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Per Talete di Mileto era l'acqua l'origine di tutte le cose. Tra i quattro elementi è la più mutevole e cangiante perché vive del riflesso della realtà circostante e non ha forma propria.
La sua capacità di adattarsi a ciò che la contiene la rende un materiale interessante, da introdurre non solo negli ambienti interni ma anche all'esterno, dove riesce a trasformare e risollevare le sorti dei giardini e delle terrazze meno ispirate e più anonime.
Per fare dell'acqua uno spunto progettuale valido senza esasperarne l'uso in modo improprio ed eccessivamente invadente, è bene calibrare con attenzione le aree e le funzioni nelle quali si intende coinvolgerla, anche in vista dell'ampiezza dello spazio all'aperto che abbiamo a disposizione.
Tralascio volutamente tutto il settore piscine perché quello di cui voglio parlare è l'acqua da arredo che non necessariamente ha una utilità specifica, a parte quella ludica, e può semplicemente incantarci con la sua vibrante mutevolezza e instabilità.
Discrezione e armonico equilibrio devono essere i due principi guida in base ai quali progettare l'ampiezza di uno specchio d'acqua, superficie nella quale l'elemento, fermo, pulito e cristallino (o, al contrario un po' torbido e misterioso), può costituire un'interessante discontinuità da inserire nella modulazione del terreno.
Per giocare con i colori, oltre che con le forme e la variazione di densità e consistenza dei materiali, si può contare sulla natura del rivestimento della vasca che contiene l'acqua.
Lastre di pietra naturale dalle venature medie e scure possono accentuare l'intensità del riflesso. Una miscela di piccole tessere da mosaico dal tenue colore pastello, meglio se perlaceo e luminescente, può invece catturare lo sguardo sul fondo, alla ricerca di ciò che l'acqua contiene e preserva dal contatto con l'esterno: piante e fiori, piccoli pesci, sassi dalla forma piena e tondeggiante.
Può essere una buona idea estendere lo stesso rivestimento anche alle porzioni pavimentate circostanti, frantumando così la barriera percettiva che separa asciutto e bagnato.
La rottura del bordo fisico della vasca può essere realizzata anche con l'introduzione di una vegetazione liberamente disposta intorno alla forma geometrica che la delimita e che, attraverso i giochi di luce e ombra, può regalare morbidezza ed eleganza espressiva a tutto l'insieme.
Scegliere se ombreggiare o meno la vasca con elementi naturali o artificiali dipende da quanto vogliamo che il sole incida sulla superficie dell'acqua, creando bagliori intensi o solo un tenue brillare della superficie. L'importante è che, in entrambi i casi, non si vengano a creare fastidiose interferenze tra le diverse funzioni presenti all'interno del giardino.
Accecare incauti commensali riuniti attorno al tavolo da pranzo con il riflesso prodotto da uno specchio d'acqua assolutamente liscio ed esposto al sole non è opportuno. Tutto va schermato e abbassato di tono con schermature vegetali o intriganti brise - soleil in legno, naturali, multiuso ed efficienti.
Nella progettazione dell'acqua non è da trascurare inoltre il rumore da essa prodotto mentre scorre, scende, gocciola. Per mettere in moto il meccanismo basta scegliere soluzioni con vasche collocate a diverse altezze e optare per l'effetto di caduta che più soddisfa le nostre esigenze sensoriali.
Un piccolo e tortuoso ruscello non ha infatti lo stesso impatto di un sottile - e quasi impercettibile - velo d'acqua che accarezza il supporto sottostante in pietra, cemento, legno o ceramica. Scegliere tra uno stile formale o informale è poi essenzialmente una questione di dimensioni.
Inserire la scenografica e libera imitazione di uno stagno naturale è impensabile in un piccolo giardino cittadino, dove è meglio imbrigliare un po' le redini della fantasia e mantenersi in schemi classici, non per questo meno efficaci e d'arredo.
Se proprio non vogliamo rinunciare alla sinuosità che accompagna l'accostamento di forme e volumi diversi, possiamo sempre rivolgere lo sguardo a Oriente e rubare allo stile giapponese l'informalità e la nitida semplicità dei materiali naturali.
Bambù, sabbia e sassi levigati faranno al caso nostro se collocati in disegni raccolti e armoniosi, non troppo invadenti e rispettosi delle architetture circostanti con le quali devono necessariamente confrontarsi.
In presenza di bambini piccoli è opportuno prevedere basse profondità delle vasche e, se fontana deve essere, che almeno non sia troppo attrattiva per loro, magari con pochi getti di altezza limitata. Da qui a trovarli con vestitini fradici e pozze d'acqua ovunque è solo un passo, del quale è difficile pentirsi a lavori e installazione conclusa.
Se l'ampiezza del giardino lo consente non c'è comunque niente di più suggestivo di uno specchio d'acqua apparentemente irregolare, frutto in realtà di un attento inserimento nel contesto.
La necessità funzionale e tecnologica di avere, sul fondo, un rivestimento impermeabile con un foglio di polietilene, può essere coordinata con la disposizione accurata dei risvolti, da occultare con una spiaggetta di ciottoli e un piccolo insieme di piante adattabili agli interstizi e ai bordi.
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