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Che succede se il proprietario di un terreno ritiene che il proprio fondo si estenda fino ad una parte del fondo confinante?
Tra i due vicini si crea una situazione controversa che necessita di chiarimenti. Si tratta di quella questione che la legge definisce regolamento di confini.
Sulla base di quanto stabilito dall'articolo 950 del codice civile:
quando il confine tra due fondi è incerto, ciascuno dei proprietari può chiedere che sia stabilito giudizialmente. Ogni mezzo di prova è ammesso. In mancanza di altri elementi, il giudice si attiene al confine delineato dalle mappe catastali. Art. 950 cod.civ.
A ciascuno dei proprietari immobiliari confinanti spetta dunque l'azione di regolamento dei confini quando è incerto il confine che separa i due fondi. Essa mira alla determinazione del confine, per l'accertamento del quale è ammesso qualsiasi mezzo di prova.
Affrontiamo la questione per gradi.
Cosa sono i confini?
Cosa intende la legge per fondo?
Sulla base di quanto asserito dalla sentenza n. 25354/2017 della Corte di Cassazione con il termine fondo si intende qualsiasi tipo di immobile: un fondo rustico come un terreno agricolo oppure un fondo urbano, in cui siano o meno presenti delle costruzioni.
Anche se tradizionalmente l'azione nasce per identificare il confine tra due terreni, la norma può essere applicata anche qualora i beni coinvolti siano edifici o in generale unità immobiliari.
Il fondo ha dei confini che stabiliscono il limite del diritto del proprietario.
I confini del fondo segnano in senso orizzontale il limite entro il quale ciascun proprietario esercita la facoltà di godimento, insita nel suo diritto di proprietà. Nello specifico, il confine è la linea che determina il punto in cui termina l'estensione di una proprietà e inizia quella di un'altra.
I confini possono essere fisicamente individuati in modo preciso, mediante l'apposizione di appositi segni oppure possono dedursi dai documenti relativi alla proprietà dell'immobile, qualora i segni siano rimossi o si siano persi a seguito di eventi naturali.
Cosa succede se la linea di confine non sia stata mai concretamente individuata con esattezza, oppure risulti incerta e uno dei proprietari ritenga che sia stata indebitamentosuperata dal vicino?
Il diritto di proprietà, come ogni altro diritto, fruisce di protezione giurisdizionale.
A difesa del diritto di proprietà, il codice civile prevede specifiche azioni, dette petitorie, tra le quali figura l'azione di regolamento dei confini. Si tratta dell'azione che può essere esercitata dal proprietario che si ritenga danneggiato dall'incertezza in merito alla linea di confine.
Come funziona l'azione di regolamento dei confini?
Innanzitutto, il proprietario che si reputa leso nei suoi diritti dovrà rivolgersi all'autorità giudiziaria instaurando una causa che metta fine allo stato di incertezza.
Il giudice stabilirà i confini tra i fondi confinanti risolvendo così la controversia. Si tratta di una azione che non mira a contestare i titoli di proprietà in merito ai fondi confinanti, in quanto volta unicamente all'accertamento dell'estensione degli stessi. Legittimato all'azione è esclusivamente il proprietario del bene il cui confine viene messo in discussione.
Prima di poter esperire l'azione di regolamento dei confini è obbligatorio instaurare un procedimento di mediazione, che costituisce condizione di procedibilità.
Qualora la convocazione davanti all'Organismo di mediazione non abbia sortito alcun effetto positivo e le parti non abbiano raggiunto alcun accordo, l'azione di regolamento dei confini potrà essere esercitata dinnanzi al Tribunale del luogo in cui sono situate le proprietà confinanti.
Chi instaura la causa (l'attore) dovrà presentare un atto di citazione. Il proprietario che si assume leso chiama in giudizio il proprietario confinante, affiché il giudice accerti l'esattaestensione delle due proprietà. Qualora si accerti che il convenuto abbia posseduto indebitamente parte del fondo dell'attore, sarà condannato alla restituzione della porzione del fondo posseduta.
