Prevenire e combattere la corrosione da salsedine nelle case al mare

La salsedine è uno dei nemici principali degli edifici nelle zone costiere perché accelera notevolmente il normale degrado dei materiali da costruzione più comuni
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Come contrastare la corrosione da salsedine, il nemico principale delle case al mare


Avere una casa al mare è bellissimo ma richiede una cura costante, attenta e minuziosa per mantenerla sempre in buono stato.

L'aria salmastra è infatti uno dei nemici principali degli edifici delle zone costiere, perché la salsedine trasportata dal vento accelera e aggrava notevolmente il normale degrado dei materiali da costruzione.

Case al mare, soggette all'azione della salsedine. Foto Getty ImagesCase al mare, soggette all'azione della salsedine. Foto Getty Images

Naturalmente la sua azione non è uguale dappertutto, perché l'intensità del degrado è direttamente proporzionale all'esposizione dei fronti dell'edificio e alla distanza dalla costa.

In altre parole, la facciata posteriore è molto più protetta rispetto al lato verso mare, mentre la quantità di salsedine contenuta nell'aria (e dunque l'azione di degrado sulle parti più esposte degli edifici) cala velocemente allontanandosi dalla spiaggia.

Inoltre, l'azione di degrado diminuisce ulteriormente in presenza di elementi di protezione come dune, pinete spesse e fitte, edifici alti o barriere frangivento.

I fronti più esposti sono perciò le facciate verso mare degli edifici sul lungomare o direttamente sulla costa.

Cancello di rame danneggiato dall'aria salmastra. Foto GettyCancello di rame danneggiato dall'aria salmastra. Foto Getty

Tuttavia occorre proteggere ugualmente tutte le superfici esposte in tre diversi modi:

  • scegliendo i materiali più adatti;

  • controllando periodicamente tutte le componenti della casa per evitare l'aggravamento del degrado;

  • proteggendo i materiali più delicati con opportuni accorgimenti.


Il degrado dovuto alla salsedine: cause ed effetti sui diversi materiali


Ma in che modo esattamente la salsedine corrode e danneggia i materiali più comuni?
I meccanismi del degrado sono numerosi e cambiano a seconda del materiale.

Materiali da costruzione danneggiati dalla salsedine. Foto Getty ImagesMateriali da costruzione danneggiati dalla salsedine. Foto Getty Images

Il linea generale, bisogna considerare che la salsedine dell'aria di mare è una miscela di cloruro di sodio (sale), acqua nebulizzata e altre particelle in sospensione, come ad esempio i granelli di sabbia.

I meccanismi di degrado sono perciò dovuti dall'interazione chimico-fisica tra il sale e i materiali da costruzione, e dall'erosione prodotta dall'azione meccanica del sale e dell'aerosol di acqua nebulizzata.


La salsedine accelera la naturale corrosione di alcuni metalli


Uno dei materiali su cui la salsedine ha un'azione maggiore sono i metalli, in particolare il ferro, il rame e le rispettive leghe come bronzo, ghisa e acciaio.

Ne sono invece immuni ottone e alluminio, ed è per questo motivo che tali materiali sono largamente utilizzati per l'esecuzione di infissi ed elementi di finitura (ad esempio maniglie e corrimano) sia sulle imbarcazioni, che negli edifici fronte mare.

Gli effetti della salsedine sul rame. Foto Getty ImagesGli effetti della salsedine sul rame. Foto Getty Images

Il degrado riguarda soprattutto la velocità con cui si manifesta la corrosione, mentre le sue modalità sono quelle caratteristiche di ciascun materiale.

Il ferro tende dunque ad arrugginirsi perdendo la sua forma, le sue caratteristiche meccaniche e perfino arrivando a disgregarsi nei casi più gravi; mentre il rame forma la classica patina verdastra.


La salsedine agisce in molti modi al fenomeno di corrosione: per prima cosa, il cloruro di sodio si combina con l'ossigeno dell'aria formando l'ossido di ferro, cioè la ruggine, e l'ossido di rame.

