Autocostruzione, Linee Guida in Puglia

Un'importante iniziativa che parte dalla Regione Puglia per favorire i processi di autocostruzione e autorecupero edilizi e contrastare il disagio abitativo.
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Che cos'è l'autocostruzione?



Da un po' di tempo anche in Italia si sta diffondendo la modalità costruttiva definita autocostruzione o autorecupero, già da tempo sperimentata ed ampiamente adottata nei paesi del Nord Europa.

Si tratta di un sistema grazie al quale i proprietari, privati cittadini, intervengono direttamente con il proprio lavoro nel processo realizzativo dell'opera edilizia, in collaborazione con gli Enti pubblici.

autocostruzioneCon l'autocostruzione il singolo proprietario ed il suo nucleo familiare possono partecipare alla realizzazione materiale di ogni singolo alloggio per un ammontare massimo di ore di lavoro pari al 70% di quelle totali occorrenti per costruirlo. Quindi si tratta, in genere, di circa 1000 – 1200 ore complessive.
Si parla, invece, di autorecupero, nel caso in cui non si tratti di interventi di nuova costruzione, ma di ristrutturazione di edifici già esistenti.

Il tutto avviene sotto la guida attenta di professionisti che seguono gli autocostruttori affinchè il manufatto da realizzare rispetti le prescrizioni tecniche, normative, di sostenibilità ambientale e di sicurezza richieste.

L'esigenza di ricorrere a queste forme di intervento nasce anche dal particolare periodo che stiamo attraversando, in cui il crescente disagio abitativo determina l'esigenza di studiare modalità alternative di costruzione, ed anche di investimento economico, che possano rispondere ai bisogni delle famiglie, senza rappresentare un sacrificio insostenibile.

L'esperienza finora avvenuta in Italia ha dimostrato che ci può essere un abbattimento dei costi di costruzione che può arrivare fino al 50% rispetto agli investimenti necessari con le modalità tradizionali.

Ma i vantaggi di questo sistema non sono solo economici, e quindi legati alla possibilità di costruirsi una casa ad un prezzo più contenuto, ma anche di carattere sociale.
Infatti, con la partecipazione diretta dei futuri abitanti dell'alloggio, è possibile costruire un immobile più rispondente alle esigenze del nucleo familiare e dare a questo la possibilità di sentire un maggior senso di appartenenza al luogo in cui andrà ad abitare.

Inoltre, con l'autocostruzione si dà ampio spazio all'utilizzo di materiali locali e alla riscoperta di antiche tradizioni costruttive locali, dando vita, così a manufatti edilizi che certamente avranno caratteristiche di maggiore compatibilità ambientale.

Autocostruzione ed autorecupero in Puglia



Naturalmente un intervento edilizio presenta tanti aspetti delicati, da quello normativo a quello legato alla sicurezza, per cui è necessario indirizzare i cittadini interessati sugli aspetti da seguire.

autocostruzioneÈ proprio in quest'ottica che la Giunta regionale della Regione Puglia ha annunciato la pubblicazione di una serie di linee guida che definiscono i parametri per stimolare autocostruzione ed autorecupero ed ampliare, così, la possibilità di acquisto di una casa, per le fasce più deboli economicamente della popolazione.

L'annuncio è stato dato dall'Assessore all'Assetto del Territorio Angela Barbanente, la quale ha sottolineato come queste linee guida siano una risposta a diverse istanze già presentate sul territorio regionale di una nuova modalità, non convenzionale, di costruzione.

In particolare, l'Assessore fa riferimento ad un protocollo d'intesa già stipulato con il comune di Barletta nel 2010, con l'associazione Fraternità per il diritto alla casa.
Ed infatti è proprio in questa città che presto verrà aperto il primo cantiere sperimentale.

I contenuti delle Linee Guida regionali per l'attuazione di interventi di autocostruzione e auto recupero sono finalizzati ad individuare i soggetti partecipanti, i ruoli, le responsabilità, le fasi attuative necessari a determinare un efficace processo di autocostruzione o autorecupero nei comuni della Regione Puglia.

Un ruolo molto importante è attribuito, accanto a quello della cooperativa di autocostruzione ed autorecupero, ai Comuni ed agli IACP, che avranno il compito di coordinare l'attività della cooperativa e di fornire i servizi.
Nel progetto sono coinvolti, inoltre, anche l'Osservatorio regionale sulla condizione abitativa e l'Università di Bari.

Contenuti delle Linee Guida sull'autocostruzione ed autorecupero in Puglia



autocostruzioneVediamo alcune delle principali indicazioni contenute nelle Linee Guida.
La cooperativa di autocostruzione o autorecupero deve essere iscritta ad un apposito Registro provinciale e la sua creazione deve essere segnalata all'Agenzia delle Entrate, aprendo in tal modo una posizione fiscale.

Per quanto riguarda proprio gli aspetti fiscali, tuttavia, bisogna registrare che mancano ancora degli indirizzi precisi a livello nazionale, per cui anche la Regione Puglia dovrà attendere dei chiarimenti in merito.

