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Le sedie da cucina migliori? Quelle belle e soprattutto comode, non ingombranti quando sono disposte intorno al tavolo da pranzo. Meglio ancora se cambiano colore e tipologia della seduta, così c'è un tocco frizzante di novità in cucina con poche mosse.
Allora non una sedia sola ma due, tre, quattro, tante. Una sedia che cambia colore, imbottitura, finitura, base: una sedia per ogni occasione.
Le sedie più trendy per la cucina moderna sono trasformiste, così esaudiscono il desiderio di ognuno di noi per prodotti personalizzati, da costruire come un puzzle.
Succede spesso, infatti, quando si ricerca un complemento d'arredo, di non avere le idee del tutto chiare e nel caso delle sedie da cucina, poi, la scelta è più difficile di quanto si pensi.
Bisogna tenere conto della comodità di seduta, della finitura della struttura da abbinare eventualmente al tavolo già presente, oppure l'imbottitura della seduta che deve riprendere i motivi tessili del divano o delle tende e altro ancora.
Nella scelta della sedia da cucina giusta c'è da tenere in conto, poi, del gusto personale verso questa tipologia di complemento d'arredo e, tanto per complicare ancor più la questione, spesso l'argomento riguarda più persone per lo stesso articolo.
Succede quindi che piaccia la forma ma non la finitura, soddisfa il colore ma non piace la forma delle gambe. L'imbottitura è del colore ideale, finalmente, peccato che il tipo di metallo non abbia la stessa finitura delle maniglie del mobile di fronte.
Succede quindi che la maggior parte delle aziende produttrici di sedie abbiano captato questi segnali e hanno pensato di inserire nei loro cataloghi alcuni articoli trasformisti, da adattare ai propri gusti ed esigenze.
Tipico esempio, nel caso di cucina spaziosa con zona dedicata al pranzo importante, è il modello di sedia da cucina Yvonne, di La.Co, disponibile in varie versioni: sedia da cucina con e senza braccioli, con 4 gambe o gambone singolo inox, sgabello e, inoltre, disponibile anche nella versione lounge.
Le sedute sono intercambiabili e per quanto riguarda invece la struttura è possibile sceglierla a seconda dell'uso e quindi dell'ambiente.
In questo modo, ad esempio, se piace riproporre la sedia della cucina anche nello studio, basta prenderla nella versione col gambone centrale. E se invece oltre al tavolo o al suo posto in cucina avete la penisola Yvonne c'è anche nella versione sgabello.
Anche Emily si presta in qualche modo a questo gioco di cambio d'identità, anche se con meno variabili, giocate anche in questo caso tutte sulla diversa struttura dello schienale.
Andiamo a curiosare anche tra le proposte di sedie da cucina di Calligaris, leader storico del settore, che nel 2016 ha creato il brand Connubia, dedicato proprio alla produzione di tavoli e sedie.
Di Connubia by Calligaris vi segnalo Academy, la sedia da cucina dal design moderno che passa dall'aspetto quasi nordico dato dalla struttura in legno e sedile chiaro a quello più tecnico dato dalla struttura metallica colorata, in tinta con il guscio della seduta realizzato in polipropilene stampato in co-iniezione, con il 35% di materiale riciclato.
Vari i colori a disposizione e innumerevoli le combinazioni di questo modello che può a tutti gli effetti quasi essere paragonato a una poltroncina, benché abbastanza contenuta nelle dimensioni per essere posizionata in cucina.
Ace è invece la classica sedia moderna da cucina, agile e leggera, dal design semplice ma sempre efficace, che si adatta a tutti gli ambienti, disponibile in varie tipologie, anche sgabelli, e in vari colori e finiture.
Sempre di Connubia, vi segnalo tra le sedie da cucina trasformiste, Air e Air High, disponibile in due tipologie per la base della sedia, più quella per la versione sgabello; in più, c'è la possibilità di avere lo schienale alto e una versione da ufficio con braccioli e base con ruote.
Le sedie da cucina Ivy, Amy e Meadow, sempre di Laco, sono dedicate ad ambienti più giovani, per gli amanti del colore e quando gli spazi sono più esigui.
I primi due modelli sono disponibili in varie finiture e colori di schienale e seduta, oltre che in versioni per tavolo e penisola, mentre Meadow ha varianti originali sia per le sedute, coloratissime, che per gli schienali, proposti in lavorazioni diverse.
