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Con l’avvicinarsi della fine dell’anno, si avvicina anche la fase preparatoria della legge di Bilancio, relativa al prossimo 2025, con la quale, soprattutto negli ultimi anni, si mette mano ai bonus casa, solitamente dando una bella “sforbiciata” per sfoltire gli interventi, che ammettono al beneficio o per tagliare l’aliquota detraibile.
È importante precisare che, al momento, si tratta di punti sui quali i lavori sono ancora in itinere, ma ci sono aspetti fermi confermati, che indirizzano con molta probabilità l’attività dell’Esecutivo.
Fra tali punti fermi vi è certamente la drastica riduzione dei bonus edilizi, in una ottica di semplificazione.
In altri termini l’obiettivo attuale sembra ridimensionare i bonus edilizi.
All’ultima riunione di Confindustria, il Premier ha confermato la volontà del Governo, ribadita negli ultimi anni, ovverosia di mettere nel dimenticatoio il Superbonus e razionalizzare l’accesso e l’applicazione dei benefici fiscali.
Altro importante aspetto sul quale ci sono al momento importanti dibattiti è la richiesta della stipula di una polizza assicurativa che attesti l’effettività dei lavori.
Sembra invece alquanto certo che i bonus saranno limitati alla prima casa: dal prossimo anno, salvo cambiamenti conseguenti a contestazioni dalle varie associazioni, non sarà possibile ristrutturare le seconde case.
Confermata la diffidenza di questo Governo verso il Superbonus, che per il 2025 sarà fortemente ridimensionato, poiché l’aliquota scenderà al 65%.
Considerato il blocco totale della possibilità di accedere alla cessione del credito, per i quali ancora si sta trovando una soluzione per sbloccare le operazioni rimaste incagliate nei periodo di imposta precedenti, unitamente alle lamentate difficoltà di ottenere un doppio salto di classe energetica, con tutta probabilità il Superbonus, per il 2025, rimarrà una agevolazione esistente solo sulla carta.
Il decreto Superbonus ha così rivisto le percentuali di detrazione delle spese sostenute:
C’è però una buona notizia: il tetto di spesa sul quale calcolare le percentuali di detrazione è stato riportato a euro 48.000,00.
A partire dal prossimo anno vi sarà un unico bonus al 65% per i lavori di ristrutturazione e di miglioramento energetico.
Fra gli interventi saranno inclusi anche alcuni lavori tipici del Superbonus, come, ad esempio, il cappotto termico, la sostituzione degli infissi, delle pompe di calore e i miglioramenti dell’impianto di riscaldamento.
Bonus casa 2025 - foto Getty images
Ulteriori incentivi saranno previsti per ottemperare agli obblighi imposti dall’Unione Europea in tema di emissioni entro il 2025.
Dalla rinnovata detrazione fiscale saranno esclusi tutti gli immobili dalla seconda casa in poi e tutte le unità immobiliari classificate catastalmente di lusso.
A oggi sembra non saranno confermati per il 2025 il bonus mobili, il bonus verde, l’eco- sismabonus e sismabonus semplice.
Oltre all’eliminazione tali bonus si conferma la cancellazione, seppur graduale, del Superbonus e del bonus ristrutturazioni, quest'ultimo si precisa, nella sua veste originaria, che prevedeva un beneficio fiscale nella misura del 50%.
Incertezza ancora sulle sorti del bonus caldaie, che dovrebbe essere concesso solo nei casi di caldaie a prevalenza di gas verdi, con blocco totale dei bonus previsti in passato per gli acquisti relativi agli apparecchi di vecchia generazione, ovvero alimentate solo a metano.
La motivazione è solo una: adempiere agli obblighi dell’Unione Europea.
Nel dimenticatoio anche Bonus TV e Decoder.
È evidente che è possibile fruire di tali bonus ancora per tutto il 2024, ciò significa che, se si sigla un accordo con la ditta entro il 2024 e sempre entro il 2024 si paga tutto o parte della fattura emessa, si potrà aggirare tale blocco e beneficiare di tali incentivi.
Più graduale sarà l’abolizione del bonus barriere architettoniche.
Al momento infatti il bonus barriere architettoniche, sarà accessibile fino al 31 dicembre 2025, con aliquota ridotta, In particolare, il risparmio di imposta in tema IRPEF è pari al:
Maggiore attenzione alle fasce di popolazione non abbiente o in ogni caso a basso reddito.
Il Governo ha promesso l’introduzione di una serie di misure finalizzate a intervenire su una determinata categoria di immobili, che necessitano di profondi lavori di ripristino e anche messa in sicurezza, attraverso la previsione di un meccanismo di controllo atto a evitare che la malavita locale possa infiltrarsi e approfittare delle condizioni difficili di tali soggetti e eludere la normativa.
È ancora al vaglio l’introduzione di una misura mirata alla conversione del credito fiscale ai fini IRPEF, ottenuto con l’esecuzione dei lavori, in contributi monetari, in particolare per i soggetti incapienti, perché privi di fonte di reddito e pertanto, impossibilitati a fruire del beneficio fiscale della detrazione.
Di pari passo con la necessità di intervenire in zone più disagiate, vi sono anche altre misure sul tavolo di discussione, finalizzate a intervenire drasticamente nelle zone periferiche urbane e in generale nei territori a più bassa efficienza energetica.
Si tratta di misure volte a ottenere importanti interventi di rigenerazione, con l’ausilio e il monitoraggio di enti locali, in particolare del Comune.
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