In arrivo un maxi-piano per la vendita delle case popolari agli attuali inquilini attraverso mutui agevolati.
Nell'ambito dei provvedimenti che il Governo sta mettendo in opera in questi giorni in ambito edilizio è allo studio un maxi-piano che prevede la dismissione del patrimonio di edilizia popolare esistente (ERP) attraverso la vendita agli attuali inquilini, in pratica trasformando il loro canone di affitto in mutui agevolati.
Attualmente, in Italia, sono circa un milione gli inquilini delle case popolari che potrebbero quindi trarre giovamento da questo provvedimento.
Con il gettito che in questo modo entrerà nelle casse dello Stato il Governo prevede di poter costruire poi altri 20.000 alloggi popolari.
L'intento è quello di dare un aiuto economico alle fasce di popolazione più deboli che, in questo modo, sarebbero in grado di acquistare una casa.
Il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Mario Mantovani ha sottolineato che non è certo che tali provvedimenti entreranno a far parte del Piano Casa che il Governo si appresta a varare.
In ogni caso sono previsti maggiori controlli in futuro sull'assegnazione degli alloggi popolari per scongiurare morosità ed abusivismi.
Si pensa di ricorrere ad una normativa simile a quella adottata per le locazioni private, con la formula del 4+4 e del 6+6.
L'idea di vendere le case popolari e con il ricavato finanziare mutui agevolati indirizzati alle fasce più deboli e costruire nuove case popolari, era già stata proposta nel 2006 dal Ministro dell'Innovazione della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, allora eurodeputato.
Intanto è già stato predisposto il decreto per lo stanziamento dei 550 milioni di euro iniziali per il finanziamento di edilizia economica e popolare che dovrebbe portare alla costruzione dei primi 5000-6000 alloggi.
Le case saranno destinate prima alle giovani coppie, agli anziani e agli studenti che, in un secondo momento, potranno riscattarle mediante mutui agevolati.