|
La calda bellezza del legno è senza tempo. Arredi e finiture realizzati con questo materiale, declinati nelle forme della contemporaneità o a somiglianza di quanto la tradizione ci tramanda, possono caratterizzare profondamente l'ambiente nel quale sono inseriti senza per questo invadere lo spazio di rispetto richiesto da elementi più impegnativi dal design ricercato.
Un pavimento in parquet costituisce sempre un'ottima base dalla quale partire per definire con cura uno spazio domestico, di qualsiasi dimensione e stile esso sia.
È inoltre da sfatare il mito che vede mal collocato il legno a pavimento in cucina e in bagno. Il materiale, se opportunamente pretrattato e protetto, può sopportare bene l'aggressione di acqua, alimenti, bevande e detergenti a patto che venga garantita una pulizia periodica (o puntuale, in caso di piccoli incidenti) profonda ed efficace
A meno di non scegliere prodotti prefiniti che, dopo la posa a colla o flottante, sono immediatamente pronti all'utilizzo, è generalmente necessario procedere a trattamenti di finitura della superficie del parquet.
Dopo la levigatura, la stuccatura e la carteggiatura, che possono essere eseguite a mano o con l'ausilio di macchinari (la scelta di un metodo o dell'altro dipende dall'ampiezza della superficie da lavorare e dal suo stato di conservazione) è necessario procedere a una valutazione di quali prestazioni vogliamo richiedere al pavimento e di quali valori estetici vogliamo caricarlo.
Olio, cera e vernice costituiscono la possibile terna nella quale individuare la soluzione più aderente alle nostre esigenze.
I primi due hanno il vantaggio di far respirare il legno valorizzandone venature e colore naturale ma, di contro, presentano una minore resistenza all'uso intensivo e un comportamento non ottimale nei confronti di acqua o di residui di cibi.
Il trattamento superficiale va inoltre rinnovato periodicamente e richiede, indipendentemente dal fatto che sia eseguito da mani esperte o meno, una notevole dose di pazienza.
Più abitualmente si usa invece procedere a una verniciatura del parquet, che lo rende particolarmente resistente anche per la posa in ambienti umidi.
Dopo il trattamento la superficie può essere pulita con una semplice spolveratura con panno antistatico e una passata di straccio inumidito con una soluzione di acqua e sapone neutro.
Fino a qualche anno fa era molto diffuso l'utilizzo di vernici a solvente, dalle elevate caratteristiche di resistenza ma nocive sia per l'uomo che per l'ambiente a causa della loro composizione, capace di rilasciare sostanze dannose all'utilizzatore anche a distanza di tempo (si stima addirittura fino a 15 anni dopo l'applicazione).
A base di polimeri sintetici, con formulazione mono e bicomponente, coprono il legno con una sorta di pellicola trasparente sigillante che impedisce l'ingresso di liquidi e materiali estranei nelle porosità del legno ma, per lo stesso motivo, ne inibisce l'assestamento e la traspirazione.
Dal punto di vista estetico, però, possono dare superfici perfettamente lucide e brillanti, notevolmente più scure e visivamente corpose di un legno lasciato al grezzo.
Durante la verniciatura con un prodotto a solvente è assolutamente necessario aver cura di arieggiare bene il locale nel quale si lavora e fare uso di un'apposita mascherina / filtro.
L'aerazione non deve però accompagnarsi a spiacevoli correnti d'aria portatrici di polvere e residui di lavorazione derivati dalla carteggiatura. Le eventuali inclusioni renderebbero ruvida e poco uniforme la superficie del pavimento, penalizzandone la continuità formale e la lucentezza che sono sue caratteristiche peculiari.
Le vernici all'acqua, che di recente hanno goduto di un notevole sviluppo che le ha avvicinate, nella resa e nella durabilità, alle loro parenti a solvente, offrono invece l'indubbio vantaggio di una maggiore sostenibilità ambientale e, già al momento della posa in opera, si dimostrano più user – friendly.
Quando utilizzate all'interno di appartamenti che non possono essere liberati nel periodo di esecuzione e nei giorni immediatamente successivi per evitare l'interferenza tra la vita normale degli inquilini e l'emanazione di odori sgradevoli accompagnati a sostanze tossiche disperse in aria, non presentano alcun problema.
La percentuale di solvente contenuta in una vernice all'acqua è nettamente inferiore a quella di un'equivalente tradizionale (che ne contiene circa il 60 – 70%).
Anche queste sono disponibili nella formulazione mono e bicomponente, delle quali la seconda dimostra maggiori capacità di resistenza all'usura e all'abrasione.
L'ecocompatibilità del prodotto si rispecchia poi in una resa estetica gradevole e molto naturale, che lascia pressoché intatto il colore del legno (anche i casi più difficili, come il rovere che tende a ingiallirsi) ed esalta la preziosità dovuta alle imperfezioni caratteristiche del materiale.
Le vernici ad acqua sono disponibili in un range che varia dal semi - lucido all'opaco, mentre ancora non sono disponibili in versione completamente lucida.
|
||