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In edilizia l’alluminio anodizzato è una scelta di equilibrio tra eleganza e ingegneria, capace di unire leggerezza, resistenza e precisione estetica.
Mensola in alluminio anodizzato - Foto Alberts
Il processo di anodizzazione trasforma la superficie metallica in un sottile strato di ossido, compatto e duraturo, che protegge dalle intemperie, dai raggi solari e dall’usura quotidiana.
Questo materiale è apprezzato per la sua capacità di mantenere nel tempo colore e brillantezza, senza richiedere trattamenti complessi.
Grazie alle sue varianti (naturale, colorata o dura) trova impiego in facciate, serramenti e rivestimenti architettonici, offrendo ai progettisti libertà creativa e affidabilità tecnica in un unico elemento costruttivo.
L’alluminio anodizzato è un materiale ottenuto attraverso un trattamento elettrochimico che ne modifica la superficie rendendola più resistente e durevole.
Profilo ad U in alluminio anodizzato - Foto Alberts
Durante il processo di anodizzazione, lo strato esterno del metallo viene trasformato in ossido di alluminio compatto, che aderisce perfettamente al substrato e lo protegge da corrosione, graffi e agenti atmosferici.
A differenza della verniciatura, questa finitura non si sfoglia né si stacca, poiché fa parte integrante del materiale stesso.
Il risultato è un metallo leggero, elegante e al tempo stesso robusto, ideale per applicazioni architettoniche moderne, come facciate, serramenti e rivestimenti esterni.
L’alluminio anodizzato si distingue per una combinazione di leggerezza, resistenza e stabilità dimensionale.
Lo strato di ossido che si forma durante l’anodizzazione ha uno spessore variabile, generalmente compreso tra 5 e 25 micron, a seconda della destinazione d’uso.
Valori più bassi per impieghi interni, più elevati per elementi esposti agli agenti atmosferici.
Questa pellicola protettiva è dura quasi quanto il diamante, e garantisce un’eccellente resistenza alla corrosione, ai raggi UV e all’abrasione.
Inoltre, mantiene la conducibilità termica e la rigidità tipiche dell’alluminio grezzo, risultando ideale per strutture leggere ma solide.
È anche un materiale non magnetico e ignifugo, adatto a edifici pubblici e industriali.
In ambito edilizio, questo materiale è considerato uno dei materiali più versatili e performanti.
Rendering di un condominio con parapetti in alluminio anodizzato - Foto Sora
La sua leggerezza, unita a un’elevata resistenza alla corrosione, lo rende ideale per facciate ventilate, rivestimenti esterni e coperture, dove contribuisce a migliorare l’efficienza energetica e la durata complessiva delle strutture.
È largamente impiegato anche nella realizzazione di infissi, porte, finestre e persiane, poiché non si deforma con le variazioni di temperatura e mantiene nel tempo la brillantezza della superficie.
In contesti più architettonici, viene scelto per parapetti, pensiline, griglie frangisole, cornici decorative e sistemi di illuminazione integrata, combinando estetica contemporanea e funzionalità tecnica.
Vista la sua resistenza può infine, essere usato anche in giardino e in terrazza per la realizzazione di mensole o serre.
L’alluminio anodizzato ha molti pregi ma, come ogni materiali, anche qualche difetto.
Campioni di alluminio anodizzato colorato - Foto Sora
Il trattamento elettrochimico lo rende estremamente durevole, perfetto per progetti che richiedono qualità nel tempo e minima manutenzione.
Tra i principali vantaggi si possono citare:
Come ogni cosa però, presenta però degli svantaggi:
Nel complesso, si tratta di un materiale di fascia alta, che offre eccellenti prestazioni e un valore estetico duraturo, perfetto per architetture contemporanee e di pregio.
Il processo di anodizzazione può essere modulato in base alla destinazione d’uso, allo spessore desiderato e alle esigenze estetiche del progetto.
Serra realizzata con alluminio anodizzato - Foto Alberts
In edilizia si impiegano principalmente tre tipologie, ognuna con caratteristiche specifiche di resistenza, durezza e finitura superficiale.
Queste varianti permettono di adattare l’alluminio anodizzato a contesti molto diversi, garantendo longevità, prestazioni tecniche e libertà progettuale, dal design architettonico al settore industriale.
La scelta della finitura anodizzata più adatta dipende da diversi fattori legati all’ambiente di installazione, alla funzione del componente e all’effetto estetico desiderato.
Lastre in alluminio anodizzato nero - Foto EngFgh
Prima di selezionare il tipo di anodizzazione è importante valutare il livello di esposizione agli agenti atmosferici, il grado di sollecitazione meccanica e il contesto architettonico del progetto.
Per uso architettonico o decorativo, come facciate, serramenti o profili a vista, si preferisce l’anodizzazione di tipo II, con spessore compreso tra 5 e 25 micron, che offre un’ottima combinazione di brillantezza e protezione.
Negli ambienti più aggressivi o industriali, invece, si ricorre al tipo III (anodizzazione dura), che raggiunge anche 50 micron di spessore e garantisce massima resistenza a urti, abrasioni e salsedine.
Chi desidera un impatto visivo più marcato può optare per finiture colorate o brillanti, ottenute tramite processi elettrolitici che consentono di scegliere tonalità stabili nel tempo, dal bronzo all’oro fino al nero profondo.
La manutenzione dell’alluminio anodizzato è semplice, ma va eseguita con attenzione per preservare la brillantezza e la protezione dello strato superficiale.
Infissi in alluminio anodizzato - Foto Sora
Pur essendo un materiale estremamente resistente, l’anodizzazione può perdere lucentezza se viene a contatto con agenti chimici aggressivi o abrasivi.
È quindi consigliato pulire regolarmente le superfici con acqua tiepida e detergenti neutri, utilizzando panni morbidi o spugne non abrasive per rimuovere polvere e depositi.
Per superfici esposte all’esterno, come infissi o facciate, si raccomanda un lavaggio ogni 3-6 mesi, a seconda del grado di inquinamento atmosferico o della vicinanza al mare.
È altresì importante evitare prodotti alcalini, acidi o solventi, che potrebbero danneggiare lo strato anodico
In caso di macchie persistenti, si possono usare detergenti specifici per alluminio anodizzato, seguiti da un abbondante risciacquo con acqua demineralizzata.
Un’adeguata manutenzione non solo mantiene l’aspetto estetico, ma prolunga la vita utile del materiale, preservandone la funzione protettiva e decorativa per decenni.
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