Questo sito utilizza cookie tecnici per annunci non profilati sulla tua esperienza di navigazione e cookie di terze parti per mostrarti invece annunci personalizzati in linea con le tue preferenze di navigazione. Per conoscere quali annunci di terze parti sono visibili sulle nostre pagine leggi l'informativa. Per negare il consenso dei soli cookie relativi alla profilazione clicca qui. Puoi invece acconsentire all'utilizzo dei cookie personalizzati accettando questa informativa. |
ACCETTA |
È possibile chiedere l'annullamento di un contratto di compravendita immobiliare dopo aver stipulato il rogito notarile?
Se mi accorgo dopo aver sottoscritto il contratto che ci sono degli aspetti poco chiari, o che l'accordo non è stato definito in modo completo, posso sciogliere il vincolo che si è costituito?
Ebbene sì e lo stesso potrà avvenire nel caso in cui le trattative siano state condotte in modo scorretto. La legge prevede delle azioni specifiche a tutela delle parti che si ritengano lese durante lo svolgimento della trattativa o dopo la conclusione del contratto traslativo della proprietà.
Vediamo entro quali limiti il nostro ordinamento protegge l'acquirente e il venditore che subiscano la violazione dei propri diritti. Ricordiamo che in base alla fase in cui si trovano le parti (se è stata avanzata la proposta, se le trattative sono già a un livello avanzato oppure se la stipula del contratto definitivo è già avvenuta) i presupposti per procedere sono differenti.
Distinguiamo dunque le diverse fattispecie e verifichiamo quegli che sono strumenti di tutela a disposizione delle parti.
Nel momento in cui le parti si avvalgono dell'intermediazione di un'agenzia, il primo passo per addivenire alla conclusione di un contratto di compravendita immobiliare è la consegna della proposta di acquisto da parte del soggetto interessato a comprare casa.
È questo il momento in cui le trattative vengono avviate. Solitamente la proposta è irrevocabile per 14 giorni e nel momento in cui essa viene presentata il futuro acquirente consegna un assegno a titolo di acconto.
Il venditore è libero di accettare o meno la proposta ricevuta.
Qualora il venditore accetti la proposta non si crea comunque ancora alcun vincolo tra le parti a stipulare l'atto notarile. Siamo comunque entrati in una fase in cui le trattative sono divenute rilevanti e si è obbligati ad assumere un comportamento improntato al principio della correttezza e della diligenza.
Giunti a questo punto, qualora una delle parti dovesse tirarsi indietro e l'altra abbia fatto affidamento sulla conclusione dell'affare, quest'ultima avrebbe titolo per richiedere il risarcimento del danno. Se ad esempio a seguito dell'accettazione della proposta d'acquisto ho iniziato le trattative per vendere la mia attuale abitazione, un eventuale recesso del venditore deve ritenersi ingiustificato. In questo caso, non è più ammesso il ripensamento delle parti.
Durante le trattative le parti sono tenute a comportarsi secondo buona fede.
Questo significa che durante la trattativa bisogna assumere un comportamento corretto e leale. Questo si traduce nel dovere di fornire tutte le informazioni necessarie affinché la controparte sia messa a conoscenza dei dati e degli elementi che possano incidere sulla stipula del contratto.
In caso di violazione delle regole di buona fede scatterà la responsabilità precontrattuale che comporterà il diritto a richiedere il risarcimento dei danni subiti.
La giurisprudenza nel corso del tempo si è occupata di identificare quelli che sono validi motivi per recedere durante le trattative e quelli che invece non lo sono. Sono tali, ad esempio, la scoperta tardiva di vincoli sull'immobile o di abusi edilizi.
Anche dopo aver stipulato il contratto definitivo di compravendita davanti al notaio è possibile fare richiesta di annullamento. Con la domanda volta ad annullare il contratto si invalida il negozio stipulato. A differenza della nullità, in caso di annullamento l'atto continua a produrre i suoi effetti fino alla pronuncia del Giudice.
