenta un fusto eretto alto circa un metro caratterizzato non da un fogliame folto ma costituito da foglie alterne, lirate, un po' bullate, che presentano delle gemme globose, grandi più o meno quanto un uovo. Questa tipologia si presenta come se fossero tanti piccoli cavoli rotondeggianti, che per loro natura sono molto teneri e vengono consumati lessi o in insalata.
La semina si effettua durante il mese di febbraio e le piantine poi vengono passate nel terreno o quindi si trapiantano quando hanno raggiunto l'altezza di 20-25 centimetri.
Periodicamente affinché la pianta si sviluppi in altezza e permetta alle foglie di ingrossarsi, deve essere cimata la sommità.
Importante durante la fase di concimazione dei cavolini di Bruxelles è evitare l'utilizzo di concimi troppo ricchi d'azoto, poiché l'azoto farebbe perdere la compattezza alle piccole teste globose che caratterizzano la pianta.
Altra tipologia di cavolo è quella del caulus acephala noto anche come cavolo nero o cavolo crespo. Questo presenta un fusto eretto, la cui altezza può raggiungere anche i 90 centimetri. Le foglie si presentano di un verde scurissimo, e sono rugose e bollose.
Di questa tipologia di cavolo la parte commestibile è solo quella costituita dalle spunture apicali e dai giovani germogli che si formano sul fusto e sui rami. Questo tipo di cavolo è uno degli ingredienti principali di una nota zuppa toscana la ribollita, ma viene anche utilizzato in virtù delle sue proprietà come foraggio per gli animali.
Abbiamo poi la brassica oleracea botrytis comprendente il Cauliflora, più noto come cavolfiore e il cimosa e virescens più noti come broccolo. Queste due tipologie presentano entrambe fusto eretto, molto corto e grosso. Il fogliame è folto, le foglie sono sparse intorno all'infiorescenza che si presenta globosa, dal colore bianco o avorio, il classico cavolfiore, insomma, oppure verde o violacea, il broccolo. La fase di semina dei cavolfiori e dei broccoli corrisponde alla fine della primavera e in estate. Quando hanno raggiunto un'altezza di 30 centimetri si trapiantano.
Coltivazione del cavolo
Tutte le varietà orticole del cavolo sono piante a coltura annua, affinché la loro coltura sia eseguita al meglio il terreno deve essere fresco, profondo, ben lavorato e concimato.
ll periodo migliore di coltivazione di questa pianta è la stagione estivo-autunnale o autunno-vernino.
Ovviamente le tecniche colturali cambiano da una coltura all'altra. I climi che favoriscono la coltura del cavolo qualunque esso sia sono in genere, in zone a clima fresco, umido e con assenza di gelate.
Per quanto riguarda la tipologia di terreno, i terreni più adatti alla coltivazione del cavolo sono quelli di medio impasto, leggermente acidi, quindi con un valore del pH che si aggira intorno al valore di 6,5.
Come abbiamo già detto prima parlando di alcune specie di cavolo, il fabbisogno in azoto varia con la durata del ciclo colturale, il quantitativo può variare dai 100 a 200 kg/ha, e va frazionato in almeno 3 periodi distinti, al trapianto, poi dopo le prime 3 settimane e poi dopo 7 settimane.
Il cavolo è una pianta che durante la sua fase di crescita richiede un'umidità costante del terreno, motivo per il quale deve essere sempre irrigato, soprattutto se la fase di trapianto corrisponde con la stagione estiva. In media il quantitativo di acqua richiesto dalla piante del cavolo è di 1500 m3/ha di acqua irrigua.
Decidere quindi di coltivare il cavolo non è un'operazione complessa che richiede chissà quale conoscenza specifica, l'importante è decidere la tipologia di cavolo che s'intende coltivare e prestare attenzione ai periodi giusti per iniziare a coltivarlo.