Quali sono le prove a carico dell'attore e del convenuto? Al fine di poter accertare il confine tra due fondi limitrofi è necessario che entrambe le parti forniscano delle prove.
Queste possono essere documentali o per testimoni. Nell'ambito delle prove documentali figurano i titoli d'acquisto delle proprietà dei due fondi che contengono descrizioni di confini, dati catastali e planimetrie. Qualora i mezzi di prova forniti dalle parti contendenti siano inidonei o insufficienti per la conclusione delle indagini intraprese dal giudice, quest'ultimo, per stabilire la linea di demarcazione, dovrà avvalersi delle mappe catastali.
In caso di mancanza di prove il giudice non può respingere la domanda e deve in ogni caso determinare il confine.
L'azione di regolamento dei confini, come tutte la azioni a difesa della proprietà, non è soggetta a prescrizione. Il diritto di proprietà infatti non si estingue per il solo fatto che il titolare si astenga dall'esercitarlo e permane in capo agli eredi anche qualora questi ultimi non lo abbiano esercitato.
La proprietà si perde unicamente in mancanza di uso, qualora al non uso del diritto da parte del proprietario corrisponda il possesso del bene da parte di un altro soggetto prolungato nel tempo.
La proprietà viene meno solo qualora al non uso del titolare corrisponda quella specifica modalità di acquisto del bene detta usucapione. In tal caso l'estinzione del diritto di proprietà è giustificata dal fatto che altri sia diventato proprietario del bene.
Il nostro ordinamento esige che ogni bene abbia sempre un suo proprietario.
Che cos'è dunque l'usucapione? Si tratta di un modo d'acquisto a titolo originario della proprietà, mediante il possesso continuato nel tempo.
Il possesso è il potere di fatto sulla cosa tale per cui il possessore si comporta come se fosse il proprietario ma senza averne titolo. Può accadere che una simile situazione si protragga nel tempo con la conseguenza che il proprietario del bene perde il diritto di proprietà e il possessore lo acquista.
Il tempo necessario ad acquistare la proprietà mediante il possesso varia a seconda delle diverse tipologie di beni. Occorrono 20 anni per i beni immobili.
L'usucapione è dunque un limite posto all'azione di regolamento dei confini.
In giudizio, infatti, il convenuto può opporsi alle richieste dell'attore, sostenendo che la parte del fondo messa in discussione sia stata da lui acquistata mediante l'istututo dell'usucapione per il possesso prolungato nel tempo. Si tratta di un modo per bloccare l'azione dell'attore.
Qualora si fornisca prova dell'acquisto della porzione del fondo per usucapione, l'azione di regolamento dei confini verrà rigettata dal giudice.
Abbiamo visto che, presupposto per l'esercizio dell'azione di regolamento dei confini, è che vi siano due fondi limitrofi e che il confine tra le due proprietà si incerto. Deve esserci dunque una situazione di incertezza in merito all'estensione dei fondi.
L'azione di regolamento dei confini non va confusa con l'azione di apposizione dei termini che presuppone invece un confine certo e incontroverso. Che succede se tuttavia tali confini non sono più riconoscibili?
I proprietari potranno agire in giudizio esperendo l'azione di apposizione dei termini, prevista dall'articolo 951 del codice civile. La predetta azione spetta a ciascuno dei proprietari dei fondi limitrofi, per ottenere che a spese comuni (ed è questo l'unico oggetto del contendere), siano apposti o ripristinati i segni, appunto i termini del confine.
Anche in questo caso, come abbiamo visto per il regolamento di confini, l'azione, da proporre con atto di citazione, deve essere preceduta dal procedimento di mediazione, quale condizione di procedibilità dell'azione stessa. Anche l'azione di apposizione dei termini non è soggetta a prescrizione e dunque è proponibile dalla parte interessata senza limiti di tempo.
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