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I pannelli fotovoltaici costituiscono una delle soluzioni bioclimatiche per produrre energia in maniera sostenibile, sfruttando le risorse naturali, in questo caso l'energia solare, che ci offre il pianeta.
Vediamo installati i moduli sulle coperture dei fabbricati, su pensiline, a terra e orientati in maniera tale da ottimizzare al meglio il rendimento degli stessi.
Per un corretto funzionamento e per una resa ottimale i pannelli devono essere orientati a sud con una inclinazione di 30-35°: in questo modo i raggi solari colpiranno in maniera diretta e perpendicolare le celle dei pannelli, dando vita al processo di trasformazione dell'energia solare in energia elettrica.
Per evitare perdite e dispersioni, quindi, è opportuno progettare al meglio l'installazione, evitando anche che vi siano coni di ombra, generati da alberi o fabbricati limitrofi, che limitino la produzione di energia.
Fin qui l'installazione di un pannello fotovoltaico non presenta aspetti negativi: si tratta di un sistema di produzione di energia pulita, da progettare a seconda delle necessità e la cui installazione deve essere affidata ad aziende specializzate che ne curino anche lo smaltimento. Di quest'ultimo aspetto abbiamo già parlato in un precedente articolo.
Ma veniamo ad un problema che potrebbe generarsi a seguito dell'installazione di un impianto fotovoltaico: stiamo parlando dell'abbagliamento solare, fenomeno frequente quando si ha a che fare con tecnologie a concentrazione o a funzionamento solare.
Vediamo nello specifico di cosa si tratta e come la giurisprudenza ha affrontato e risolto il problema.
Per capire di quale fenomeno stiamo parlando pensiamo alla possibilità di fissare i fari di un automobile o il sole: il nostro occhio, se costretto ad una osservazione prolungata, potrebbe subire gravi danni causati dall'intensità dei raggi.
Lo stesso fenomeno può generarsi dai pannelli fotovoltaici che vengono orientati ed inclinati per sfruttare al meglio l'energia solare; essendo, quindi, posizionati in direzione della fonte di energia, il sole, potrebbero verificarsi fenomeni di riflessione della luce, che, se intensi, generano una sorta di inquinamento luminoso fastidioso e, per di più, potenzialmente pericoloso per la salute.
L'abbagliamento, altrimenti detto Glaring Problem, deve essere eliminato o, per lo meno, ridotto, in maniera tale da non arrecare fastidi e danni a coloro che vivono in prossimità dell'impianto da cui si genera.
Cosa fare, quindi, se si verifica tale fenomeno?
Il caso è stato analizzato e risolto dal Tribunale di Perugia con Ordinanza n.4291/2014.
Una società di pannelli fotovoltaici era stata invitata dai residenti nelle zone limitrofe l'installazione a modificare l'inclinazione dei pannelli, fonte di disagio per gli stessi, tanto da costringerli a tenere le persiane delle proprie abitazioni chiuse per molte ore del giorno.
L'azienda si rifiutava di modificarne l'inclinazione, ma tentava di risolvere il problema attraverso la fornitura di vetri auto-oscuranti, per la riduzione dell'impatto luminoso.
Il caso è finito nelle aule del Tribunale di Perugia che, studiando il fenomeno dell'abbagliamento e i disagi ad esso acrivibili, afferma che la portata afflittiva delle riflessioni di luce comporta un notevole pregiudizio al godimento dell'immobile dei vicini e che l'esposizione prolungata al riflesso luminoso intenso, duraturo, persistente e diretto può comportare nel tempo un danno all'apparato visivo, determinando anche conseguenze non reversibili.
La fornitura di vetri auto-oscuranti, inoltre, risolve parzialmente il problema ma limita il godimento della propria abitazione a causa della notevole riduzione di luce naturale che, in situazioni normali, è sempre garantita.
Ai sensi dell'art. 844 del Codice Civile, quindi, il Tribunale obbliga la ditta alla modifica dell'inclinazione dei pannelli, in modo tale da eliminare il fastidioso fenomeno ad essi connesso.
È importante precisare che tale problema si verifica con più frequenza quanto più è maggiore la superficie dell'impianto; è raro che un singolo impianto generi fenomeni altamente fastidiosi.
Inoltre, come sopra specificato, l'orientamento a sud e l'inclinazione di 30° costituiscono l'optimum per la resa dei pannelli, ma piccole modifiche inficiano lievemente il rendimento.
Ricerche sul tema hanno stabilito, infatti, che con una modifica dell'orientamento fino a un massimo di 45° rispetto al sud, si ha una riduzione della produzione dell'1-3%.
Pertanto, in caso di fenomeni di abbagliamento è consigliabile, e dopo questa sentenza obbligatorio, modificare l'orientamento o l'inclinazione dei pannelli, venendo incontro alle esigenze del vicinato; si eviterà in questo modo di incorrere in problematiche, riducendo di poco il rendimento del proprio impianto.
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