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La norma CEI 20-91, pubblicata nel Febbraio del 2010, ha classificato in maniera univoca i cavi da impiegare nella realizzazione degli impianti fotovoltaici. Tali cavi sono utilizzabili per le connessioni dei vari componenti degli impianti fotovoltaici, indipendentemente dalle modalita' di posa: per le installazioni a vista, interrate, interne, incassate con l'ausilio o meno di tubazioni protettive.
In ogni caso devono essere sempre garantite la bassa emissione di fumi tossici e la non propagazione della fiamma. La possibilità di essere utilizzati, anche con la modalità di posa interrata, senza l'utilizzo di tubi, rende molto rapide le operazioni di posa in opera.
I cavi sono costituiti da un‘anima di rame rivestita da una mescola speciale di isolamento a sua volta rivestita da una guaina reticolata, e la tensione nominale è di 1000V in alternata e di 1500V in continua. Il range delle temperature di esercizio si estende tra -40°C e + 120°C, e le temperature raggiungibili sono in funzione delle condizioni di funzionamento.
La massima temperatura di sovraccarico elettrico per tali cavi, è di 120°C, mentre la massima temperatura in condizioni di corto circuito è di 250 °C; è bene specificare che in entrambi i casi gli interventi dei dispositivi automatici di protezione consentono di salvaguardare l'impianto fotovoltaico.
In relazione alla posa dei cavi occorre specificare che il raggio di curvatura minimo consigliato, al fine di salvaguardarne l'integrità e le caratteristiche, deve essere pari a 6 volte il diametro del cavo.
In alcuni casi i cavi possono essere soggetti a trazione e per questo le case produttrici indicano un valore massimo pari a 50 N/mmq di sezione del conduttore del cavo (1 N è la forza esercitata dalla massa di 1 kg soggetto all'accelerazione di 1m/sq). Le caratteristiche appena descritte consentono ai cavi con la sigla FG21M21 di avere un ampio raggio di applicazione, dal settore edile sia pubblico che privato, a quelli industriali ed agricoli.
Le caratteristiche di un cavo sono individuabili dalla stampigliatura sullo stesso cavo, anch'essa regolamentata da specifiche norme; la stampigliatura si definisce continua quando la distanza su cavo tra due stampigliature consecutive non è superiore a 550 mm, tale distanza può essere al massimo pari a 1000 mm.
La norma che regola le modalità di stampigliature è la CEI 20-13, e un cavo per il quale è stata ottenuta la certificazione di qualità, deve riportare per tutta la sua lunghezza la stampigliatura IMQ che identifica l'ente certificatore.
Tra gli altri dati che devono essere riportati lungo un cavo, ci sono il nome o numero che identifica in modo univoco la casa produttrice, la sigla identificativa del cavo e delle relative applicazioni , con il valore di tensione nominale in corrente continua.
La sigla FG21M21 identifica, dunque, i cavi per gli impianti fotovoltaici con le caratteristiche su descritte, e tale sigla può essere seguita dalla sigla PV 3 o dalla più recente PV 20. Sia la sigla PV 3 che la sigla PV 20 certificano il comportamento del cavo sul lungo periodo. La sigla PV 3 certifica che il cavo ha una durata di 3.000 ore a 120°C, mentre con la sigla PV 20 si certifica un cavo per una durata di 20.000 ore sempre a 120 °C.
Le prove certificate che attestano la resistenza ad una data temperatura per i cavi sono descritte dalle norme CEI EN 60216-1.
Le 20.000 ore di certificazione del cavo a 120 °C equivalgono a circa 25 anni di funzionamento in condizioni ordinarie (temperature molto minori di 120°C) dell'impianto fotovoltaico.
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