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Un progetto di ristrutturazione casa è attuabile attraverso molteplici soluzioni che prevedano interventi più o meno radicali, oppure un approccio tendenzialmente conservativo delle preesistenti strutture, per ridurre sia i tempi che i costi della messa in opera.
Una delle richieste più ricorrenti è quella di poter ricavare un secondo bagno in casa, magari sfruttando la superficie di un bagno già esistente e rimodulando le divisioni degli spazi.
Il grafico proposto di seguito rappresenta la pianta dello stato dei luoghi della zona notte di un appartamento di circa 100 mq, nel quale preesisteva un unico bagno.
Dalla zona giorno, da immaginare oltre il margine inferiore del campo d'immagine, attraverso un lungo corridoio a L si accede alle camere e al bagno interposto tra di esse.
Il bagno esistente nello stato di fatto presenta una superficie a geometria rettangolare, di 6,6 mq ed è dotato di una finestra ben esposta a Sud Est.
I proprietari di casa richiedevano la progettazione di un secondo bagno, immaginando di poter sfruttare in qualche modo, parte della superficie del bagno già esistente, oltre a ridefinire in senso globale gli spazi interni.
Nello specifico, erano orientati alla creazione di un bagno ad uso esclusivo della camera padronale e quindi con accesso diretto dalla camera, destinando un altro bagno a essere fruibile dalle camerette e anche dalla zona giorno.
Per di più, i committenti richiedevano, soprattutto per la camera padronale, la disposizione di capienti sistemi di armadiature o, meglio ancora, di una cabina armadio su misura, sempre compatibilmente con lo spazio da attribuire al nuovo bagno con accesso dalla camera.
Nella seguente pianta di progetto, ho tracciato le nuove divisioni interne (realizzabili in cartongesso), per dar vita a due nuovi bagni accessoriati e funzionali, a partire dall'unico bagno esistente, sfruttando anche parte della superficie della camera padronale.
È stata allungata verso il basso in pianta, la superficie destinata ai due bagni e spostate verso destra sia la porta della camera padronale sia quella del bagno di servizio disegnato sulla destra e accessibile dal nuovo disimpegno.
Questo nuovo disimpegno notte si sviluppa secondo una pianta pentagonale e appare molto più ergonomico, rispetto al vecchio corridoio lungo e dispersivo.
I nuovi passaggi in senso diagonale verso la cameretta, il bagno di servizio e il passaggio ortogonale verso la camera matrimoniale, risultano agevoli senza però sprecare spazio.
Dalla camera padronale si accede al nuovo bagno attraverso un'anta in vetro scorrevole a scomparsa.
Una parete diagonale vetrata (accanto al comò basso della camera) contribuisce a definire un luminoso volume trapezoidale, meglio visibile in un successivo disegno in 3D.
L'ideazione della vetrata diagonale a tutta altezza rende possibile un agevole transito negli spazi liberi di passaggio della camera padronale, smussando gli ingombri volumetrici.
Due lavabi quadrati sono in appoggio su arredo sospeso, fissato a un setto in cartongesso di divisione con la grande cabina doccia, dotata di anta in vetro scorrevole.
La zona sanitari è divisibile dalla zona lavabi grazie a un'ulteriore anta in vetro opaco scorrevole, così da consentire l'utilizzo in contemporanea delle due distinte zone del bagno padronale, in tutta riservatezza, solo quando occorre.
Un setto di vetrocemento è interposto tra i 2 bagni, per donare un surplus di luce naturale al bagno padronale.
Il bagno sulla destra è caratterizzato da un lavabo a canale con doppia rubinetteria, così da consentire l'uso da parte di due persone, velocizzando le operazioni d'igiene quotidiana.
Un box doccia ad angolo con ante in vetro scorrevoli è in favorevole posizione ben arieggiata, in prossimità della finestra.
La seguente pianta tecnica schematizza le misure dei 2 bagni, dei box doccia, evidenziando i punti luce, le pareti vetrate, oltre all'ovvia necessità di un estrattore d'aria per il bagno sulla sinistra.
Entrambi i bagni ricavati risultano più che confortevoli, ben oltre le misure minime bagno dettate dai regolamenti edilizi vigenti.
Si noti la divisione a forma di S squadrata tra i 2 bagni, con le rispettive cabine doccia collocate nelle angolazioni contrapposte.
Nel seguente disegno in 3D, illustro la tridimensionalità del bagno padronale, che appare come un bagno accogliente e pieno di luce.
A parte l'adiacente cabina armadio della camera padronale (anch'essa dotata di anta in vetro scorrevole), risulta di grande effetto l'insieme di vetrate fisse e scorrevoli a tutta altezza che caratterizzano il bagno padronale.
Oltre alla zona sanitari e alla zona lavabi illuminata dalle sospensioni coniche, si intravede sulla destra, l'ingresso alla grande cabina doccia in nicchia.
La luce naturale proveniente dalla camera padronale può trasparire e riflettersi sulle vetrate del bagno, reso luminoso anche grazie al setto in vetromattoni che lo separa dall'altro bagno dotato di finestra.
Le vetrate fisse e scorrevoli potranno essere realizzate in un vetro stratificato speciale che, con un semplice interruttore può trasformarsi immediatamente da trasparente a opaco, quando si vuole ottenere l'opportuno grado di privacy.
Il risultato è un effetto a tutta luce, dove il bagno padronale sembra quasi etereo, come se fosse un tutt'uno con la cubatura della camera da letto, donando un senso di leggerezza e profondità spaziale.
Nella seguente galleria di immagini, le foto di lavabi a canale firmati Antonio Lupi si presentano come oggetti di design capaci di sfruttare lo spazio nella dimensione della lunghezza, ottimizzando così l'ergonomia d'uso dei grandi o piccoli bagni di servizio di moderna concezione.
In successione sfogliando la galleria di immagini, le foto tratte da Novellini mostrano luminosi box doccia con ante in vetro fisse e scorrevoli, adattabili a diversi contesti, per ambienti bagno d'impronta contemporanea e di estrema praticità.
In base alle specifiche volumetrie e conformazioni disponibili, si possono attuare inaspettate soluzioni distributive consentendo, in molti casi, di creare un secondo bagno in casa così da incrementare la vivibilità interna e il valore dell'immobile.
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