Il compito degli Istituti Autonomi per le Case Popolari sarà quello di coordinare il lavoro delle cooperative, mentre i comuni dovranno vigilare sul rispetto delle proprie normative urbanistiche dei nuovi edifici in autocostruzione.
L'Osservatorio Regionale della Condizione Abitativa, avrà invece il compito di occuparsi della promozione e della divulgazione del progetto.

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  • Arch. Vito Aldo Schena
    Arch. Vito Aldo Schena
    Giovedì 13 Dicembre 2012, alle ore 18:41
    Il sistema dovrebbe presentare indubbi vantaggi economici, quindi maggiore possibilità ai meno abbienti di pervenire al bene casa, gradirei conoscere presso quale ufficio provinciale ottenere informazioni sulle procedure urbanistico-amministrative da seguire.
    rispondi al commento
  • Geom. Serafino Frisullo
    Geom. Serafino Frisullo
    Mercoledì 26 Settembre 2012, alle ore 17:34
    Mi sembra interessante e vorrei approfondire la questione.
    rispondi al commento
  • Arch. Gianluca Aresta
    Arch. Gianluca Aresta
    Venerdì 31 Agosto 2012, alle ore 12:06
    Felicissimo di questo passo in avanti da parte della Regione Puglia. Devo però esternare due critiche: - possono partecipare al processo costruttivo soltanto un'impresa per la realizzazione della parte strutturale ed il nucleo familiare in autocostruzione. Sarebbe stato invece interessante non limitare la partecipazione a solo nucleo familiare, bensì estendere la possibilità di parteciparvi anche ad amici, nonni, curiosi, studenti e volenterosi di imparare un mestiere, tutte persone opportunamente registrate e assicurate. - a quanto pare sono ammesse alla pratica dell'autocostruzione soltanto complessi residenziali plurifamiliari. Perché un privato, che possiede un terreno con il requisito dell'edificabilità o un edificio esistente da recuperare, non può avere il beneficio di eseguire le opere edili in autocostruzione? Apro un dibattito ed invito voi lettori a scrivere i propri commenti e punti di vista. Con stima Gianluca Aresta (sustainable architect) www.its-lab.it
    rispondi al commento
  • Matteo
    Matteo
    Lunedì 13 Agosto 2012, alle ore 09:10
    Buongiorno, Da 44 notti stiamo occupando il cantiere di autocostruzione di Filetto (RA). Con il termine autocostruzione nel campo dell'architettura si indicano le strategie per sostituire con operatori dilettanti le imprese che, in una struttura produttiva evoluta, si occupano normalmente della realizzazione dell?edificio per conto dei suoi futuri utenti. La storia inizia otto anni fa, quando l'Alisei Ong propose a diversi Comuni italiani di risolvere il problema dell'alloggio per le fasce sociali più deboli, offrendo una casa a prezzi inferiori di almeno il 50% rispetto a quelli di mercato. Iniziò così l'avventura di tanti autocostruttori. Tre progetti presero il via nella campagna ravennate, nelle frazioni di Piangipane, Savarna e Filetto. Solo il primo è stato portato a termine con successo, in tre anni di lavoro. Gli altri due hanno avuto sorte diversa: a Savarna, tra mille difficoltà, i lavori stanno per essere ultimati, grazie anche a un contributo di 200 mila euro della Regione, mentre a Filetto si è ancora in alto mare, alla ricerca di una soluzione che consenta agli autocostruttori di avere una casa e non perdere tutto il denaro già investito dal 2006 ad oggi. Questo l'esito dei progetti avviati da Alisei ONG Alisei ONG, riconosciuta e finanziata dal Ministero degli Affari Esteri, dal Ministero del Lavoro, dalla Commissione Europea e dalle principali agenzie delle Nazioni Unite nonché dalla Banca Mondiale, che ha come mission: "combattere le diseguaglianze, l'esclusione sociale e la povertà", o da società riconducibili ad essa: AMMETO MARSCIANO - PG: concluso nel 2007, gravi difetti di costruzione, infiltrazioni GABELLETTA - TERNI: nessuna informazione RIPA - PG: concluso BESANA BRIANZA - MI:nessuna informazione PADERNO DUGNANO - MI: non risulta avviato TREZZO SULL'ADDA - MI fermo dal 2009 PIEVE EMANUELE - MI: fermi, mancano 1,3 milioni di ? VIMODROME - MI: cantiere interrotto da 3 anni CASAMAGGIORE - CR: concluso con problemi strutturali, i proprietari abitano all'interno senza avere rogitato. SANT'ENEA - PG: finito nel luglio 2012 SANPOLINO - BR: case rase al suolo BAREGGIO - MI: annullato PADOVA: concluso, ma con fondi del Ministero PESCOMAGGIORE - AQ: concluso, ma con fondi post- terremoto CADONEGHE - PD: cantiere bloccato da gennaio 2012 PIEDIMONTE CE: in corso VILLARICCA - NA: in corso PIANGIPANE - RA: terminato con un finanziamento della Regione. SAVARNA - RA: avviato nel 2005 non è ancora stato completato FILETTO - RA: bloccato dal luglio 2009, buco di 500.000 ? Matteo Mattioli - [email protected] http://difesaconsumatori.eu/
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