Gli effetti della salsedine sul ferro. Foto Getty ImagesGli effetti della salsedine sul ferro. Foto Getty Images

Il cloruro di sodio è però anche un buon conduttore elettrico, e perciò favorisce il verificarsi della cosiddetta elettrolisi: la salsedine produce infatti un piccolo flusso di corrente elettrica tra le parti metalliche, causando la dissoluzione del materiale.

Il processo riguarda in particolare le strutture esposte in cui due metalli diversi entrano in contatto, come ad esempio ringhiere, infissi o scossaline.

Anche la maggiore umidità e le goccioline d'acqua contenute nell'aria salmastra favoriscono la corrosione dei metalli, soprattutto grazie alla formazione di umidità di condensa.


Il degrado del calcestruzzo nelle case al mare


Anche il cemento armato risulta particolarmente vulnerabile all'azione della salsedine, che agisce su di esso in due diversi modi, uno diretto e uno indiretto.

Il primo riguarda soprattutto la malta cementizia che forma il corpo del calcestruzzo.

La malta cementizia risulta infatti costituita da silicato di calcio idrato, da cui la salsedine, con alcune reazioni chimiche, sottrae il calcio, diminuendone la resistenza meccanica.

Gli effetti della salsedine sul cemento armato. Foto Getty ImagesGli effetti della salsedine sul cemento armato. Foto Getty Images

Inoltre la salsedine favorisce anche un aumento della porosità del calcestruzzo, rendendolo più soggetto a disgregazione e polverizzazione, e facilitando ulteriormente la penetrazione di acqua e aria salmastra.

Il risultato è un progressivo aumento della velocità del degrado.

Il meccanismo di degrado indiretto è invece strettamente correlato alla corrosione dell'armatura metallica delle strutture di cemento armato.

Questa, aumentando di volume, provoca infatti sollecitazioni che comportano dapprima la formazione di sottili lesioni parallele all'armatura e successivamente la caduta del copriferro.

Disgregazione del calcestruzzo favorita dalla salsedineDisgregazione del calcestruzzo favorita dalla salsedine

A questo punto la velocità di corrosione aumenta in modo esponenziale, perché l'armatura si trova esposta direttamente agli agenti atmosferici.


Pietra, mattoni, intonaco e salsedine: un rapporto complicato


Anche le pietre (soprattutto quelle porose come il tufo e l'arenaria), i mattoni, gli intonaci e le malte di calce vengono danneggiati dalla salsedine.

In questo caso il problema deriva soprattutto dagli accumuli di sale sui punti meno esposti, come le superfici orizzontali e gli elementi in sottosquadro.

Questi depositi vengono però dilavati periodicamente dalla pioggia, penetrando nelle porosità naturali dei materiali. Qui tendono ad accumularsi, formando efflorescenze e sub-efflorescenze saline, che a loro volta accelerano il naturale degrado per scagliatura, esfogliazione, disgregazione e polverizzazione.

Mattoni e intonaci tradizionali danneggiati dalla salsedine. Foto Getty ImagesMattoni e intonaci tradizionali danneggiati dalla salsedine. Foto Getty Images

In questo caso la salsedine è perciò un fattore di degrado secondario, ma comunque rilevante.


L'azione della salsedine sui materiali organici


La salsedine contribuisce infine anche al degrado del legno.

Innanzitutto, l'aerosol di goccioline d'acqua e il maggior contenuto di umidità dell'aria salmastra favoriscono la proliferazione di funghi, muffe, carie e alghe.

La salsedine esercita inoltre un'azione corrosiva anche sul legno, perché i sali solubili contenuti nell'aerosol marino cristallizzano all'interno delle cellule del legno, causando la separazione delle fibre con progressivo sfaldamento del materiale.

L'azione della salsedine sul legno. Foto PixabayL'azione della salsedine sul legno. Foto Pixabay

Si può infine verificare una vera e propria alterazione cromatica, con il legno che nel corso del tempo assume un aspetto grigiastro e scolorito: le cause sono costituite soprattutto da una reazione fotochimica tra i composti organici del legno, i sali in sospensione nell'aria e l'esposizione prolungata ai raggi ultravioletti.

Il fenomeno si riscontra anche sui tessuti, che si scoloriscono progressivamente.


