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In base alle novità contenute nella Legge di Bilancio 2022 il visto di conformità e l'asseverazione dei prezzi da parte di un professionista tecnico non saranno sempre obbligatori per accedere ai bonus casa.
Facciamo il punto della situazione, esaminando quanto previsto nella manovra economica recentemente approvata.
A seguito delle modifiche apportate alla Legge di Bilancio 2022 il visto di conformità e le asseverazioni sulla congruità dei prezzi non sono sempre necessari per accedere ai bonus edilizi.
Saranno infatti esenti i lavori di modesta entità e gli interventi rientranti nella cosiddetta edilizia libera. Facciamo un passo indietro e andiamo con ordine esaminando la normativa che si è modificata nel tempo.
Il visto di conformità è un documento rilasciato da un professionista abilitato, come un commercialista o consulente del lavoro, volto a certificare l'esistenza dei presupposti di diritto in ordine alla possibilità di fruire del Superbonus 110% e degli altri bonus edilizi per i quali tale certificazione è obbligatoria.
L'asseverazione del tecnico è il documento rilasciato da un professionista abilitato, come un geometra, un ingegnere o un architetto che attesta la presenza di tutti i requisiti tecnici necessari per fruire del bonus.
A tale asseverazione, in caso di Superbonus 110%, si affianca l'asseverazione della congruità delle spese sostenute, la sola richiesta invece in caso di altri bonus edilizi.
Con il Decreto Antifrode (DL 157/2021), i cui contenuti, con modifiche sono stati inseriti nella Legge di Bilancio 2022, anche per i bonus edilizi diversi dal Superbonus 110, è stato reso obbligatorio il rilascio del visto di conformità e dell'asseverazione della congruità dei prezzi in caso di cessione del credito o sconto in fattura.
Ricordiamo infatti che prima dell'entrata in vigore della normativa il 12 novembre scorso, l'obbligo delle certificazioni era appannaggio esclusivo del Superbonus 110% quando fruito con le modalità alternative alla detrazione fiscale.
L'obiettivo della normativa antifrode è quello di porre un freno alle numerose truffe che si sono verificate in caso di cessione del credito o sconto in fattura, previsti nell'art.121 del D.L. 34/2020, (Decreto Rilancio).
Sono stati infatti potenziati i controlli da parte dell'Agenzia delle Entrate che d'ora in avanti avrà la possibilità, una volta ricevuta la comunicazione del contribuente in ordine alla fruizione delle modalità alternative, di sospenderne la validità.
Nonostante le ottime ragioni alla base della normativa, tutto ciò si è tradotto in un incremento di lavoro per i professionisti tecnici con il conseguente blocco dei cantieri.
Al fine di snellire le procedure, in sede di approvazione della Legge di Bilancio 2022 sono stati presentati alcuni emendamenti volti ad apportare modifiche alla normativa antifrode recepita nella manovra economica.
Per poter semplificare gli adempimenti ed evitare il blocco dei lavori, visti e asseverazioni non sono dovuti in tutti i casi in cui si intraprendono lavori edili di modesta entità o in caso di edilizia libera, ai sensi dell'articolo 6 del Testo Unico Edilizia nonché del Decreto MIT del 2 marzo 2018 contenente il glossario relativo all'edilizia libera.
Partiamo dal presupposto che il visto di conformità e l'asseverazione della congruità dei prezzi sono certificazioni rilasciate da professionisti abilitati nei seguenti casi:
Altro importante aspetto da evidenziare è che rientrano tra le spese da portare eventualmente in detrazione anche quelle sostenute per ottenere il rilascio del visto di conformità e dell'asseverazione dei prezzi, ove le certificazioni siano necessarie.
Si applicherà l'aliquota di detrazione prevista per la specifica tipologia di intervento eseguito.
Per quali lavori dal 1° gennaio 2022 non saranno necessari visto di conformità e asseverazione della congruità dei prezzi?
Nell'ottica di allentare le restrizioni con la manovra 2022, le certificazioni non sono dovute per:
Quando si parla di edilizia libera ci si riferisce a quei lavori per i quali non è richiesto alcun titolo abilitativo né è obbligatorio effettuare una qualche preventiva comunicazione al Comune.
Prendendo come esempio il Glossario predisposto dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, rientrano nell'edilizia libera:
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