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Negli ultimi decenni si registra un progressivo e costante aumento delle separazioni, consensuali o giudiziali, fra coniugi.
Oltre alle ovvie ricadute sulla sfera emotiva, il nuovo assetto familiare, derivante dalla separazione, assume rilevanza anche da un punto di vista economico.
Sempre più di frequente, la disgregazione del vincolo coniugale mette in difficoltà uno o anche entrambi i coniugi, non più in grado di sostenere sempre il manage familiare.
La situazione si complica in caso di figli o di evidente differenza reddituale fra i coniugi separati.
Assegni di mantenimento per figli ed ex coniuge, unitamente al tristemente noto livello delle retribuzioni per i lavoratori italiani decisamente basso rispetto alla quasi totalità dei lavoratori europei, contrapposto a un sempre più un alto costo della vita, mettono in ginocchio gli ex coniugi e, in molti casi, soprattutto i padri, in linea di massima tenuti a garantire al coniuge lo stesso tenore di vita avuto in costanza di matrimonio.
Non a caso oggi si parla oggi molto spesso di padri separati come i nuovi poveri.
Il dilagare del fenomeno delle separazioni ha messo davanti agli occhi della politica, spesso disattenta e sorda a tali richieste, la necessità di intervenire, fornendo sostegno a genitori separati, mediante aiuti per genitori separati, economici e non.
Se i padri separati incontrano spesso difficoltà economiche per il mantenimento di sé stessi, del coniuge e dei figli, le donne devono affrontare situazioni altrettanto problematiche e scoraggianti, soprattutto in considerazione delle note complicazioni in termini occupazione femminile, in Italia quasi sempre al di sotto della media rispetto agli altri Paesi europei.
Insomma, una situazione difficile da qualsiasi angolatura la si guardi.
In anticipo rispetto alla politica, negli anni nel nostro territorio, sono nate diverse associazioni padri separati a livello nazionale e soprattutto locale, con l'obiettivo di fornire un aiuto, sotto diverse forme, ai genitori separati e, in particolare, ai padri separati.
Ascolto e informazione sui diritti e doveri dei coniugi separati e in alcuni casi anche assistenza legale gratuita padri separati, sono alcuni dei servizi offerti da questo tipo di associazione padri separati.
Si tratta di associazioni che, in alcuni casi, sono in grado di mettere a disposizione anche casa accoglienza padri separati, o anche solo degli spazi liberi per consentire ai padri separati di incontrare i propri figli, nella tranquillità di un luogo protetto.
In molte regioni del nostro Paese, per merito di lodevoli iniziative di privati, sono sorte delle associazioni, che offrono a genitori separati un luogo di accoglienza dove i genitori separati e, più spesso, i padri trovano una sistemazione transitoria.
Questo per consentire loro di poter vivere la propria genitorialità, ospitando i propri figli, sia che essi siano affidati alla madre sia in caso di regime di affido condiviso.
Il primo passo per provare a trovare aiuti non solo economici in caso di genitori separati è quello di rivolgersi al proprio comune di residenza o di domicilio.
Seppur con incomprensibile ritardo, di recente la politica ha messo in atto importanti misure volte ad aiutare, in particolar modo a livello economico, i genitori separati e soprattutto i padri separati.
Il Decreto Sostegni, varato dal Governo lo scorso maggio, dopo un lungo e complesso iter legislativo, ha stanziato circa 10 milioni di euro, destinati a sostenere il contributo economico individuato nella misura di euro 800 a favore di coniugi separati, in presenza di determinati presupposti essenzialmente di natura reddituale.
Tale previsione, in un primo momento, era rimasta inattuata per parere contrario dei tecnici.
La situazione si è infatti sbloccata soltanto nel mese di agosto, a seguito dell'approvazione del Decreto di attuazione a firma del ministro Bonetti.
Il bonus per genitori separati, ribattezzato bonus padri separati, prevede un bonus di 800 euro nella misura massima per aiutare i padri separati in difficoltà economiche a versare l'assegno di mantenimento per i figli all'altro coniuge.
Si tratta di un contributo mensile per un importo massimo di 9.600 euro all'anno.
Rispetto all'originale versione il bonus separati 2022 prevede il versamento di 800 euro direttamente a favore del genitore che non abbiano ricevuto l'assegno di mantenimento o lo abbiano ricevuto in maniera parziale tra l'8 marzo 2020 e il 31 marzo 2022.
La domanda bonus 800 euro deve essere presentata solo nel caso di Isee non superiore a 8.174 euro.
Altro importante presupposto per l'ottenimento del bonus pari a 800 euro genitori separati è rappresentato dalla riduzione di reddito: il genitore richiedente deve dimostrare di aver subito un calo di reddito del 30% o la cessazione della propria attività lavorativa, con riferimento ai periodi di imposta 2019 – 2020, in considerazione della crisi economica dovuta all'emergenza sanitaria da Covid 19.
È importante precisare che tale contributo è riconosciuto in favore dei figli minori, nonché dei figli maggiorenni portatori di handicap grave, conviventi.
Informazioni più dettagliate relative alle modalità di presentazione bonus genitori separati domanda saranno indicate sul sito del Dipartimento per le politiche della famiglia
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