Strategie per combattere la corrosione da salsedine nelle case al mare


Le strategie per sconfiggere i danni della salsedine sono essenzialmente tre.

Per prima cosa occorre scegliere materiali e componenti che non risentano eccessivamente della sua azione. A tale scopo, se le caratteristiche dell'edificio lo consentono si possono usare:

  • l'ottone per l'esecuzione di maniglie, corrimano ed elementi decorativi;

  • l'alluminio anodizzato, il PVC o il legno di teak per tettoie, gazebo, serramenti e frangisole;

  • il teak per i corrimano, i parapetti e le eventuali pavimentazioni esterne in legno.


Quest'ultimo materiale è infatti usato per la costruzione delle barche, poiché resiste molto bene all'umidità, alla salsedine e all'azione dei raggi ultravioletti.

L'ottone resiste naturalmente alla salsedine. Foto PixabayL'ottone resiste naturalmente alla salsedine. Foto Pixabay

Un altro aspetto fondamentale riguarda la manutenzione ordinaria, che prevede soprattutto una pulizia costante di tutti gli elementi esposti all'aria per evitare l'accumulo di salsedine, e ispezioni regolari per individuare immediatamente il degrado quando è ancora in fase precoce, e perciò facilmente gestibile.


Come proteggere i materiali delle case al mare dall'azione della salsedine


Il rimedio più efficace consiste però nell'applicazione di prodotti specifici contro l'azione della salsedine, normalmente costituiti da vernici, pitture e impregnanti di vario tipo.
smalto uretanico metalli

Protezione di ferro e legno


Per i manufatti in ferro e legno è ad esempio particolarmente indicata una vernice protettiva come NAUTILUX di TIXE: a base di resine uretaniche monocomponenti, è adatta sia per gli ambienti interni che per l'esterno; inoltre resiste molto bene alla corrosione e all'ingiallimento dovuto ai raggi ultravioletti.
Vernice protettiva anticorrosione NAUTILUX di TixeVernice protettiva anticorrosione NAUTILUX di Tixe

Disponibile in un'ampia gamma di colori (tra cui bianco, giallo, rosso, verde, azzurro e varie sfumature di grigio e marrone), si applica a pennello per almeno due mani, dopo l'applicazione di un adeguato primer o trattamento preliminare che varia in base al supporto.

Protezione del calcestruzzo


Per il calcestruzzo sono invece adatti i trattamenti protettivi idrorepellenti, tra cui ad esempio Disbocret 535 BetonLasur di CAPAROL: si tratta di una vernice protettiva a base di copolimeri acrilici in dispersione acquosa, semitratrasparente ad effetto satinato ed eventualmente pigmentabile.

La sua azione è ad ampio raggio: oltre a proteggere la superficie del calcestruzzo dall'azione agli agenti atmosferici e della corrosione, resiste anche all'esposizione ai raggi ultravioletti, agli acidi e alle sostanze basiche.
Offre quindi una protezione ad ampio raggio.

Disbocret® 518 Flex-Finish della stessa azienda è invece un protettivo elastomerico a base di resine acriliche.

Oltre a proteggere il cemento dalla penetrazione di acqua e altre sostanze (compresa dunque la salsedine) che esercitano un'azione erosiva e corrosiva sulla sua superficie, può riparare anche piccole lesioni e cavillature: risulta perciò particolarmente indicato per il trattamento dei manufatti già lievemente danneggiati dall'esposizione alle intemperie.


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Case al mare: prevenire e combattere la corrosione della salsedine
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Alert Commenti
  • Ornella V
    Ornella V
    Giovedì 18 Aprile 2024, alle ore 14:39
    Anche l'acciaio è tra i materiali che non risentono della corrosione della salsedine.
    Per le inferriate e altrre strutture in metallo che sono in vicinanza al mare è l'deale.
    rispondi al commento
    • Arch. Elena Matteuzzi
      Arch. Elena Matteuzzi Ornella V
      Venerdì 19 Aprile 2024, alle ore 09:41
      Sicuramente, l'acciaio inossidabile perché è opportunamente trattato: l'acciaio comune, essendo una lega di ferro, è invece soggetto alla ruggine.
      rispondi al commento
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