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Ogni qualvolta si acquista un prodotto o un servizio è bene sapere se, previo accordo delle parti o in base a quanto stabilito dalla legge, è possibile recedere dal contratto con il quale si è concluso l'acquisto.
Il diritto di recesso è il diritto del consumatore di sciogliere unilateralmente il contratto di acquisto. L'esercizio del diritto di ricesso, detto anche diritto di ripensamento, comporterà la restituzione del bene acquistato.
Prima di approfondire la questione e vedere in quali casi è possibile avvalersi del diritto di recesso, dobbiamo precisare che questo istituto giuridico non deve essere confuso con quello che si definisce semplicemente cambio merce. Si pensi all'acquisto di un elettrodomestico o di un abito.
Il negoziante può concedere la sostituzione del bene venduto con altro uguale o differente (ad esempio un vestito di diversa taglia o colore) entro un certo termine.
È bene chiarire che il cosiddetto cambio merce è una concessione di chi vende il prodotto.
Appurata la differenza con il concetto di cambio merce, approfondiamo a questo punto la disciplina del diritto di recesso per coglierne tutti gli aspetti.
Il diritto di recesso o di ripensamento è un istituto giuridico che tutela il consumatore che abbia fatto l'acquisto di un bene o un servizio. Il diritto di recesso è normato dal Codice Civile e dal Codice del Consumo ma tra le fattispecie in essi descritte vi sono delle differenze.
Il diritto di recesso disciplinato dal codice civile presenta delle caratteristiche diverse rispetto all'istituto regolamentato nel Codice del Consumo.
Ai sensi dell'articolo 1373 cc il diritto di recesso può essere riconosciuto a una delle parti mediante accordo. Qualora venga attribuita tale facoltà, la stessa dovrà essere esercitata prima che il contratto abbia avuto un principio di esecuzione.
Solo nei contratti a prestazione continuata o periodica tale facoltà può essere esercitata anche in un momento successivo ma il recesso sarà privo di efficacia per le prestazioni già eseguite o in corso di esecuzione.
Nei casi in cui sia stato previsto il versamento di un corrispettivo a fronte del recesso, esso ha effetto solo qualora la prestazione sia stata eseguita.
È fatto salvo ogni patto contrario che disciplini il diritto di recesso in maniera differente.
Ai sensi del Codice del Consumo il diritto di recesso è il diritto del consumatore di sciogliere unilateralmente il contratto di acquisto di un bene o di un servizio, concluso a distanza, o fuori dai locali dell'esercizio commerciale. Tale diritto potrà essere esercitato, senza alcuna penalità e senza indicare una motivazione specifica, entro il termine di 14 giorni lavorativi.
Il Codice del Consumo si pone l'obiettivo di offrire una tutela al consumatore che concluda un contratto di acquisto di un bene o servizio, a distanza (ad esempio via internet o mediante contatto telefonico) o fuori dai locali dove ha sede il punto vendita.
Il soggetto che viene tutelato è il consumatore, cioè la persona fisica non titolare di partita IVA, considerata parte debole rispetto al commerciante professionista.
Il Codice del Consumo all'articolo 52 e seguenti dispone che, fatte salve alcune eccezioni (articolo 59) il consumatore dispone di un determinato lasso di tempo per poter recedere dal contratto a distanza o stipulato fuori dei locali commerciali.
Il termine è di 14 giorni lavorativi e nell'esercitare il diritto di recesso non è tenuto a fornire alcuna specifica motivazione.
Detto periodo decorre da:
Per poter recedere dal contratto il consumatore ha due modalità.
La prima consiste nell'inviare una lettera raccomandata con ricevuta di ritorno entro il periodo di tempo stabilito. In alternativa, sarà possibile avvalersi di un modulo online che dovrà essere debitamente compilato qualora vengano effettuati acquisti tramite e commerce.
Si deve evidenziare che il diritto di recesso spetta solo al consumatore, mentre il commerciante non può avvalersene nel caso in cui l'accordo sia già stato concluso.
Il consumatore è considerato, infatti, la parte debole del contratto poiché acquista il prodotto senza poter toccare con mano la merce ma accettando termini e condizioni imposti dal ngoziante.
Al diritto di recesso consegue per il consumatore al rimborso del prezzo corrisposto previa restituzione della merce. Il prezzo potrà essere restituito mediante il sistema di pagamento utilizzato per concludere l'acquisto. Possono restare a carico dell'acquirente le spese di spedizione.
Il diritto di recesso disciplinato dal Codice del Consumo non riguarda i beni acquistati in negozio poiché non si ravvisano i requisiti per la tutela riconosciuta al consumatore: questi infatti può valutare attentamente la merce toccandola e provandola prima di effettuare l'acquisto.
Sarà possibile procedere con la restituzione solo ove il prodotto risulti danneggiato o difettoso.
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