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Durante i lavori di ristrutturazione di una abitazione in condominio, è nata la necessità di isolare termicamente ed acusticamente, stanze adiacenti appartenenti a proprietari diversi.
Cogliendo l'occasione si è pensato ad arredare uno dei due ambienti da isolare, con una libreria in muratura posta a confine con la proprietà adiacente, utilizzando il sughero come materiale di finitura, in modo da ridurre l'impiego di maestranze particolari per la sua realizzazione.
La scelta del sughero come materiale di finitura è nata dall'esigenza di realizzare in stretta economia l'intervento, impiegando un materiale naturale che avesse nello stesso tempo i requisiti necessari per garantire un buon isolamento oltre che una gradevole estetica.
Il sughero si ricava periodicamente dalla corteccia del fusto della sughera, albero delle fagacee (quercus suber), una sorta di quercia, con tronco a corteccia screpolata e con chioma non molto espansa.
Tale materiale è facilmente riciclabile ed ha una assoluta mancanza di additivi chimici nella sua composizione ed assemblaggio, garantendo quindi una assoluta atossicità.
La prima fase della costruzione, ha visto la realizzazione della struttura della libreria, utilizzando blocchetti di Ytong (calcestruzzo cellulare, in Italia impropriamente chiamato gasbeton) materiale che presenta le caratteristiche positive del legno (isolamento, solidità e lavorabilità), ma non i suoi svantaggi (combustibilità, fragilità e necessità di manutenzione), assolutamente biocompatibile ed ecologico,oltre ad essere ideale nell'impiego in zone sismiche.
Una volta realizzata la struttura portante della libreria a tutta altezza, si è proceduto al rivestimento della stessa con sughero dello spessore di circa 2 mm. utilizzando collante appositamenteconfezionato per la posa del sughero su tale supporto murario.
Infine sono state posizionate all'interno tra i montanti in muratura, delle mensole in cristallo temperato da 10 mm, poggianti su supporti in acciaio spazzolato passanti.
Il rivestimento in sughero impiegato, prodotto dalla ditta Palomar, si è rivelato un ottimo materiale facile da lavorare ed affidabile nel garantire quei requisiti di isolamento ed estetica che l'intervento richiedeva, in relazione al contesto in cui si inseriva.
All'interno della libreria sono stati inseriti dei punti luce costituiti da fasci di fibre ottiche che illuminano senza riscaldare prelevando luce da un illuminatore nascosto nella base sua base.
L'illuminatore è costituito da una scatola contenente l'alimentatore, la sorgente luminosa, i filtri cromatici, una ventola di raffreddamento e le parti ottiche necessarie a convogliare i raggi luminosi all'interno dei condotti, in questo caso è stato adottato un illuminatore dicroico, il quale si presta per quelle applicazioni in cui lo spazio a disposizione, per il suo alloggiamento risulta piuttosto ridotto.
La scelta delle fibre ottiche per illuminare il tutto è stata adottata al fine di evitare rischi di incendio e danneggiamenti di vario genere, ai volumi più vecchi che verranno sistemati nella libreria, i quali potrebbero risentire delle variazioni termiche tipiche delle illuminazioni tradizionali.
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