Come rimediare ai danni provocati nel tempo dal contatto di acque ricche di calcare con i rivestimenti in ceramica degli ambienti domestici come bagni e cucine.
Danni del calcare in eccesso
L'alta concentrazione di calcare nell'acqua è responsabile di molto del degrado di rivestimenti impianti tecnologici ed elettrodomestici.
La presenza eccessiva del calcare, nella rete idrica, oltre a comportare una spesa eccessiva per l'acquisto di prodotti specifici per la sua rimozione, comporta un degrado inesorabile di tutte le parti che vengono a contatto con l'acqua.
È noto che, il calcare rovina, rubinetti, scaldabagni, provoca il deterioramento delle resistenze di lavatrici ed altri elettrodomestici, imbratta con macchie antiestetiche tutte le superfici di finitura di ogni ambiene domestico, rendendo faticosa la sua rimozione.
Vi sono molti studi, che mettono in relazione alcune patologie , come la comparsa di calcoli renali, l'arteriosclerosi, ed altre , con il deposito eccessivo di calcare ed altri sali nell'organismo.
Mentre tutte le situazioni sopradescritte sono più o meno note a tutti, pochi sanno che il calcare svolge un'altra azione di degrado nei confronti di alcune parti che costituiscono le rifiniture dei nostri ambienti domestici. Un esempio particolare è rappresentato dalla erosione delle fughe di rivestimenti e pavimenti.
Un box doccia, costruito in muratura e rivestito con piastrelle di ceramica, viene tutti i giorni a contatto con l'azione dell'acqua, la quale deposita inesorabilmente del calcare all'interno dei microspazi che si creano nelle fughe del rivestimento.
Il calcare con il trascorrere del tempo, svolge un'azione erosiva con conseguente indebolimento delle fughe, vanificando praticamente la loro funzione che è quella di evitare che l'acqua possa superare lo strato di rivestimento ed infiltrarsi nella parete retrostante.
Purtroppo, il fenomeno si manifesta in maniera subdola, senza che sulla superficie interessata, appaiano, grandi cambiamenti nell'aspetto complessivo del rivestimento.
Inoltre occorre considerare che l'impiego di prodotti anticalcare per pulire le superfici dei rivestimenti rese opache dalla presenza del calcare, accelera il fenomeno di degrado delle fughe, in quanto, rimuovendo il calcare che ha preso il posto di parte della fuga, si permette all'acqua di penetrare nella parete non più protetta.
Il fenomeno descritto, crea molta confusione in chi non essendo un esperto in materia, suppone che le macchie di umidità, che si manifestano dalla parte opposta alla parete interessata dal fenomeno, siano da addurre ad altra causa, come la rottura di tubazioni o altro.
Purtroppo il motivo è sempre l'eccessiva durezza dell'acqua, il fenomeno è tanto più aggressivo, quanto meno buona è stata la qualità, del prodotto utilizzato a suo tempo per la realizzazione delle fughe.
Rimedi contro i danni del calcare
Oggi esistono in commercio ottimi prodotti, capaci di opporsi in maniera efficace all'aggressione del calcare ma purtroppo l'us0 eccessivo di essi, comporta un danno sia alla integrità della fuga che all'ambiente, nel quale vengono smaltiti.
Quando il fenomeno si è purtroppo manifestato con tutte le conseguenze del caso, come comparsa di macchie e muffe sulle pareti, occorre decidere come e dove intervenire per risolvere il problema.
Occorre subito chiarire, che non esiste una soluzione unica per tutte le situazioni, a meno che non si voglia rimuovere alla radice il problema.
Quando lo stato di conservazione delle piastrelle è buono, si può tentare di rifare nuovamente le fughe, dopo aver pulito accuratamente quelle esistenti, eliminando da esse ogni parte instabile, soffiandoci sopra, con aria compressa.
In seguito, si può impiegare un idoneo prodotto, per la creazione di nuove fughe, come ad esempio Mapelastic della Mapei, che oltre ad essere un ottimo prodotto impermeabilizzante, ha una buona resistenza all'aggressione futura del calcare.
Quando il problema delle infiltrazioni è molto diffuso ed oltre a ciò appare chiaro che anche la solidità del manto ceramico è stata interessata, allora conviene risolvere radicalmente il problema, rimuovendo il vecchio rivestimento mettendo a nudo la parete sottostante.
Sulle superfici scoperte del box doccia in questione, si dovrà applicare prima di posare un nuovo rivestimento, un prodotto impermeabilizzante, che possa insinuarsi anche nelle eventuali cavillature della parete.
Tra i tanti prodotti in commercio forniti da aziende come SiKa, Mapei, Weber-Broutin, personalmente preferisco impiegare una membrana liquida elastica, pronta all'uso ad asciugamento estremamente rapido, denominata Aquadefence della Mapei.
L'azienda specifica che: AquaDefense è una pasta monocomponente di colore celeste da utilizzarsi per l'impermeabilizzazione rapida di balconi, bagni, docce, saune e ambienti umidi in genere, prima della posa di rivestimenti ceramici, lapidei e mosaici.
Mapelastic® AquaDefense può essere applicato su calcestruzzo, intonaci cementizi o a base gesso, cartongesso, blocchi in calcestruzzo alleggerito, compensato marino, massetti cementizi o a base di leganti speciali e rivestimenti esistenti in ceramica, marmette, materiale lapideo.
Il prodotto citato, che si presta ad una applicazione semplice, impiegando indifferentemente pennello o rullo, dà la possibilità di iniziare le operazioni di posa in opera del nuovo rivestimento, dopo appena 4 ore dall'applicazione della seconda mano del prodotto, che deve comunque essere fatta dopo 60 minuti dalla prima.
Dopo aver così impermeabilizzato il supporto su cui posare il rivestimento, è possibile posare le nuove mattonelle e provvedere, alla costituzione delle nuove fughe con idoneo prodotto.
A questo punto, voglio richiamare l'attenzione, sul fatto che molti operatori del settore edile, anche in presenza di acqua molto dura, usano impastare con essa, il materiale per la costituzione delle fughe.
Personalmente, ritengo tale procedura, sbagliata nel caso specifico, in quanto si realizzano delle fughe che non hanno nel tempo una durata ottimale, cosa che invece si può ottenere impiegando in luogo dell'acqua, Fugolastic che è un additivo liquido polimerico, da impiegare unitamente a malte cementizie preconfezionate come Keracolor.
Le malte sopradescritte, sono tutte ad alte prestazioni, modificate con polimero, idrorepellente con DropEffect®, per cui, sono idonee per la stuccatura di fughe fino a 6 mm., l'unione dei due componenti, garantisce nel tempo la compattezza e la resistenza all'abrasione delle fughe oltre a diminuirne le porosità e l'assorbimento di acqua.