Si deve tener presente che la procedura può essere attivata solo in presenza di determinate circostanze ed entro un lasso di tempo ben preciso.
Infatti, l'azione di annullamento è soggetta al termine di prescrizione di 5 anni.
I contratti annullabili possono essere sempre convalidati.
Specifiche ipotesi di annullamento del contratto sono descritte dal codice civile. Il contratto può essere annullato in caso di:
Nei primi 3 casi siamo in presenza di vizi della volontà. Affinché sia essenziale, in base a quanto disposto dall'articolo 1429 del codice civile, l'errore deve:
Qualora si tratti invece di errore di diritto, deve trattarsi della ragione principale del contratto.
Gli stessi motivi che abbiamo sopra esposti devono sussistere per poter chiedere l'annullamento del contratto preliminare.
Qualora una delle parti cambi idea e senza un giustificata ragione manifesti l'intenzione di recedere dal compromesso l'altra parte disporrà di alcune tutele.
Quest'ultima potrà chiedere il risarcimento dei danni subiti, trattenere la caparra ricevuta se si tratta del venditore oppure richiedere il doppio della caparra se la parte lesa è l'acquirente.
Ultima possibilità è fare richiesta al tribunale per la conclusione forzata del contratto definitivo.
|
||
Notizie che trattano Annullamento contratto compravendita che potrebbero interessarti
|
Libero al RogitoComprare casa - Definizione e significato della locuzione Libero al Rogito, in fase di compravendita immobiliare viene utilizzata per indicare lo stato dello stesso immobile. |
Agevolazioni prima casa possibili anche nella compravendita a favore di terzoDetrazioni e agevolazioni fiscali - La Commissione tributaria provinciale di Rimini riconosce in caso di stipula di un contratto di compravendita a favore di terzi i benefici fiscali prima casa. |
Agenzia immobiliareComprare casa - Per scegliere un immobile per l'affitto o per l'acquisto ci si rivolge ad agenzie immobiliari, in modo da poter essere assistiti in tutte le fasi dell'operazione. |
Compravendita: acconto, caparra e mediatoreComprare casa - È uso non obbligatorio, firmare un assegno per bloccare la proposta di acquisto di un immobile che può essere di due tipi: caparra confirmatoria oppure acconto. |
Si può vendere una casa se si è in comunione di beni?Comprare casa - La vendita di una casa in regime di comunione dei beni senza il consenso di uno dei coniugi. Come può tutelarsi chi non ha autorizzato la cessione dell'immobile? |
Quali tasse si devono pagare per l'acquisto della casa?Comprare casa - Le tasse da versare nel caso di compravendita sono diverse a seconda che l'acquisto di casa avvenga da un'impresa o da un soggetto privato e nell'ipotesi di prima casa. |
Proposta d'acquisto: si deve pagare la provvigione all'agenzia?Comprare casa - Proposta irrevocabile, revoca della proposta d'acquisto, contratto preliminare: quando è dovuta la provvigione all'agenzia immobiliare. Ecco cosa dice la legge. |
Non c'è usucapione in caso di comodato dell'immobileProprietà - Il comodato ultra ventennale di un immobile comprato con contratto nullo non vale ai fini dell'usucapione. I chiarimenti della sentenza della Corte di Cassazione |
Niente detrazione interessi del mutuo se l'affitto è in corsoDetrazioni e agevolazioni fiscali - È possibile detrarre gli interessi passivi del mutuo contratto per l'acquisto di un immobile non adibito ad abitazione principale? Vediamo cosa dice la legge. |
Ho firmato una proposta irrevocabile d'acquisto per un appartamento di 220.000 Euro; accettata e controfirmata. Preso dall'entusiasmo e poiché mio suocero mi avrebbe dato... |
Buongiorno.Ho firmato una proposta d'acquisto per un immobile in agenzia, versando una caparra di 3000 euro.Per motivi personali il giorno dopo ho dovuto disdire.Se la proposta... |