La D*House, casa progettata dagli architetti inglesi David Ben Grunberg e Daniel Woolfson, può assumere otto differenti configurazioni, a seconda delle condizioni.
Casa che sembra un origami
Con la sua forma ricorda l'origami, l'arte giapponese di piegare la carta, visto che può assumere forme diverse: è la D*House, progettata dagli architetti inglesi David Ben Grunberg e Daniel Woolfson, che può prendere ben otto differenti configurazioni, a seconda delle condizioni ambientali (cambiano a seconda delle stagioni e delle condizioni atmosferiche), ottimizzando in tal modo i consumi energetici.
Il progetto originariamente faceva parte della tesi di laurea di Grunberg ed era pensato per edifici da costruire in zone dal clima estremo, con estati particolarmente calde e inverni molto rigidi.
Ma poi il concetto è stato sviluppato in modo da poter essere utilizzato in qualunque parte del mondo.
Dal punto di vista geometrico - matematico, si basa sulla logica del Haberdasher's Puzzle del matematico inglese Henry Dudeney, che scoprì all'inizio del secolo scorso il modo di scomporre il quadrato in una serie di triangoli equilateri.
Il principio è stato applicato all'architettura, creando quattro moduli di costruzione separati che in pianta formano un quadrato perfetto.
L'idea è che queste quattro componenti si possano muovere su dei binari, e possano essere aperte durante le stagioni più temperate e chiuse in condizioni climatiche più severe.
Il progetto è comunque attualmente ancora nella fase di studio.
Ma l'idea è talmente innovativa che sarà presentata in mostra alla Anise Gallery di Londra.
Progetto D*House
D*House è un edifico costruito con una struttura modulare prefabbricata.
Dal punto di vista distributivo la casa si compone di uno spazio di soggiorno, un bagno e due camere da letto nella sua configurazione di base, che però può subire una vera e propria metamorfosi adattandosi alle varie circostanze.
Fino ad oggi non sono mancati edifici in grado di essere spostati da un luogo all'altro, ma la novità di questo progetto sta nella possibilità di trasformarsi nel suo sito stesso, a seconda delle esigenze dell'utilizzatore.
Le sue spesse e pesanti pareti esterne, scorrendo sui binari, possono diventare pareti interne, mentre le vetrate interne, possono diventare elementi di facciata, le porte possono diventare finestre e viceversa.
Quindi la casa assume configurazioni differenti a seconda delle stagioni, ad esempio si può fare in modo che d'estate le camere da letto siano orientate ad est, in direzione del sorgere del sole.
Così, mentre nella maggior parte delle case normali, quando fuori fa troppo caldo, si possono abbassare le tende o comunque ombreggiare in qualche modo, in questo caso è possibile spostare le pareti nella configurazione migliore.
Oltre alla trasformazione, per così dire, stagionale, la casa sarebbe in grado di mutare anche nell'arco della singola giornata, dall'alba al tramonto, seguendo l'orientamento del sole.
In questo modo si può ruotare la casa in modo che sia costantemente orientata in favore del sole e possa generare energia grazie ai suoi pannelli fotovoltaici.
Dal punto di vista ingegneristico la necessità era quella di mantenere l'integrità strutturale dell'edificio durante i suoi movimenti.
La soluzione risiede nella stessa geometria che utilizza semplici principi statici per minimizzare le forze sulle cerniere e sui binari di supporto, e nel fatto che tutti i componenti hanno una rigidità sufficiente per evitare deformazioni quando la struttura è in movimento.