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Per inquinamento acustico si intende la presenza in un determinato ambiente di suoni e rumori a un livello tale da disturbare il riposo e le attività umane ivi presenti: in poche parole, la salute di chi nell'ambiente ci vive.
Il rumore generato da un martello pneumatico in strada o da un aereo la cui traiettoria passa vicino casa sono esempi di inquinamento acustico, ma non sono da sottovalutare fonti che generano rumori meno marcati ma molto più frequenti, come il traffico di una strada ad alto scorrimento, il calpestio sul pavimento nell'appartamento soprastante o lo scarico del wc del vicino.
L'unico modo per migliorare lo standard qualitativo dei nostri edifici è quello di attribuirgli un valore; in questo modo è possibile fare delle comparazioni tra più edifici dalla caratteristiche simili ed esercitare delle scelte oggettive al momento di acquistare una casa per andarci a vivere o fare un investimento.
L'obiettivo di questa continua classificazione di tutto, da un elettrodomestico a una casa, è il binomio contenimento energetico-comfort abitativo; per questo motivo sono stati sviluppati dei metodi di calcolo e delle normative che se applicate consentono di dormire sonni tranquilli la notte, o per lo meno silenziosi!
L'unità di misura che indica il livello di pressione sonora è il dBspl.
Considerando che 0dBspl corrisponde alla soglia dell'udibile, si introducono degli esempi in maniera tale da considerare nella giusta misura i valori che successivamente verranno esposti.
A un aspiravolvere a 1 metro di distanza corrispondono 70dBspl, a un sussurro a 1 metro di distanza corrispondono 30 dBspl, mentre una sirena può raggiungere i 120 dBspl.
A 130 dbspl vi è la soglia del dolore, superato il quale al rumore succede un attimo di stordimento.
Il DPCM 5/12/97 , denominato Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici, può essere considerato come il documento di riferimento nella normativa italiana in materia di acustica per l'edilizia.
La norma prevede una necessaria classificazione delle differenti categorie di edifici, distinti in base alla funzione che viene svolta all'interno.
Alle varie tipologie vengono poi attribuiti dei valori di tolleranza minimi e massimi, limiti minimi per quanto riguarda il potere fonoisolante delle pareti interne, ad esempio, e massimi per quanto riguarda il livello di rumore da calpestio tollerabile.
Valori limite secondo il DPCM 5/12/97. Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici
CATEGORIA EDIFICIO | Potere fonoisolante pareti interne | Isolamento acustico facciata | Livello rumore da calpestio |
Residenze, alberghi, pensioni.... | 50 | 40 | 63 |
Scuole e simili | 50 | 48 | 58 |
Ospedali, cliniche, case di cura... | 55 | 45 | 58 |
Uffici, att. ricreative, il culto, il commercio... | 50 | 42 | 55 |
Nei requisiti acustici degli edifici rientrano anche i limiti imposti agli impianti, che possono essere continui (riscaldamento, aria condizionata, etc.), oppure di tipo discontinuo (ascensore, scarichi idraulici, bagni, etc.).
I limiti dettati corrispondono rispettivamente a 35 dB per i discontinui e 25 dB per i continui.
Essendo l'argomento l'introduzione del quadro normativo vigente per quanto riguarda la classificazione acustica del nostro patrimonio edilizio, è utile presentare l'UNI, acronimo di Ente Nazionale Italiano di Unificazione.
L'UNI è un'associazione privata che svolge attività normativa in tutti i settori industriali, commerciali e del terziario, a esclusione di quello elettrico ed elettrotecnico; annoverando, tra i suoi oltre 6000 soci, associazioni e istituti scientifici e scolastici, imprese, liberi professionisti ed Enti della Pubblica Amministrazione.
A livello internazionale, L'UNI rappresenta l'Italia nelle attività degli organismi sovranazionali di normazione quali l'ISO (International Organization for Standardization) ed il CEN (Comité Européen de Normalisation).
La norma UNI 11367, in vigore dal 2010, ha lo scopo di fornire una chiave di lettura più semplice a tutti gli utenti finali in merito alla qualità acustica degli edifici, in maniera tale che questi vengano tutelati in fase di acquisto.
Sono previste pertanto quattro differenti classi di efficienza acustica, verificata sulla base di molteplici misurazioni dei livelli sonori: si parte con la classe che individua il livello più alto, cioè più silenzioso, che è la classe 1, per arrivare alla classe 4, la più bassa, che identifica il livello più rumoroso.
