|
In tutto il mondo, ricercatori si dedicano all'elaborazione di prodotti innovativi, capaci di mitigare l'impatto ambientale e di conferire un'estetica migliore agli edifici.
La natura, da sempre fonte inesauribile di ispirazione, continua a fornire spunti creativi anche nel campo dei materiali da costruzione del futuro.
Tale settore, in costante sviluppo, si arricchisce di soluzioni diversificate e avanzate.
Canapa, micelio, cementi innovativi: ecco alcuni esempi.
In questo articolo, vedremo 10 materiali hi-tech adoperati in futuro in edilizia.
Honext ha ideato un innovativo pannello edilizio prodotto con carta già riutilizzata.
Pannelli in cartone di Honext
Una volta che le fibre di cellulosa rimanenti diventano troppo corte per un ulteriore riciclo tradizionale, l'azienda adotta un approccio ingegnoso: mescola queste fibre con acqua ed enzimi, dando vita a pannelli destinati a rivestimenti o divisori interni.
In tal modo, il ciclo di utilizzo di queste risorse di carta si estende in un'ottica sostenibile e innovativa.
Due creativi londinesi, Rowan Minkley e Robert Nicoll, hanno operato una trasformazione sulle bucce di patata generando una risorsa alternativa in grado di sostituire materiali monouso quali MDF e truciolato.
Denominato Chip[s] Board, questo materiale da costruzione non fa ricorso a formaldeide o altre resine nocive, aprendo la strada a una prospettiva interessante nelle future realizzazioni edilizie.
L'applicazione dei funghi nel settore edile può apparire insolita, ma rappresenta un ambito di ricerca prossimo a cogliere applicazioni pratiche.
La startup londinese Blast Studio, ad esempio, ha abbracciato l'utilizzo del micelio per creare colonne di due metri, fungendo da elementi architettonici portanti.
Funghi stampati in 3D Blast Studio
Il processo è la stampa in 3D, strato dopo strato. Inoltre, spicca il Fomus Fomentarius, un fungo stratificato che aspira a sostituire materiali come plastica e legno. Una svolta intrigante nel panorama dei materiali edilizi.
Caratterizzato da un'incredibile leggerezza e una resistenza sorprendente, l'aerogel è una forma di gel in cui la componente liquida è stata rimpiazzata da una componente gassosa.
A differenza dei gel tradizionali, che presentano una componente liquida all'interno, questa sostituzione apporta un risultato straordinario: un materiale solido ma poroso, straordinariamente leggero e composto quasi interamente da spazio vuoto.
Non sorprende che venga denominato anche fumo solido.
Il Bio Carbone o Biochar si configura come un ambito di ricerca estremamente promettente e già emergono le prime applicazioni nel settore edilizio.
In Germania, la startup Made of Air si è dedicata a donare nuova vita ai rifiuti provenienti da ambiti agricoli e forestali, trasformandoli in un materiale in grado non solo di ridurre i rifiuti stessi ma anche di immagazzinare carbonio.
Bio Carbone prodotto da Made of Air
Questo prodotto, definito la bioplastica del futuro, viene impiegato per la realizzazione di rivestimenti e altri manufatti, contribuendo significativamente alla lotta contro i cambiamenti climatici.
Una tipologia di nanofibra può essere generata utilizzando la cellulosa derivante dalle piante, la stessa sostanza di base utilizzata nella produzione della carta, e prende il nome di cellulosa nanofibrillata.
Ciò produce un materiale pseudoplastico che, essendo originato dalle fibre vegetali, presenta un impatto ambientale inferiore rispetto alle plastiche convenzionali.
Contemporaneamente, la cellulosa nanofibrillata si distingue per la sua leggerezza ed elasticità, manifestando notevole resistenza, anche alle temperature elevate.
La Carbicrete, un'azienda con sede in Canada, ha concepito un processo innovativo capace di intrappolare la CO2 nel calcestruzzo, concependo un prodotto che assorbe una quantità di carbonio superiore a quella che rilascia nell'ambiente.
Cemento innovativo di Carbicrete
Il loro approccio rivoluzionario consiste nell'abbandonare l'uso del cemento tradizionale a base di calcio e sostituirlo con residui provenienti dall'industria siderurgica e carbonio preso da impianti industriali.
Da questa innovativa combinazione sorgono blocchi e pannelli prefabbricati che contribuiscono a plasmare un futuro costruttivo ecologicamente sostenibile.
Gli studiosi presso la Indian School of Design and Innovation a Mumbai hanno concepito un bio-mattone realizzato con una combinazione di terra, cemento, carbone e fibre di luffa, la pianta impiegata per le spugne da bagno.
Questo mattone presenta cavità spugnose in grado di accogliere flora e fauna, contribuendo così ad accrescere la biodiversità all'interno delle aree urbane.
La pianta di canapa, oltre a essere notevolmente efficiente nel catturare carbonio, offre un tesoro di potenziali applicazioni spesso trascurate.
Attualmente, diverse iniziative puntano a riportare questa risorsa al centro dell'attenzione, esplorando le sue molteplici utilità, che spaziano dall'ambito del packaging fino al settore edilizio.
All'Istituto Politecnico Rensselaer negli Stati Uniti, da un periodo di tempo, sono impegnati nello sviluppo dei rebar di canapa, una soluzione innovativa a basso costo e ridotto impatto di carbonio, che ha l'obiettivo di sostituire le tradizionali armature in acciaio.
Questo prodotto non solo contribuisce a ridurre l'impatto ambientale, ma anche a superare la problematica della corrosione, prolungando la durata delle strutture.
In Germania, l'Università Tecnica di Dresda ha introdotto un calcestruzzo rinforzato impiegando filamenti di fibra di carbonio. Questa innovazione richiede una quantità inferiore del materiale tradizionale per realizzare strutture della stessa resistenza.
Il risultato è un composto quattro volte più leggero e sei volte più resistente.
Il progetto pionieristico denominato The Cube, inaugurato a marzo, è una dimostrazione tangibile delle ampie potenzialità di questo materiale.
|
||