|
La Legge di Stabilità per il 2014, all'articolo 1, comma 50, prevedeva che il pagamento dei canoni di locazione mensili non potesse più essere eseguito, a partire da quest'anno, con l'uso del contante.
Ciò al fine di rendere tracciabili i redditi provenienti dalle locazioni, mediante l'utilizzo di mezzi come moneta elettronica, bonifici e assegni bancari o postali.
Questo a seguito di un emendamento che era stato presentato da Marco Causi, capogruppo Pd in commissione Finanze, Laura Braga, neo responsabile ambiente del Pd, e Davide Baruffi, ed aveva ottenuto il parere positivo del relatore e del Governo.
Con questo provvedimento si intendeva mettere in atto una misura volta a contrastare l'evasione fiscale.
Questo il testo dell'emendamento: I pagamenti riguardanti canoni di locazione di unità abitative fatta eccezione per quelli di alloggi di edilizia residenziale pubblica, devono essere corrisposti obbligatoriamente, quale ne sia l'importo, in forme e modalità che escludano l'uso del contante e ne assicurino la tracciabilità anche ai fini della asseverazione dei patti contrattuali per l'ottenimento delle agevolazioni e detrazioni fiscali da parte del locatore e del conduttore.
(Sottolineo come il testo si riferisca solo ai canoni di locazione di immobili ad uso abitativo e anche non per altri utilizzi).
Per la verità l'obbligo era già vigente per gli importi superiori ai 1.000 euro, così come per qualsiasi pagamento superiore a questa cifra.
La modifica introdotta prevedeva, invece, che l'obbligo di tracciabilità fosse estesa ai canoni di affitto di qualunque importo, anche molto piccolo, fatta eccezione per gli affitti di alloggi di edilizia economica e popolare pubblica.
Il pagamento effettuato con questi mezzi diventava quindi condizione necessaria anche per ottenere le varie agevolazioni fiscali previste sia per i proprietari che per gli affittuari.
Sempre lo stesso emendamento prevedeva che i Comuni effettuino un vero e proprio monitoraggio sul territorio del mercato delle locazioni, anche attraverso l'utilizzo di strumenti disponibili quali il registro di anagrafe condominiale, nel quale dovrebbero essere annotate le eventuali locazioni in ambito condominiale. Infatti, tra gli obblighi dei condòmini vi è quello di dichiarare se l'unità immobiliare posseduta è concessa in locazione.
Diventerà, quindi, ancora più importante il compito degli amministratori di condominio di tenere costantemente aggiornati i registri di anagrafe condominiale e questo strumento potrebbe portare all'emersione dell'esistenza di affitti non regolari.
Un chiarimento del Ministero dell'Economia e delle Finanze, però, sopraggiunto a seguito di una richiesta dell'Agenzia delle Entrate, ha specificato che il divieto di pagamento in contanti riguarda solo canoni di locazione di importo superiore a 1.000 euro.
Il chiarimento è arrivato con la circolare 5 febbraio 2014, prot. 10492 del Dipartimento del Tesoro, nella quale si ricorda che la norma riguardante il limite imposto all'uso di contanti rimane sempre il decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, che, all'articolo 49, fissa appunto a 1.000 euro tale limite.
Quindi, la finalità di lasciare traccia del passaggio di denaro in contanti dal locatore al conduttore, indispensabile anche per poter usufruire delle agevolazioni fiscali di cui abbiamo parlato sopra, può essere raggiunta con qualsiasi documento che attesti in maniera chiara ed inequivocabile l'avvenuto pagamento. In pratica, la tradizionale ricevuta del pagamento del canone.
Prima di questo chiarimento, la norma che prevedeva pagamenti tracciabili per qualisasi importo, aveva fatto molto discutere.
Ad esempio, Confedilizia, l'associazione che tutela la proprietà immobiliare, pur ricordando che già la maggior parte dei contratti regolari d'affitto esistenti prevede un pagamento non in contanti, tanto che dai contratti tipo predisposti dall'associazione stessa è scomparsa la clausola che prevede la consegna di contanti a domicilio, ha messo in evidenza come ci sia una certa percentuale di locatari che non sono in possesso di un conto corrente, tra cui molti cittadini extracomunitari.
A questi si devono aggiungere le persone anziane, spesso in difficoltà con mezzi di pagamento diversi dalla moneta, e per le quali il versamento diventerebbe cosa ancor più complicata, anziché essere agevolati.
A ciò aggiungo la considerazione personale che tale provvedimento non mi sembra possa servire comunque a far emergere né gli affitti in nero né le false dichiarazioni sugli importi realmente percepiti, visto che gli affitti non registrati potranno continuare ad esistere ed essere pagati in contanti.
|
||