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La progettazione e la realizzazione dei sistemi per la distribuzione, l'utilizzo e se necessario il trattamento dell'acqua nelle comuni abitazioni e negli edifici in generale, può apparire di primo acchito una cosa estremamente semplice, quasi banale rispetto agli altri tipi di impianti e sistemi tecnologici che caratterizzano le moderne abitazioni, massima espressione della tecnologia moderna. Tuttavia il dimensionamento e le scelte necessarie circa gli impianti di distribuzione, utilizzo e trattamento dell'acqua negli edifici possono mettere in imbarazzo non pochi progettisti. In generale, l'acqua distribuita dagli impianti idrici nelle abitazioni dovrebbe essere potabile, tuttavia possono anche esserci edifici nei quali non c'è la disponibilità di acqua potabile.
Per acqua potabile si intende l'acqua destinata al consumo umano quotidiano, con caratteristiche chimiche, fisiche e batteriologiche che devono essere conformi a quanto stabilito dalle specifiche leggi o regolamenti nazionali e o locali.
Dualmente per acqua non potabile si intende l'acqua che, pur non rispondendo alle suddette caratteristiche di acqua potabile, non deve comunque contenere sostanze o microrganismi pericolosi per le persone che la utilizzano o ne vengono semplicemente a contatto. L'acqua così come è disponibile in natura non è allo stato puro ma contiene in sospensione o disciolte in essa, sostanze di varia natura.
Tali sostanze, n generale, possono causare gravi danni sia agli impianti di distribuzione che gli apparecchi che utilizziamo comunemente in casa. Tra le sostanze più comuni presenti nell'acqua ci sono i sali di calcio e quelli di magnesio, generalmente disciolti, tali Sali come noto, si depositano quando l'acqua viene riscaldata, formando in tal modo incrostazioni molto particolarmente dure. In tal modo vengono compromessi i corretti funzionamenti dei più comuni componenti di un impianto idrico sanitario come: le valvole, i miscelatori, le pompe e i rubinetti di erogazione. Inoltre i Sali sono spesso causa della formazione, nelle tubazioni, di strozzature che limitano il regolare fluire dell'acqua. Analogamente, le incrostazioni riducono l'efficienza di scambio termico degli scambiatori di calore che si incrostano e possono surriscaldarsi fino a rottura.
Ciò può accadere sia per i vecchi tipi di impianti ad esempio con caldaia e radiatori che con i moderni impianti idronici costituiti da chiller o caldaie come generatori e fancoil, pur lavorando questi ultimi a temperature più basse rispetto ai primi. In ogni caso, la grandezza che indica la quantità di sali incrostanti presenti nell'acqua è la durezza espressa in gradi francesi. Tra gli altri elementi che si possono trovare nell'acqua ci sono: Sabbia e corpuscoli solidi, ferro che ne condiziona molto la potabilità e cloro. Quest'ultimo generalmente utilizzato per disinfettare l'acqua distribuita negli acquedotti, spesso sono presenti in anche microrganismi.
Innumerevoli apparecchi sono disponibili in commercio per eliminare, o a ridurre entro limiti accettabili, le sostanze nocive presenti nell'acqua, essi possono essere classificati in dosatori di sali, addolcitori, filtri, deferrizzatori, declorizzatori. I dosatori immettono nell'acqua trattata dei sali stabilizzatori i quali hanno le funzioni principali di limitare la precipitazione dei sali incrostanti e formare dei sottili strati protettivi per le tubazioni contro le corrosioni.
Gli addolcitori svolgono la funzione di trasformare i sali incrostanti in sali solubili attraverso delle resine scambiatrici di ioni. Inizialmente le resine sottraggono all'acqua dell'impianto gli ioni dei sali incrostanti e li sostituiscono con ioni dei sali solubili, successivamente le stesse resine cedono ad un'altra soluzione rigenerante, gli ioni dei sali incrostanti ed accumulano ioni di sali solubili.
È bene evidenziare che l'addolcimento può rendere l'acqua chimicamente molto aggressiva, fino a corrodere le tubazioni, la durezza deve essere mantenuta sempre al disopra di un certo limite, facilmente misurabile. I filtri, in generale hanno il compito di trattenere sabbia e i corpuscoli solidi sospesi nell'acqua. Come indica il nome, i deferrizatori sono in grado di ridurre la quantità di ferro contenuta nell'acqua, gli ossidi di ferro accumulati possono essere asportati con interventi di lavaggi programmati. Analogamente, i decloratori permettono di ridurre la quantità di cloro presente nell'acqua per mezzo di sostanze a mezzo di sostanze assorbenti e riducenti.
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