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Il rapporto aeroilluminante di una stanza è un parametro che indica la quantità di aria fresca che entra in una stanza rispetto alla quantità di luce naturale o artificiale presente in essa.
In altre parole, si tratta del rapporto tra il flusso di aria fresca che entra nella stanza e il flusso luminoso che penetra attraverso le finestre o l'illuminazione artificiale.
Il rapporto aero-illuminante è importante per garantire un ambiente interno confortevole e sano, poiché una buona ventilazione e un'illuminazione adeguata sono essenziali per prevenire la formazione di muffe, la concentrazione di inquinanti indoor e per favorire il benessere delle persone presenti nella stanza.
Il valore ottimale del rapporto aero-illuminante dipende dalle esigenze specifiche della stanza e dalle attività svolte al suo interno.
Ad esempio, per una stanza destinata alla preparazione dei cibi o alla pulizia, è necessario avere un rapporto aero-illuminante più alto rispetto a una stanza destinata al riposo o all'ufficio.
Il riferimento normativo nazionale è costituito dal Decreto Ministeriale 5 luglio 1975 che all'art. 5, comma 2, recita:
Per ciascun locale d'abitazione, l'ampiezza della finestra deve essere proporzionata in modo da assicurare un valore di fattore luce diurna medio non inferiore al 2 per cento, e comunque la superficie finestrata apribile non dovrà essere inferiore a 1/8 della superficie del pavimento.
Tuttavia ogni Regolamento Edilizio o Regolamento d'Igiene locale può fissare dei parametri diversi, più restrittivi.
In genere il valore del rapporto fissato dai Regolamenti edilizi per i locali abitabili è pari a 1/8, sono invece possibili valori meno restrittivi per locali non abitabili, come cantine e sottotetti, per i quali detto valore può scendere a 1/10 - 1/12.
Tali parametri minimi del Rapporto aeroilluminante (R.A.I.) sono da rispettare per rispondere ai requisiti igienico sanitari richiesti per ottenere l'agibilità dell'immobile.
La superficie aeroilluminante è un parametro che viene utilizzato per descrivere la quantità di aria fresca e luce naturale che entra in una stanza.
Essa rappresenta la somma delle superfici delle aperture di ventilazione (come finestre, portefinestre, bocchette di aerazione, etc.) e delle superfici delle sorgenti di luce naturale (come finestre, lucernari, etc.) presenti nella stanza.
Il valore ottimale della superficie aeroilluminante dipende dalle caratteristiche specifiche della stanza e dalle esigenze delle persone che la utilizzano.
Ad esempio, per una stanza destinata al riposo, la superficie aeroilluminante raccomandata può variare tra il 10% e il 20% dell'area del pavimento, mentre per una stanza adibita all'ufficio o al lavoro la superficie aeroilluminante dovrebbe essere maggiore, tra il 20% e il 30% dell'area del pavimento.
Inoltre, è importante tenere in considerazione anche la posizione e l'orientamento delle aperture di ventilazione e delle sorgenti di luce naturale.
Le finestre posizionate sulle pareti esposte a sud e a ovest, ad esempio, consentono di far entrare una maggiore quantità di luce naturale, ma possono anche aumentare il rischio di surriscaldamento in estate.
In sintesi, le superfici aeroilluminanti di una stanza deve essere adeguata alle sue specifiche esigenze funzionali e alle esigenze di benessere delle persone che la utilizzano, e dovrebbe essere progettata tenendo in considerazione anche la posizione e l'orientamento delle aperture di ventilazione e delle sorgenti di luce naturale.
Il calcolo del rapporti aeroilluminanti dipende dalla quantità di aria fresca e luce naturale che entra in una stanza e dalla dimensione della stanza stessa.
Esistono diverse metodologie di calcolo dei rapporti aero-illuminanti, tra cui le più comuni sono le seguenti:
In generale, per calcolare il rapporto aero-illuminante è necessario conoscere le caratteristiche della stanza, come le dimensioni, l'orientamento, le aperture di ventilazione e le sorgenti di luce naturale, nonché la quantità di aria fresca e luce naturale che entra nella stanza.
Queste informazioni possono essere ottenute tramite una valutazione della stanza da parte di un professionista qualificato, come un architetto o un ingegnere edile.
La superficie finestrata minima di una stanza è la superficie minima delle aperture di ventilazione (finestre, bocchette di aerazione, etc.) necessaria per garantire una ventilazione adeguata e sufficiente della stanza stessa.
In generale, il calcolo della superficie finestrata minima dipende dalle normative vigenti e dalle caratteristiche specifiche della stanza, dal numero di persone che la utilizzano e dal tipo di attività svolta nella stanza stessa.
Per garantire una ventilazione adeguata e sufficiente della stanza, è importante rivolgersi a un professionista qualificato, come un architetto o un ingegnere edile, che possa valutare le caratteristiche.
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