In che modo adattare una vecchia cucina a una nuova casa

Modificare una cucina esistente al fine di consentirne l'inserimento in un nuovo ambito condizionato da alcune limitazioni, senza compromettere la funzionalità.
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Installazione e criticità frequenti


L'installazione di una cucina componibile rappresenta una pratica in cui frequentemente è necessario risolvere situazioni particolari, dovute ad alcune criticità dello stato dei luoghi, le quali, se non studiate attentamente possono compromettere il risultato finale non solo dal punto di vista estetico.

Pareti leggermente fuori squadro, non valutate in sede di progettazione, parti strapiombanti, presenza di elementi su cui non è possibile ancorare parti sospese, impianti non adeguati alla composizione che si intende realizzare, rappresentano solo alcuni esempi.

Cucina con pareti particolariIl problema sopracitato, comporta inoltre altre problematiche in relazione alla diversa disponibilità dell'immobile in cui occorre installare tale cucina. Infatti, per chi è proprietario dell'appartamento, è sempre possibile apportare delle opportune modifiche correttive, al fine di realizzare l'installazione a regola d'arte, senza dover chiedere il permesso ad alcuno.

Ben diversa è la situazione per l'affittuario, il quale suo malgrado è costretto a sottostare alle decisioni del proprietario, che può rendere la situazione più onerosa in seguito a precise limitazioni imposte nel realizzare l'installazione.

Quanto sopra descritto è noto a tutti coloro che vivono in abitazioni non di proprietà e sono costretti per motivi di lavoro o altro a cambiare abitazione, senza tuttavia poter cambiare ogni qual volta mobilio.

Spostare una vetrinetta, adattare un divano, modificare un angolo studio, non rappresentano grossi problemi; cosa ben diversa è rivoluzionare la disposizione di una cucina appena acquistata per riadattarla a nuovi contesti.

In presenza di tali situazioni si cerca di raggiungere un compromesso tra le differenti esigenze.
Quando le due pareti consecutive ad angolo non sono disposte a 90°, si può giocare sulla sostituzione del solo top della cucina in modo tale da profilarlo leggermente fuorisquadro lasciando lo spazio in più nella parte retrostante.
In presenza di un top non di pregio, l'operazione non comporta particolari oneri, cosa ben diversa quando si parla di materiali più costosi come graniti, marmi pregiati, etc.


Installazioni e condizionamenti operativi


Le difficoltà aumentano non di poco quando bisogna mantenere inalterata anche la disposizione degli attacchi idraulici, senza effettuare alcuna operazione demolitrice.

A tal proposito, illustrerò di seguito una soluzione studiata per una coppia di giovani sposi, i quali hanno dovuto per motivi di lavoro trasferirsi in una nuova città, portandosi dietro tutti i mobili acquistati da poco tempo.
un particolare del posizionamento del cavedioLa collocazione nella nuova abitazione dei mobili già acquistati non ha presentato particolari difficoltà grazie alla grande componibilità di tutti gli elementi, salvo che per la cucina, la cui composizione non era adatta allo stato dei luoghi, a causa della presenza di un vecchio impianto idraulico assolutamente non modificabile, così come richiesto dell'intransigente padrone di casa.

L'impianto idraulico esistente, costituito da un rubinetto a parete di vecchio tipo, privo di attacchi dell'acqua calda e fredda, disposti a 45-50 cm da terra, come solitamente si usa lasciare, non doveva essere modificato, al massimo era consentito sostituirlo.

rubinetto da rimuovereInoltre, su l'unica parete lunga a sufficienza, per allinearvi la composizione della cucina era presente un corpo murario costituito da un pilastro a base rettangolare di dimensioni 25x45 cm, sporgente dalla parete e avente la stessa altezza del vano cucina.

Secondo la proprietaria il corpo murario descritto rappresentava un pilastro, ma dopo una semplice percussione, effettuata dal sottoscritto, si rivelava essere un cavedio contenente canne fumarie.

Stante il modesto spessore della paretina perimetrale del cavedio, veniva sconsigliato di ancorare ad essa alcunché, anche perché la presenza di canne fumarie al suo interno, poteva arrecare non pochi problemi.


Installare ricercando la soluzione adatta


Ricapitolando, l'unica parete su cui installare la cucina acquistata in precedenza, si presentava completamente inadatta a meno di modifiche sostanziali dello stato dei luoghi.

