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In tempi di crisi economica sono i consumi i primi a essere sforbiciati. Anche se nessuno rinuncia a decorare il pino. Purchè sia low cost.
Secondo una stima del Codacons, per questo Natale il 60% delle famiglie sceglierà un albero sintetico.
Nel complesso gli italiani spenderanno 180 milioni di euro per comprare pini sintetici da addobbare.
Basta una parola per spiegare il motivo: riciclo.
Ormai non è più solo una scelta, acquistare qualcosa che si può riutilizzare è una vera e propria tendenza.
Ecco perché cominciano ad essere sempre più apprezzati gli alberi di natale in cartone riciclato.
Riutilizzabili, decisamente competitivi in fatto di prezzi, pratici e facili da conservare.
Gli alberi di Collection Reno di Reno de Medici sono realizzati con cartone 100% riciclato, certificato FSC, il marchio che garantisce la provenienza delle fibre da foreste gestite con regole ambientali e socio-economiche severe.
Si montano (e smontano) facilmente, ripiegandoli nella scatola d'imballaggio.
Ci si può sbizzarrire con la fantasia per decorarli con qualsiasi addobbo e materiale.
Le dimensioni variano da 130 a 60 centimetri. La collezione è formata dai modelli Classico, Moderno e Piccolo.
Anche i negozi sempre più spesso dicono no all'albero di natale naturale.
Quest'anno nelle vetrine dei punti vendita Oviesse ci sono alberi in cartone completamente riciclato (e riciclabile).
Creati dall'azienda P-One, i pini sono composti da un doppio foglio di cartone e sono realizzati con un processo produttivo che si svolge tutto in Italia.
Usare questi alberi per i negozi è un modo per limitare i costi di smaltimento, dato che dopo Natale basterà smontarli e buttarli nel contenitore della carta usata.
E se acquistare un abete natalizio in cartone è comunque troppo, sul web si scatenano blog, forum e community per costruirsi il proprio pino sostenibile.
Cartoni delle uova, scatoloni, tubi di cartoncino sono solo alcuni degli oggetti da cui partire per creare un albero completamente sostenibile e a costo zero.
Con la soddisfazione doppia di avere risparmiato all'ambiente nuovi rifiuti, nuova plastica, nuova CO2.
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