Tra gli aspetti principali della norma UNI 11367 vi è la metodologia utilizzata:
la classificazione riguarda infatti le singole unità immobiliari e non l'edificio nella sua interezza; unità che vengono analizzate considerando tutti gli elementi tecnici che li compongono e ai quali vengono applicati successivamente dei valori utili, sommati e ridotti successivamente a media energetica.
Valori limite della UNI 11367 . Classificazione acustica degli edifici
CLASSE | Isolamento Acustico normalizzato di facciata (dB) | Potere fonoisolante apparente di partizioni verticali e orizzontali fra ambienti di differenti unità imm.(dB) | Livello di pressione sonora di calpestio normalizzato fra ambienti di differenti unità immobiliari.(dB) | Livello sonoro corretto immesso da impianti di funzionamento continuo. (dB) | Livello sonoro corretto immesso da impianti a funzionamento discont. (dB) |
I | ≥ 43 | ≥ 56 | ≤ 53 | ≤ 25 | ≤ 30 |
II | ≥ 40 | ≥ 53 | ≤ 58 | ≤28 | ≤ 33 |
III | ≥ 37 | ≥ 50 | ≤ 63 | ≤ 32 | ≤ 37 |
IV | ≥ 32 | ≥ 45 | ≤ 68 | ≤ 37 | ≤ 42 |
Comparando la media dei valori con la tabella sopra vengono infine attribuite delle classi, le quali, all'interno dell'appendice L vengono comparate alle situazioni dell'intorno per determinare se la classe sia accettabile o meno.
A una classe acustica,infatti, non sempre corrisponde la stessa qualità acustica percepita, buona parte del giudizio espresso dipende dal livello di rumorosità del contesto.
Appendice L della UNI 11367
Tipologia Aerea | Livello equivalente esterno dB(A) | Classe IV | Classe III | Classe II | Classe I |
Aree molto silenziose | 55 | di base | buono | molto buono | molto buono |
Aree abbastanza silenziosa | 60 | modesto | di base | buono | molto buono |
Aree mediamente rumorose | 65 | modesto | modesto | di base | buono |
Aree molto rumorose | 70 | modesto | modesto | modesto | di base |
Il limite maggiore dell'applicazione della UNI 11367 è l'onerosità che corrisponde ad una metodologia che comporta l'analisi di tutti gli elementi tecnologici differenti presenti in un edificio, soprattutto se di tipo non seriale, quindi privo di tipologie di elementi con le stesse caratteristiche che si ripetono .
L'applicazione della UNI 11444 affianca la precedente UNI 11367, fornendo delle linee guida per identificare gli elementi tecnici e le unità immobiliari più critici in edifici non seriali.
Il principio consiste nell'assumere che un'unità immobiliare ritenuta critica determinerà dei valori che una volta riferiti a unità immobiliari nella norma lasceranno un margine di sicurezza tale da ritenere valida la classificazione ottenuta.
Tramite questa classificazione a favore di sicurezza si evita al tecnico di misurare gli elementi tecnologici nella loro totalità, a differenza di quanto richiesto dalla UNI 11367, con un notevole risparmio per il committente in termini di tempo e costi.
A ogni trasmissione acustica corrispondono diverse criticità, ad esempio per una valutazione della trasmissione di tipo aereo (e non per vibrazione della struttura) dell'elemento facciata è importante considerare la natura dei serramenti, poiché assieme al rapporto di forma sono i maggiori responsabili dell' isolamento acustico di una facciata.
Per poter fornire degli esempi di criticità legate al livello di rumore da calpestio si possono citare:
- la finitura superficiale
- la tipologia distributiva dell'ambiente
- l'entità delle trasmissioni laterali.
Le indicazioni sono da ritenersi tuttavia generiche, perché non è detto che dove ci sia un parquet in legno si abbiano valori migliori rispetto a una pavimentazione ceramica; possono esserci sempre errori di progettazione o di esecuzione (come la mancanza di un tappetino anticalpestio) e il tecnico deve saperli considerare.
Come si evince dalle normative, gran parte della responsabilità nell'assegnazione di una classificazione rispetto ad un'altra, dipende dai metodi di misurazione utilizzati.
Le ultime norme UNI 11569 e UNI 11572 del 2015 si occupano proprio di normalizzare le tecniche di misurazione per quanto riguarda la valutazione dell'isolamento delle facciate e di calpestio, in maniera tale da ridurre gli errori di interpretazione dei tecnici.
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