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Le prime macchine di climatizzazione commercializzate per uso civile erano in grado di produrre solo energia termica fredda per la climatizzazione estiva, successivamente sono nate le macchine in grado di realizzare anche il riscaldamento.
Attualmente il tipo di macchina di climatizzazione più diffuso per le esigenze nel settore civile può essere utilizzato sia per la climatizzazione estiva che per quella invernale.
Il funzionamento in riscaldamento è detto anche a pompa di calore e si basa sulla capacità di tali macchine di ricavare l'energia termica utile, per la produzione di calore, anche da temperature basse all'esterno degli edifici da riscaldare.
Mediamente un pompa di calore dalle prestazioni discrete è in grado di realizzare quanto descritto con temperature esterne fino a -3, - 5 °C.
Più costose e più performanti sono invece le pompe di calore in grado di avere discrete prestazioni (valutabili in termini di rapporto tra l'energia elettrica assorbita e l'energia termica fornita) anche con temperature esterne agli edifici al di sotto di -10 °C.
In ogni caso, con o senza la tecnologia delle pompe di calore ci sono una serie di considerazioni di cui tenere conto in fase di installazione di tali macchine; generalmente l'unità esterna (la motocondensante) dovrebbe essere installata, in prossimità di un balcone, una terrazza o degli spazi che permettano di lavorare in sicurezza.
Il posizionamento dell'unità esterna della macchina di condizionamento dovrebbe essere valutata tenendo conto anche della semplicità con cui convogliare facilmente gli scarichi di condensa, prodotti dalla stessa unità.
L'unità esterna dovrebbe avere intorno almeno un mezzo metro di spazio necessario per la manutenzione, la distanza tra l'unità interna e quella esterna, indicata dalla casa costruttrice, è generalmente dell'ordine della decina di metri; analogamente, la casa costruttrice fornisce indicazioni circa il massimo dislivello a cui possono essere sottoposte le stesse tubazioni.
Naturalmente anche i costi di installazione variano con tale distanza, la quale nel caso migliore è semplicemente pari allo spessore della parete che separa ambiente interno ed esterno.
Per i tempi di installazione di un climatizzatore, due operai di cui uno specializzato ed uno di supporto dovrebbero impiegare circa mezza giornata di lavoro in condizioni ordinarie.il tempo potrebbe essere, invece, superiore nel caso di condizioni speciali come: differenza di altezza tra macchina interna ed esterna superiore a tre metri, con l'esigenza di utilizzare impalcature; distanza tra le stesse macchine oltre i dieci metri; percorsi particolarmente lunghi o tortuosi per le tubazioni, i collegamenti elettrici e gli scarichi di condensa. Anche tali aspetti devono essere naturalmente valutati economicamente nella fase di realizzazione dei preventivi dei lavori.
Tra i passi fondamentali per l'installazione della macchina interna, o split, occorre verificare che intorno alla macchina ci siano almeno 30/40 centimetri per la manutenzione, che i percorsi delle tubazioni siano in prevalenza interni alle murature e che ci siano uno scarico per la condensa al quale arrivare con un opportuna pendenza, circa un centimetro a metro.
Circa i collegamenti elettrici, realizzati con cavi di sezione non inferiore a 2,5 mmq, devono far capo ad un'alimentazione dedicata nel quadro elettrico di riferimento con a monte una protezione magnetotermica e differenziale, quest'ultima con una curva di intervento di tipo A (protezioni per apparecchiature con elevato contenuto di elettronica).
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