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Lo spostamento, orizzontale o quasi, di masse d'aria dovuto alla differenza di pressione tra due punti dell'atmosfera, genera una forza in movimento che produce vento.
La velocità e l'intensità di tale massa d'aria in azione viene misurata in metri al secondo e può raggiungere velocità ragguardevoli, capaci di provocare gravissimi danni a tutto ciò che impatta sul suo percorso.
Anche se gli alberi ormai in milioni di anni hanno imparato ad affrontare tale forza di impatto, in modo da poter resistere alle avversità più estreme, occorre dire che non tutte le essenze arboree hanno la stessa caratteristica di resistenza.
Pertanto, prima di piantare una essenza arborea, occorre tener conto di diversi fattori.
In zone sottoposte a forti raffiche di vento, la funzione principale a cui tali essenze devono assolvere è quella di creare delle barriere frangivento, le quali hanno la funzione di spezzare le correnti d'aria e limitare l'impatto sul suolo.
In campo agricolo tali barriere rivestono una importanza fondamentale per proteggere i prodotti agricoli, in tutte le stagioni dell'anno.
Prendendo in considerazione gli eventi climatici recenti, i quali generano correnti d'aria sempre più violente, anche in quei territori in cui il clima era più mite, si comprende come sia importante impiegare alberi più adatti ad affrontare tali eventi.
I giardini domestici rappresentano un primo esempio di spazio verde da rivedere alla luce di quanto sin qui esposto.
Inserire alberi molto resistenti al vento, permette di mettere al sicuro dai venti gli spazi esterni della casa e le altre piante ornamentali, tenendo conto che abbassano notevolmente il rischio di incidenti gravi come la caduta di altri alberi sulle costruzioni circostanti.
Gli elementi che distinguono un albero molto resistente da uno più fragile sono legati fondamentalmente alla rusticità della pianta, ossia alla caratteristica di facile adattamento al clima e al substrato dalle condizioni difficili.
Inoltre, riveste particolare importanza la presenza di un apparato radicale molto robusto, unitamente al fatto di essere un sempreverde.
Altri fattori importanti sono: la rapidità nella crescita, avere la chioma formata da foglie di piccola o media dimensione, capaci di essere più resistenti alla rottura e di trattenere l'acqua riducendone la perdita.
La tipologia di alberi aventi le caratteristiche descritte è la più adatta a proteggere giardini e parchi pubblici situati in zone particolarmente esposte ma che devono mantenere un aspetto estetico gradevole.
II loro uso permette inoltre di ottimizzare l'investimento rispetto alla messa a dimora di specie ugualmente piacevoli alla vista ma dalla bassa capacità di resistere agli agenti atmosferici intensi.
Naturalmente, a seconda dell'uso che se ne deve fare e soprattutto del luogo di messa a dimora, può essere più utile piantare un arbusto piuttosto che un albero.
Ad esempio, per proteggere balconi, terrazze o piccoli giardini, gli arbusti hanno delle dimensioni decisamente più adatte, mentre per ampi spazi come parchi o campi coltivati gli alberi sempreverdi sono perfetti.
In entrambi i casi per ottenere un buon lavoro è importante lavorare prima bene il terreno, trattarlo con costante innaffiatura e proteggere le radici con la pacciamatura, un metodo tutto naturale di gestione delle erbe infestanti che tendono a proliferare alla base della pianta.
Tra le specie migliori spiccano certamente il Cipresso, Cupressus Sempervirens o il Cupressocyparis Leylandii, il Pioppo o Populus Nigra, ma anche l'Eucalipto, o l'Alloro.
Il Cipresso comune è molto diffuso in Italia, è un sempreverde e raggiungere facilmente i 25 metri di altezza, ma può arrivare anche a 50 metri.
Il suo pregio maggiore è la ramificazione: prende tutto il tronco fin quasi al terreno, caratteristica che lo rende adatto come barriera anti vento.
Il Pioppo nero ha una crescita molto rapida, tanto che riesce a raggiungere in pochi anni la sua altezza massima di 25 metri e proprio per questo è molto apprezzato.
Gli arbusti come il Viburno o il Lauroceraso raggiungono al massimo i 5 metri d'altezza e con i loro rami flessibili e le foglie piccole e molto fitte, sono perfetti per realizzare siepi frangivento per piccoli giardini o terrazzi.
Considerando che qualsiasi tempesta che può svilupparsi in qualsiasi parte del pianeta può abbattere alberi e provocare danni a persone e cose, occorre tenere sotto controllo le condizioni di salute delle proprie piante, per evitare conseguenze penali in caso di caduta per mancanza di manutenzione.
Pertanto, quando si ha nella nel proprio giardino qualche albero che evidenza segni di ammaloramento sospetti, è consigliabile far effettuare da personale specializzato una perizia sullo stato di resistenza della pianta, in caso di sollecitazione da parte di raffiche di vento più vigorose.
Il metodo di valutazione visiva dell'albero, conosciuto con la sigla VTA, permette attraverso tre fasi di indagine di conoscere lo stato di salute della pianta.
Partendo dal controllo visivo dell'albero, al fine di ricercare sintomi esterni di difetti interni, è possibile rilevare se la distribuzione costante delle tensioni nell'albero viene disturbata a seguito di difetti.
In presenza di criticità, albero reagisce producendo più legno nel punto sovraccaricato; pertanto, è possibile notare rigonfiamenti e depressioni in prossimità delle cavità cariate e costolature vicino alle fenditure.
Riscontrati i sintomi sopradescritti bisogna procedere a un esame più approfondito per confermare e misurare il difetto evidenziato.
La conferma del difetto rilevato e della sua importanza, si ottiene misurando la velocità di un'onda sonora che passa attraverso la sezione trasversale o con l'ausilio di penetrometri.
La resistenza del legno sano rimasto viene determinata utilizzando il Fractometer, strumento tascabile per la valutazione del legno.
Conosciuta la dimensione del difetto e la qualità del legno, vengono applicati dei criteri di previsione di schianto per determinare se l'albero sia o meno pericoloso.
Il VTA è un metodo non distruttivo per gli alberi sani, solo nel caso di crescente preoccupazione l'albero viene sottoposto a una ispezione più approfondita ma, anche in questo caso, le ferite provocate devono essere mantenute al minimo.
Il VTA è un metodo di ispezione visiva guidato dai principi della biomeccanica e basato sull'assioma della tensione costante. Esso prende in considerazione e rispetta l'attuale giurisdizione tedesca.
In seguito ai risultati ottenuti, si potrà decidere come intervenire, al fine di scongiurare pericoli di caduta.
Gli interventi da effettuare dipendono dalla gravità delle condizioni di stabilità rilevate.
In caso di ammaloramento grave, unitamente alla riduzione delle condizioni di resistenza del tronco principale, occorrerà procedere con l'abbattimento della pianta.
In altre situazioni meno gravi, allo scopo di evitare cadute parziali di rami ecc, è consigliabile procedere a tagli parziali, allo scopo di ridurre la superficie di impatto.
Quando l'albero manifesta una instabilità dovuta a un parziale sdradicamento, è necessario stabilizzarlo mediante opportuna struttura di presidio, allo scopo di scongiurare l'eventuale caduta.
Gli interventi sopra citati, diventano ancora più necessari quando la pianta osservata è prossima a infrastrutture come strade, spazi pubblici, abitazioni, pertanto chi ne ha la responsabilità della manutenzione, deve prevedere un piano di manutenzione periodico, al fine di prevenire eventuali cadute con conseguenze gravi.
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