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Credo che il vetrocemento sia uno dei materiali più adattabili e versatili dell'edilizia: nato come materiale da costruzione utilizzato per la realizzazione di capannoni industriali, grazie alla elevata resistenza e trasparenza, ben presto fu adoperato anche per l'edilizia abitativa sia come elemento strutturale che decorativo ed in egual misura per esterni ed interni.
Il vetrocemento, composto sostanzialmente da due strati di vetro sovrapposti che formano una camera d'aria depressurizzata, nasce nei primi anni del secolo scorso come materiale povero da utilizzare, come abbiamo visto, per costruzioni a carattere industriale: ben presto però ci si accorse che esso si prestava – e si presta ancora aggi – alle decorazioni interne ed esterne di negozi ed abitazioni.
La Maison de Verre, progettata da Pierre Chareau a Parigi nel 1931, rappresenta un ottimo esempio dell'uso del vetrocemento in un ambiente interno.
Le elevate caratteristiche fonoassorbenti e termoisolanti lo rendono adatto all'utilizzo in aree rumorose ed in cui sono possibili escursioni termiche: il mattone di vetrocemento, inoltre è ignifugo ed ha un'ottima resistenza meccanica.
Talvolta può essere utilizzato come pavimentazione per locali poco illuminati quali cantine e depositi.
Anche la manutenzione è alquanto semplice: è possibile utilizzare infatti gli stessi prodotti che servono a pulire il vetro.
I vetri presenti nel blocco possono essere trasparenti o satinati: in commercio esistono comunque diverse varietà di mattoni in vetrocemento a seconda dell'uso che se ne deve fare.
Come si costruisce una parete in vetrocemento? Prima di tutto occorre sapere che le dimensioni standard del blocco sono 19 x 19 centimetri con uno spessore di 8 centimetri: dunque ne occorreranno circa 24 per coprire un metro quadro.
Una volta calcolato il numero di pezzi necessari alla realizzazione della parete, considerando anche le linee di fuga, si realizza il telaio che sosterrà la parete servendosi di travetti in legno 5 x 5 e che sarà ancorato saldamente al pavimento, pareti circostanti ed al soffitto.
Una volta completata questa fase, si passa uno strato di malta su cui saranno adagiati i primi tre mattoni, con i relativi distanziatori, appartenenti alla prima fila: essi verranno poi compressi e gli interstizi riempiti di malta.
Tale operazione va ripetuta fino al completamento della fila: fatto questo, prima di continuare con le altre file, è necessario montare l'armatura costituita da tondini di rinforzo in ferro che verranno fatti passare in corrispondenza delle linee di fuga e cementati.
Essi saranno ancorati all'interno di appositi fori posti sul telaio.
Contestualmente, man mano che il muro sale, è necessario allineare i mattoni con una staggia affinchè la parete sia dritta: una volta completata la parete, con un bastoncino si leva la malta in eccesso prima che quest'ultima si asciughi.
Trascorse le canoniche 24 ore, è possibile rifinire le linee di fuga servendosi di silicone.
Per chi volesse cimentarsi nella costruzione di una parete in vetrocemento esistono in commercio dei kit contenenti il necessario per la sua realizzazione: un valido esempio è rappresentato dal kit proposto da Madexpo che è addirittura possibile personalizzare con richieste specifiche.
Ed ora qualche riferimento per la scelta della tipologia di blocco più adatto alla vostra idea.
L'azienda Tecnaria S.p.A. dal 1999 produce mattoni in vetro decorato disegnati dall'architetto Carlo Guazzo ed ispirati alle forme della natura: essi vengono serigrafati in seconda lavorazione utilizzando degli speciali smalti in base di vetro attraverso lavorazioni artigianali ad opera dei maestri vetrai veneti.
Dal sito è possibile scaricare il catalogo aggiornato.
Se invece amate il design minimalista, la linea Pegasus 3D di SEVES GLASSBLOCK è quello che fa per voi: si tratta di una serie di tre tipologie di mattoni, ciascuno con uno specifico disegno vetro in rilievo sulla superficie esterna.
La loro composizione offre nuove possibilità al design consentendo particolari creazioni di effetti.
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