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L'epifania tutte le feste porta via: questa è la frase che ogni anno sentiamo risuonare nelle nostre case il 6 gennaio. L'anziana signora da tutti conosciuta come la Befana, arriva per concludere in bellezza le festività natalizie.
Secondo le antiche usanze il 5 gennaio notte arriva la befana, che si diletta a lasciare dolci e regali per le case ai più grandi e ai più piccini, ma affinché lei possa compiere il suo dovere bisogna preparare delle calze.
Realizzare la calza della Befana non è in fondo così difficile. Basta un po' di fantasia, buona volontà e prelibatezze!
Ovviamente la calza risulterà ancora più carina e divertente se riuscirete a dare un tocco di personalità al progetto.
Partiamo dal materiale occorrente:
Il pannolenci è facilmente acquistabile in una merceria o in un mercatino: si vende a metro ed è disponibile in diversi colori. Una volta procurato tutto l'occorrente dovrete scegliere dapprima il cartamodello che determinerà la forma e la grandezza finale della vostra calza della befana.
Questo dovrà essere avvolto interamente dal pannolenci che sarà piegato in due parti e fissato al cartamodello, magari con degli spilli così da tenerlo saldamente ed evitare movimenti inconsulti durante le fasi successive di cucitura e decoro della stessa calza.
Seguendo poi la sagoma predefinita del cartamodello si dovrà ritagliare il pannolenci a misura. Nella parte superiore si dovrà realizzaqre un risvolto di circa 5 centimetri.
Dopo aver fissato tutto con gli spilli si potrà iniziare a cucire la calza.
Per dare colore e garbo alla calza dell'Epifania si potrà eseguire la cucitura optando per fili doppi e colorati, la cui funzione sarà proprio quella di marcare l'artigianalità del prodotto mand made.
Terminata la sagoma, si potrà procedere con la decorazione e la personalizzazione della calza utilizzando nastrini e stoffa decorativa. Si potranno realizzare dei veri e propri disegni, e applicare degli inserti con elementi in rilievo.
Questi ultimi potranno essere fissati utilizzando la colla specifica per il tessuto a presa rapida, precisa e non dannosa per l'uomo.
Terminata la preparazione della calza e la sua decorazione, si potrà procedere con la personalizzazione della stessa applicando dei bigliettini oppure mettendo degli elementi o delle decorazioni che possano differenziare le varie calze tra loro.
In alternativa al pannolenci si può utilizzare la juta, conosciuta anche come il classico sacco, che potrà poi a sua volta essere decorata con elementi dorati, spighe, bacche rosse, nastrini e altro.
Se si sceglie di utilizzare la juta come materiale, si può optare anche per la sagoma a forma di sacchetto, per variare la forma e l'effetto.
Sicuramente utilizzando la juta, che essenzialmente è un materiale grezzo, l'effetto sarà più rustico e potrebbe essere un'idea originale, nel caso in cui si voglia realizzare una calza un po' fuori dal comune, ad esempio salata e non dolce.
Un'altra alternativa è la classica calza di lana, ma questa la si può creare e personalizzare solo se si è bravi e si ha una certa dimestichezza con la lavorazione della maglia ai ferri.
O ancora una calza realizzata con velluto e altre stoffe, magari in cotone, evidenziando porzioni diverse della calza con i differenti scampoli di tessuto riciclati!
le più abili potranno anche realizzarvi dei pupazzi da applicare al di sopra della calza, sempre con qualche punto di cucitura.
Terminata la preparazione delle calze viene poi la fase divertente, ovvero riempirle!
Sempre da tradizione le calze vuote destinate alla Befana, vanno posizionate in cucina, in soggiorno, oppure vicino al caminetto, qualora se ne possieda uno.
Sarà poi l'anziana vecchietta a riempirle durante la notte con dolci, regali e perché no, anche con del carbone e delle verdure, per chi è stato particolarmente cattivo durante l'anno.
Realizzare quindi una calza della Befana fai da te non è una cosa complicata: basta un po' di fantasia, un paio d'ore libere e il gioco è fatto. Se sarete abbastanza bravi riuscirete a rendere questo giorno di festa un po' più divertente e fuori dall'ordinario.
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