Per risolvere il problema descritto, è stata studiata una soluzione con la quale si è ottenuta una maggiore capienza dei contenitori, lo sfruttamento dell'intera parete in lunghezza senza creare dissonanze estetiche e la trasformazione dell'impianto di adduzione idraulico, senza effettuare demolizioni, ma creando una intercapedine ad hoc per alloggiarvi due cannette, atte a spostare in posizione adeguata l'attacco idrico.

Particolare attacco idraulicoPer procedere nella realizzazione dell'intervento, dopo aver chiuso l'erogazione idrica, si è provveduto a rimuovere il vecchio rubinetto e a collocare in corrispondenza degli attacchi idrici di adduzione, due raccordi per cannette ad angolo retto.

Nei raccordi citati si sono innestate le cannette la cui lunghezza di circa 50 cm. ha consentito di posizionare i nuovi attacchi sotto la base lavello ad altezza richiesta.

Dopo aver sistemato l'impianto idraulico con le raccorderie adeguate, si è passato alla fase successiva, consistente nella realizzazione di un poggiolo largo 12cm. alto cm. 20 rispetto al livello del top delle basi e lungo quanto tutta la cucina in linea, lasciando libero solo l'ingombro del frigorifero.
cannette e raccordi idrauliciIn questo modo si è realizzato un piano di lavoro più largo con a servizio una base di appoggio per tutti quelli accessori utili, i quali spesso non trovano collocazione adeguata, come piccoli contenitori, piccoli elettrodomestici, la raccolta delle ricette ecc.

La possibilità di attrezzare in maniera diversa tale poggiolo, dipende solamente dalla capacità del falegname al quale verrà affidato il compito di realizzarlo, infatti in tale zoccolatura, potrebbero essere inseriti dei piccoli cassettini, dei vani a giorno, delle forature porta coltelli, ecc.

l'effetto di allineamento degli elementi dopo l'interventoIl materiale occorrente per l'intervento progettato consiste in multistrato marino dello spessore di 2,2 cm, laminato della Sadun Duropal, squadrette metalliche, viti per legno.

La realizzazione del poggiolo è illustrata nelle immagini seguenti, le cui fasi sinteticamente hanno richiesto:
- la rimozione dell'alzatina esistente sul top della cucina;
- la realizzazione della struttura del poggiolo, impiegando il multistrato;
- il rivestimento del poggiolo con il materiale scelto in rapporto al tipo di top esistente.

Nelle immagini è rappresentata la soluzione con l'applicazione sul pannello di multistrato di tesserine in vetro, in alternativa al rivestimento in laminato.

Per il posizionamento e il fissaggio di tale poggiolo alle basi della cucina, sono state impiegate delle piastrine metalliche munite di fori per l'inserimento delle viti di ancoraggio.

Per quanto riguarda la parte a contatto con il cavedio portatubi, si è evitato di procedere a qualsiasi tipo di ancoraggio e ciò per non creare eventuali danneggiamenti alle tubazioni presenti all'interno.
Per il motivo esposto, si è preferito costruire un contenitore colonna delle dimensioni in base di 45x45 cm e alto quanto l'altezza massima della cucina.

il posizionamento della colonna dispensaNon potendo disporre dello stesso materiale con cui è stata realizzata in origine la cucina, si è preferito rendere il volume colonna dispensa il meno invadente possibile; pertanto, per i fianchi si è scelto del multistrato rivestito in laminato bianco opaco, così come per le ante frontali prive di manigli, e provviste di apertura a scatto.

All'interno della colonna dispensa così ricavata si sono disposti dei ripiani facilmente spostabili, grazie ai supporti laterali disposti a intervalli regolari.

L'intervento descritto ha comportato numerosi vantaggi: in rapporto ai limiti operativi imposti dalla proprietaria, la colonna dispensa ricavata per allineare la composizione dell'intera cucina ha consentito di aumentare la capacità di contenimento rispetto all'impianto originario e ha reso un'immagine più importante dell'intera composizione, senza pregiudicarne la funzionalità.

la gamma dei laminati Duropal solidcolorI costi dell'intero intervento, riferendoci esclusivamente all'acquisto del materiale necessario per costruire le singole parti, non hanno superato i 400 euro; nel caso specifico si è ricorso in parte all'ausilio di un falegname amico, per cui, con circa 800 euro si è raggiunto un risultato soddisfacente, considerando la necessità di dover restare in tale appartamento per almeno cinque anni.

Infine, la colonna dispensa, così come è stata realizzata, potrà essere un domani utilizzata per altre necessità, anche a servizio di altri ambienti della casa, stante il tipo di rifinitura e colorazione, facilmente adattabili in altri contesti.

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