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Partiamo dalla definizione di affitto breve.
Con questo termine ci si riferisce a un contratto di locazione di immobile a uso abitativo avente una durata non superiore a 30 giorni.
Questa tipologia di contratto di locazione può avere a oggetto, oltre alla messa a disposizione dell'immobile, anche la fornitura di biancheria per la casa e la fornitura di alcuni servizi come il wi-fi, la pulizia, l'aria condizionata.
L'affitto breve può avere finalità di studio, di lavoro oppure per turismo.
La locazione turistica, invece, è un contratto che può avere la durata massima di 3 mesi.
Stipula locazione in presenza o online - foto Getty Images
Chiarito il perimetro dell'affitto breve, in questo articolo vediamo quali novità sono previste in merito dal Codice Unico Europeo che è stato approvato dal Consiglio UE lo scorso 18 marzo.
Le regole operative entreranno in vigore 24 mesi dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea e i punti principali sono i seguenti:
Quanto indicato nel Codice Unico Europeo vuole facilitare la raccolta e lo scambio dei dati inerenti i servizi di locazione di immobili ad uso abitativo a breve termine.
E questo per tutelare sia gli anfitrioni, che mettono l'abitazione di loro proprietà a disposizione degli inquilini, sia questi ultimi per lo svolgimento di un servizio nella massima regolarità.
L'obiettivo è anche mettere uno ‘stop' all'evasione fiscale, in quanto sono emerse parecchie locazioni occultate in sede di dichiarazione dei redditi.
Inoltre, la stretta sui controlli voluta dalla UE mira anche a garantire che i locali affittati siano a norma di legge per quanto concerne la sicurezza.
Il focal point di questo provvedimento è la registrazione, e quindi l'identificazione, degli host (cioè di chi ospita, il locatore insomma) e dei loro immobili dedicati all'affitto breve e/o turistico: questi dati confluiranno in un registro unico a livello europeo.
Il nuovo regolamento prevede la costituzione di un'unica banca dati che raccolga i dati di tutte le locazioni brevi al fine di massimizzare la tracciabilità dei servizi.
Tale banca dati si alimenterà attraverso un processo di registrazione online, omogeneo a livello europeo, che porterà all'identificazione degli host e dei loro immobili.
Le informazioni raccolte in questo registro includeranno, oltre ai dati anagrafici del locatore e agli estremi catastali dell'immobile, anche:
Una volta completata la procedura sopradescritta, al locatore verrà attribuito numero di registrazione unico che identifica il suo immobile.
Pertanto, occorrerà effettuare tale registrazione per ciascun immobile; non è consentito utilizzare il medesimo numero di registrazione, benché da parte del medesimo locatore, per più abitazioni.
Un Numero di Registrazione Unico per ciascun immobile - Getty Images
Questo step diventerà fondamentale. Infatti, il numero identificativo unico dovrà obbligatoriamente essere indicato negli annunci sui siti web e sulle piattaforme online.
Di conseguenza, i diversi Paesi dell'Unione riceveranno con cadenza mensile tutti i dati inerenti le locazioni brevi effettuate (il numero di notti e di ospiti, l'indirizzo preciso e i dati completi catastali dell'abitazione oggetto della locazione e l'url relativo all'alloggio).
Il nuovo regolamento UE punta a semplificare lo scambio di tutte queste informazioni sugli immobili situati negli Stati membri, attraverso l'invio dei dati alle rispettive amministrazioni finanziarie, secondo quanto previsto dalla direttiva Dac7 che è già in vigore dallo scorso anno in materia di trasparenza fiscale delle piattaforme online.
Il risultato finale è tracciare tutte le transazioni avvenute inerenti le locazioni brevi attingendo alle grandi piattaforme di intermediazione del settore.
Il Cin, ossia il Codice Identificativo Nazionale, diventerà un obbligo per tutti coloro che concedono in locazione un immobile a scopo affitto breve.
Verrà rilasciato dal Ministero del Turismo, previa effettuazione di apposita procedura automatizzata, che però non è ancora operativa.
Obbligatorio indicare Cin e indirizzo preciso negli annunci - Getty Images
Il locatore dovrà necessariamente esporre il Cin, sia nel caso di affitto dell'intero appartamento, sia per locazione di singole stanze della casa.
Il Cin dovrà apparire anche all'interno degli annunci con cui si pubblicizzerà la disponibilità del proprio immobile.
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