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13 Febbraio 2015 ore 00:49 - NEWS Pavimenti e rivestimenti |
Passeggiando per una città portoghese (e sopratutto per le vie di Lisbona) è impossibile non notare le stupende azulejos, piastrelle maiolicate con motivi geometrici o figurativi dall'inconfondibile colore azzurro brillante che rivestono moltissime superfici sia interne che esterne (tra cui ad esempio le pareti di locali pubblici, androni condominiali e stazioni della metropolitana, fontane, patii, pavimenti, banconi dei bar, altari e chiese di stile barocco), o perfino le facciate degli edifici.
Il loro uso è molto antico: contrariamente a quanto si pensa, la parola azulejo non deriva dal portoghese azul (cioè azzurro) ma dall'arabo az-zuleiq, che letteralmente significa pietra levigata: le azulejos - o meglio le loro antenate dirette, note col nome di alicatado e costituite da sottili lastre di argilla smaltata e colorata con cui si rivestivano i pavimenti e (più raramente) anche le pareti - sarebbero infatti nate nel Medioevo come imitazione più povera dei preziosi mosaici arabi in pasta vitrea, visibili ad esempio nella celebre Alhambra di Granada.
Successivamente, oltre ai motivi geometrici a intreccio tipici dell'arte araba, a partire dal Rinascimento e sopratutto dal Barocco - quando le azulejo cominciarono a diffondersi anche nella decorazione interna di chiese e cappelle - si assistette a una notevole evoluzione, che portò all'introduzione di ampi pannelli figurativi con immagini sacre o profane, tuttora molto diffusi.
Anche durante il periodo liberty le azulejos conobbero grande fortuna, grazie sopratutto alle decorazioni floreali sulle facciate degli edifici (consistenti sopratutto in graziosi fregi ornamentali) e alle insegne delle botteghe, recanti generalmente il nome dell'esercizio, gli arnesi del mestiere e qualche scena allegorica in carattere con l'attività svolta: nei pannelli all'esterno della storica Tabacaria Mònaco di Lisbona compaiono ad esempio alcuni animali (tra cui una rana e un pellicano) intenti a offrirsi e fumare vistosi sigari.
La tradizione delle azulejo è oggi quanto mai viva in Portogallo, perché la produzione non si è mai arrestata: oltre alle piastrelle prodotte come souvernir per i turisti e ai pannelli figurativi eseguiti anche su ordinazione per i molti amatori, le piastrelle di maiolica sono infatti molto diffuse negli elementi di arredo urbano, tra cui appunto le insegne, le targhe con i nomi delle strade, i piccoli tabernacoli devozionali, le fontane e spesso anche negli edifici pubblici e privati.
La lavorazione delle azulejo, spesso eseguita in modo artigianale presso laboratori e piccole fabbriche specializzate, segue procedimenti molto precisi.
Il più antico di questi, chiamato a corda seca, prevedeva di dare alle piastrelle la loro forma quadrata con uno stampo, similmente a quanto avveniva per i comuni mattoni . Successivamente, si passava alla realizzazione della decorazione mediante un'apposita mascherina molto simile ai cartoni utilizzati nell'operazione dello spolvero degli affreschi.
I colori - le azulejo più antiche erano infatti variopinte - erano costituiti da appositi smalti nelle tinte azzurro cobalto, verde copra, marrone miele, marrone scuro, rosso e bianco: per evitare che gli smalti si mescolassero durante la cottura, i contorni dei motivi decorativi erano ripassati a pennello con un colore nero mescolato a una sostanza grassa (ad esempio olio di lino).
Successivamente, per evitare la lunga (e quindi costosa) operazione di tracciamento del motivo su ogni singolo pezzo, si cominciarono a utilizzare piccole matrici di legno per stampare il disegno direttamente sull'argilla fresca: queste piastrelle sono facilmente riconoscibili per i tipici contorni in leggero sottosquadro (non colorati in quanto abbastanza profondi per separare gli smalti). La tecnica è nota come corda seca con solchi. Tuttavia, spesso molti pezzi erano difettosi e perciò inutilizzabili: si penso quindi di sostituire i contorni in sottosquadro con altri in rilievo, adottando matrici intagliate.
Nel XVI secolo, i metodi di produzione si rinnovarono completamente: dall'Italia venne infatti introdotta la tecnica di lavorazione della maiolica, conosciuta fin dal XII secolo. È da questo periodo che cominciarono quindi a diffondersi i pannelli figurativi composti da molte piastrelle accostate, ispirati alla nuova pittura rinascimentale e resi possibili dalla tecnica di lavorazione che permette l'esecuzione di sfumature e particolari molto minuti, tra cui ad esempio i volti o le foglie degli alberi. Tuttavia, la nuova tecnica era molto costosa, perché la pittura di complesse scene figurative richiedeva esperti pittori specializzati.
Come già accennato in precedenza, le azulejo si presentano in varie tipologie:
- piastrelle con motivi geometrici o floreali ripetuti su ogni singolo pezzo, generalmente destinate al rivestimento di pareti e pavimenti: quattro piastrelle accostate formano di solito il motivo ornamentale completo;
- pezzi con motivi modulari, che messi in sequenza compongono fregi ornamentali, molto diffusi ad esempio negli edifici in stile liberty;
- pannelli con scene figurate anche molto complesse (si veda ad esempio la foto in apertura di questo paragrafo) formati da parecchie piastrelle accostate, similmente a quanto avviene in un puzzle: i motivi più ricorrenti sono le nature morte, i paesaggi e le scene di vita quotidiana (la pesca, la vita campestre, la città...), a carattere religioso o anche storico, patriottico e celebrativo. Non mancano infine le insegne e le scritte pubblicitarie.
Nelle nostre case, possiamo usare le azulejo in molti modi diversi:
- per segnalare il numero civico o il nome dei proprietari;
- per realizzare piccole immagini sacre sulla facciata esterna: si tratta di un uso molto diffuso tuttora nelle campagne e sopratutto nel Meridione;
- per rivestire pareti e pavimenti, sia con i complessi pannelli figurativi, sia con le azulejo con motivi seriali: in questo caso, si ottengono effetti molto belli e particolari disponendo casualmente piastrelle con decorazioni diverse. Inoltre, il colore azzurro è particolarmente adatto al bagno, alla cucina o alla veranda di case situate in posti di mare.
Tuttavia, per non servirsi di imitazioni scadenti occorre rivolgersi ad Aziende specializzate, come ad esempio la ditta Camilù di Torrimpietra (Roma), che importa dal Portogallo le piastrelle originali, oppure all'azienda Savoia Italia, che nel proprio catalogo propone una collezione ispirata alle azulejo.
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