Più seriose ma molto eleganti anche i modelli Oakland e Barbara.
Coloratissime e trasformiste anche le sedie da cucina delle serie Morgana e Jey, esili nel design e dalla struttura anch'essa colorata, con una versione di Jey anche impilabile, molto utile nel caso ci sia la necessità di avere qualche sedia in più da poter tenere da parte.
Tutti gli articoli Laco della P-Enso Collection sono realizzati con la massima cura e materiali di qualità: strutture in legno o metallo, imbottiture in vari tessuti naturali o sintetici, ma comunque garantiti per ambienti difficili come le cucine.
Più avvolgenti Gamera e Atlantis le sedie da cucina Calligaris, sempre dal catalogo del brand dedicato Connubia, per cucine un po' più spaziose con tavoli di conseguenza più grandi per poter accogliere quante più sedute possibili.
Sedie da cucina e sedia Panton? Sembrerebbe fuori luogo fare riferimento in questo articolo a una icona del design ma immaginate una cucina moderna, spaziosa e importante, o al contrario, minimalista con inserimenti importanti che devono caratterizzare un ambiente magari open space.
Allora sì che avrebbe senz'altro senso pensare ad articoli del genere!
La sedia Panton fu progettata nel 1965 dal designer danese Verner Panton e messa in produzione nel 1968 da Herman Miller – Vitra, ma già dal 1960 Panton ci lavorava probabilmente ispirato dalla Zig Zag di Rietveld. Divenne subito una sedia icona della pop art. Il resto è storia.
Disponibile in sei colori e realizzata in un blocco unico di polipropilene in finitura mat, nella versione Classic la scocca è realizzata in materiale espanso rigido mentre la superficie è laccata nei colori bianco, nero o rosso.
La celebre seduta, disponibile anche nella divertente versione Junior, è adatta per ogni ambiente domestico, in ufficio e in outdoor.
Le sedie da cucina, il più delle volte, devono essere poco ingombranti, in modo da poter stare intorno a tavoli piccoli di cucine mini, o viceversa, poter offrire il maggior numero di posti a sedere anche con tavoli grandi o allungabili quando serve.
Poco ingombranti e magari impilabili significa anche che possono essere riposte facilmente in ripostigli o cantine per essere riprese quando serve. Se sono realizzate con materiali ecosostenibili allora rispondono in tutto ai criteri di qualità attuali che pongono l'accento sull'ecosostenibilità dei materiali di produzione e sulla riciclabilità a fine ciclo di vita.
Oggi la maggior parte delle aziende leader del settore utilizzano materiali e lavorazioni rispettosi dell'ambiente. I legni sono certificati come provenienti da foreste controllate, le vernici sono atossiche così come atossici sono i materiali sintetici alternativi al legno e ai metalli.
Nell'immagine, la sedia Vilmar dal catalogo delle sedie da cucina Ikea.
Vilmar è in vendita a € 30,00 circa, realizzata con la struttura in acciaio cromato e il sedile in compensato sagomato impiallacciato in rovere e verniciato con vernici acriliche trasparenti.
Anche le sedie da cucina seguono la moda, ovviamente, e la moda che fa tendenza nel settore della sedia, così come in tutto l'arredamento, è quella che ama la sartorialità intesa in senso moderno, riferita all'articolo industriale che sfrutta le tecnologie moderne per la produzione, pur mantenendo lo spirito artigianale tipico del Made in Italy.
Il prodotto taylor made così ottenuto ha, magari, la struttura di serie in metallo o legno e le imbottiture rivestite in materiali quali tessuti naturali o sintetici, pelle o ecopelle, spesso cuciti o rifiniti a mano, dove anche la cucitura a vista diventa parte della decorazione stessa.
Tessuti e materiali sono offerti dall'azienda o anche su campione indicato dal cliente finale che deve abbinare le sedie al resto degli arredi presenti.
Considerando la sempre maggiore scelta di ambienti open space, si comprende come anche per le sedie da cucina la scelta di aziende che propongono lavorazioni su materiali del cliente diventa un criterio preferenziale.
E poi non dimentichiamo che, come abbiamo visto nei paragrafi precedenti, nelle sedie trasformiste con i sedili intercambiabili è possibile cambiare, a distanza di tempo, anche solo il rivestimento del sedile, personalizzandolo ed effettuando così un veloce restyling.
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